Attenzione, attenzione: Selvaggia Lucarelli ha iniziato a indagare su Can Yaman e la sua Onlus e pare abbia fatto delle scoperte scottanti.
Selvaggia Lucarelli non ha mai paura di scoprire le verità scomode, e questa volta è tornata a fare luce su un caso che potrebbe avere pesanti ripercussioni: la gestione della “Can Yaman for children”, l’associazione benefica dell’attore turco. La giornalista ha sollevato forti dubbi sul modo in cui vengono gestite le donazioni e su come Yaman sembri mescolare gli eventi legati alla Onlus con attività commerciali e ospitate in discoteca, facendo passare i suoi guadagni personali per “donazioni”.
Un’indagine che si fa sempre più interessante, soprattutto alla luce delle rivelazioni legate al famoso “Break the Wall Tour”, un’iniziativa benefica che ha visto l’attore visitare scuole e ospedali, ma anche esibirsi in discoteche in eventi che sembrano più promozionali che solidali.
Selvaggia Lucarelli e l’indagine su Can Yaman: ecco cosa ha scoperto
Nel suo approfondimento, Selvaggia Lucarelli ha evidenziato le contraddizioni legate al tour di Can Yaman. L’attore ha girato l’Italia, facendo tappa in scuole e ospedali, per poi proseguire la serata in discoteche, dove l’associazione benefica compariva tra gli sponsor degli eventi. Una prassi che solleva interrogativi: quanto delle “donazioni” raccolte in queste serate finisce realmente nelle casse della Onlus? E quanto, invece, finisce nelle tasche di Yaman?
La stessa discoteca 24 Mila Baci di Latina ha confermato di aver donato 5.000 euro all’associazione tramite bonifico, ma ha anche ammesso di aver pagato il cachet di Yaman separatamente, senza voler rivelare l’importo esatto. Questi elementi suggeriscono che la distinzione tra beneficenza e attività commerciale possa essere molto più sfumata di quanto sembrasse inizialmente.
Can Yaman come Chiara Ferragni? Il nuovo caso di Selvaggia Lucarelli
Il caso della “Can Yaman for children” non sembra tanto diverso da quanto successo in passato con altre celebrità, come Chiara Ferragni, che erano state accusate di sfruttare la beneficenza per fini personali o commerciali. Lucarelli ha infatti messo in evidenza una serie di paralleli tra l’operato di Yaman e quello di altre figure pubbliche, già al centro di critiche per la gestione delle loro attività filantropiche.
Se le accuse si rivelassero fondate, Yaman potrebbe trovarsi coinvolto in un caso che potrebbe minare la sua immagine pubblica, proprio come era successo con altre personalità del mondo dello spettacolo. La domanda che si pone ora è: quanto sono realmente trasparenti le operazioni della Onlus di Yaman e, soprattutto, quanta parte dei fondi raccolti arriva davvero a chi ne ha bisogno?