La tragedia di Ema Stokholma: quando sua mamma la picchiava e voleva che morisse, la rivelazione

Ema Stokholma appare sempre raggiante, ma nasconde un passato tremendo, fatto di violenze brutali e assenze dolorose: il racconto.

Conduttrice radiofonica e televisiva, in passato modella, scrittrice e anche ballerina a Ballando con le Stelle, Ema Stokholma, pseudonimo di Morwenn Moguerou, ha costruito una carriera di successo dopo un’infanzia segnata da traumi e violenze. Originaria della Francia e naturalizzata italiana, Ema ha deciso di raccontare la sua storia nel libro “Per il mio bene”, in cui rivela le sofferenze subite da piccola, ad opera di una madre che l’ha picchiata e insultata, desiderando addirittura la sua morte. Solo a 15 anni, in cerca di una vita nuova e di un padre quasi assente, Ema scappa a Roma, dove inizia un percorso di rinascita.

La sua infanzia è stata un vero e proprio incubo: una storia di violenza, umiliazioni e mancanza d’affetto. L’assenza del padre e il comportamento distruttivo della madre hanno trasformato la sua vita in un campo di battaglia. Ema ha trovato nel suo libro l’opportunità di esorcizzare un passato pesante, rivelando la sua esperienza di vita e le ferite mai rimarginate. “Non ricordo un abbraccio, un sorriso, una pacca sulla spalla. Mi ricordo solo botte, insulti e umiliazioni”, ha dichiarato, condividendo il suo dramma personale e la ricerca di un’identità.

Ema Stokholma parla di sua madre: il racconto drammatico

Ema Stokholma ha raccontato il suo difficile rapporto con la madre, una donna afflitta da problemi psicologici che si abbatteva sui propri figli. “Tornavo a casa e ci picchiava. Credo che lei non stesse bene”, ha confessato. Senza mai ricevere un aiuto psicologico, Ema ricorda un’infanzia segnata da una violenza costante, che la portava a pensare di vivere momenti di vita o di morte: “Mi metteva la testa sotto l’acqua, nel water, mi incitava a suicidarmi”.

Se da un lato il legame con la madre era distruttivo, dall’altro la conduttrice ha trovato il supporto nel fratello Gwendal, con cui ha condiviso l’identica sorte. Il loro dialogo sui traumi vissuti è iniziato solo durante l’adolescenza, quando Ema ha finalmente sentito di essere compresa. “La prima volta che abbiamo affrontato insieme l’argomento, ripercorrendo la nostra infanzia, avevo 17 anni”, ha raccontato, evidenziando la solitudine che ha provato nel cercare di spiegare il dolore al padre, che rimaneva distante e disinteressato.

Ema Stokholma e l’assenza del padre

A 15 anni, Ema ha preso una decisione audace: fuggire dalla casa in Francia per cercare il padre in Italia. “Sono scappata dalla mia casa in Francia e venuta in Italia per conoscere mio padre”, ha raccontato, sottolineando la difficoltà del viaggio e il desiderio di ricucire un rapporto. Purtroppo, giunta a Roma, la realtà si è rivelata ben diversa da ciò che si aspettava: il padre le ha quasi chiuso la porta in faccia. Ma quella chiusura ha spinto Ema a voltare pagina: “Ho cominciato a fare la mia vita”.

Dopo la sua fuga, Ema ha trovato finalmente la sua strada nel mondo della moda e della musica, diventando una figura nota nel panorama italiano. Ha lanciato la sua carriera come modella e DJ, lavorando con brand prestigiosi e partecipando a eventi di grande rilevanza. È riuscita a trasformare il dolore in arte, dando voce alle sue esperienze e diventando un’influente conduttrice radiofonica e televisiva.

La rinascita di Ema Stokholma dopo il dolore

Nel 2020, Ema Stokholma ha pubblicato “Per il mio bene”, un libro che rappresenta la chiave di volta di un percorso di guarigione. Ha compiuto un atto di coraggio, raccontando la sua infanzia e liberandosi finalmente dal peso del passato. La storia di Ema è diventata un messaggio di speranza e resilienza per molti, dimostrando che è possibile risollevarsi anche dopo le esperienze più traumatiche.

Non sei mai al sicuro in nessun posto”, è una lezione che Ema ha appreso da bambina, ma che ha riempito di significato nel corso della sua vita. Oggi, la sua storia rappresenta un esempio di come sia possibile trovare la forza di ripartire, anche quando tutto appare impossibile. Con il suo percorso, Ema Stokholma invita alla riflessione sulla violenza domestica e sul bisogno di amore e affetto, ingredienti essenziali per ogni crescita sana.

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