Cosa è successo al fratello di Patrizio Oliva? Il racconto dell'ex pugile è drammatico: le sue parole a seguire
Patrizio Oliva ha spesso parlato pubblicamente della morte di suo fratello e dei problemi che ha vissuto nella sua famiglia: ma cosa è successo?
L’ex pugile ha più volte raccontato del trauma causato da suo padre, alcolista, che risultava violento nei confronti di sua madre. Nonostante tutto, però, Oliva aveva voluto in qualche modo spiegare le ragioni di quei comportamenti inaccettabili.
Nello studio di Vieni da Me, infatti, in passato aveva dichiarato quanto segue: «Suo padre fu ammazzato con una fucilata alle spalle mentre lo teneva in braccio. Dopo l’orfanotrofio ci fu la guerra, fu messo davanti ad un plotone di esecuzione e riuscì a salvarli».
Ancora, parlando di suo padre, Patrizio Oliva aveva aggiunto: «Quindi la sua vita è stata violenta. Con la morte di mio fratello le cose sono peggiorate. Cominciò a bere tanto ed era violento la sera. Si massacrava e mia madre ne pagava le conseguenze».
Patrizio Oliva parla dello sport e della sua vita privata
Le cose, per Patrizio Oliva, sono finalmente migliorate quando ha conosciuto il suo amato sport e quando ha iniziato ad avere successo nel settore. Ecco cosa ha precisato nella sua vecchia intervista: «Io non ho mai combattuto per soldi: volevo realizzare i miei sogni e portare luce a casa mia».
Successivamente, l’incontro con Nilia Sole, sua moglie e madre dei suoi tre figli, gli cambiò la vita. Sempre Oliva dice: «Conobbi mia moglie quando feci Autostop. Dovevamo fare un filmato per strada. Anche se provieni dalle macerie della vita, devi credere nei tuoi sogni. I ragazzi non devono tirarsi indietro, piangersi addosso non porta a nulla».
La morte del fratello Ciro
Tuttavia, i drammi di Patrizio Oliva non si sono certo fermati al padre violento e alcolista; l’ex pugile ha dovuto affrontare anche la morte di suo fratello Ciro, venuto a mancare a soli 16 anni per via di un tumore: «Lui era un fenomeno a calcio, la gente veniva da altri quartieri per vederlo giocare. Nessuno riusciva a fermarlo. Giocava dalla mattina alla sera per strada. Mio padre lo vide zoppicare, ma lui non diceva niente».
Da lì, poi, la scoperta del tumore e le conseguenze della malattia: «Gli fu amputata la gamba perché si era ramificato. Dopo undici mesi ha smesso di lottare». Il padre di Patrizio Oliva, che si era indebitato per garantire a suo figlio una gamba di legno, sparì due anni dopo la morte del minore.
L’ex pugile dichiara: «Mia madre andava sempre al cimitero. Noi capivamo, ma non accettavamo questa reazione, ora capisco perché sono padre». Tornando a parlare della sua triste infanzia, Oliva aggiunge: «Ho spento la mia prima candelina a 23 anni quando ho conosciuto mia moglie». A suo fratello, prima di morire, promise che sarebbe diventato un campione nel suo sport. E ci è riuscito.
Il rapporto con la madre
Patrizio Oliva, comunque, ancora oggi ritiene fondamentale la presenza di sua madre nella sua vita. La donna, coraggiosa e forte, ha fatto di tutto per i suoi figli. Su di lei, l’ex pugile dice: «Una figura centrale nella vita mia e dei miei fratelli. Infatti è stata una donna che ha sofferto tanto visto che mio padre spesso la picchiava e che ha dovuto piangere la prematura scomparsa di un figlio 15enne. Con la sua grande moralità però è riuscita a portare avanti la famiglia e a evitare che i figli potessero prendere strade buie».