Francesco Guccini, scopriamo tutto sul cantautore: dalla malattia alla vita privata

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Francesco Guccini è uno dei cantautori italiani tra i più autorevoli e amati. Cosa ha a che fare con Giorgia Meloni? Scopriamo tutto su di lui!

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Consacrato cantautore per eccellenza fin dagli anni Sessanta, Francesco Guccini è stato in grado nella sua carriera di toccare temi di grande impatto sociale, dal malessere generazionale, al tempo che scorre inesorabile. Penna di grande spessore, Guccini ha dato vita a versi unici, eletti a poesia della letteratura italiana.

Docente di scuola superiore, con una carriera lunga oltre mezzo secolo, Guccini è un personaggio il cui pensiero politico e sociale è parecchio seguito da diverse generazioni, non soltanto dalla sua ma anche dai più giovani. Cosa sappiamo della sua vita privata? Scopriamo tutto di seguito!

Età

Francesco Guccini ha 84 anni: è nato a Modena, il 14 giugno 1940, sotto il segno zodiacale dei Gemelli.

Moglie

Dal 21 aprile 2011 Guccini è sposato con Raffaella Zuccari, già sua compagna da oltre quindici anni. Professoressa di Lettere, la donna si è laureata all’Alma Mater di Bologna nel 1996, con una tesi sullo scrittore siciliano Giuseppe Antonio Borgese. Riservata e dedita ai suoi studenti, la professoressa Raffaella è una profonda conoscitrice dell’opera dell’intellettuale nato a Polizzi Generosa, e questo ha fatto sì che Francesco Guccini abbia frequentato la Sicilia per motivi di studio e di ricerca della moglie.

In passato Guccini era stato già sposato con Roberta Baccilieri, il cui matrimonio è durato sei anni, dal 1971 al 1977.

Figli

Unica figlia di Francesco Guccini è Teresa Guccini, nata nel 1978 dalla storia d’amore con Angela Signorini, con cui la relazione sentimentale è durata per oltre vent’anni. Proprio Teresa ha reso nonno il cantautore, con l’arrivo di Pietro, venuto al mondo nel gennaio 2023.

Canzoni e carriera

Diventa una vera e propria impresa ardua raccontare delle canzoni di Francesco Guccini, poiché nella sua carriera ha dato vita a capolavori di unica meraviglia. Docente e cantautore, scrittore e anche attore, Guccini è da sempre stato in grado di far scuola nel suo campo professionale, sia per quanto riguarda l’insegnamento sia la produzione artistica.

Dal suo debutto nel mondo della musica, nei primi anni Sessanta, Guccini ha scritto e interpretato diversi brani, tutti entrati nella storia della musica italiana. Tra questi quali ricordare?

Citiamo Auschwitz, del 1964, conosciuta come la canzone del bambino nel vento, portata al successo ance dagli Equipe 84. Dalla collaborazione con i Nomadi, ha dato alla luce Noi non ci saremo, Dio è morto (1966), Per fare un uomo (1967), brani capaci di denunciare i finti dèi, i falsi miti e il mondo della corruzione.

Un altro giorno è andato è il primo 45 giri inciso interamente da lui, pubblicato nel 1968. Nello stesso anno Francesco Guccini ha firmato un contratto con la Emi, lanciando il suo primo album Folk Beat N.1, eseguito con l’accompagnamento di armonica a bocca e chitarra.

Primavera di Praga e Vedi cara sono i brani contenuti nel secondo album uscito nel 1970, Due anni dopo. Nello stesso anno ha pubblicato il terzo album L’isola non trovata, che contiene il brano Il frate.

Con il lancio di Radici (1972), vengono fuori le tematiche che accompagneranno negli anni il cantautore, tra cui: La locomotiva, ballata dove compare il sogno anarchico; Il vecchio e il bambino, favola dal sapore ecologico; Canzone dei dodici mesi, melodia capace si rendere vacuo lo scorrere del tempo; Piccola città, ritratto in versi della vita di provincia.

Opera buffa è la raccolta nata nel 1973, dove ricordiamo le canzoni La genesi e Il bello, in puro stile cabaret. Nel 1974 è uscito Stanze di vita quotidiana, dove spicca Canzone delle osterie di fuori porta. L’anno successivo è uscito Via Paolo Fabbri 43, vero indirizzo della casa di Guccini, a Bologna: questo è uno degli album di maggiore successo del cantautore, grazie anche al brano L’Avvelenata, forte grido autobiografico verso l’ambiente musicale e le sue ipocrisie.

Dedicato a un suo zio emigrante negli Stati Uniti d’America, Amerigo è l’album del 1978, dove ricordiamo Eskimo, con la sua delicata tematica riferita alla sconfitta di una speranza generazionale. Da non dimenticare, inoltre, gli album: Album concerto (1979), Metropolis (1981), Guccini (1983), il doppio live Fra la Via Emilia e il West (1984), Signora Bovary (1987), Quasi come Dumas (1988).

Negli anni Novanta abbiamo ascoltato: Quello che non… (1990), Parnassius Guccini (1993), D’amore di morte e di altre sciocchezze (1996), dove spiccano le canzoni Quattro stracci e Cirano.

Del 2000 è l’album Stagioni, mentre del 2001 è Ritratti.

Carriera da scrittore di Francesco Guccini

Nel 1989 Francesco Guccini ha inaugurato la sua stagione di scrittore, con Cròniche epafaniche (Feltrinelli) dedicato alla cittadina di origine dei suoi nonni, Pàvana. Vacca d’un cane, la cui narrazione è ambientata a Modena, è stato pubblicato nel 1993. Cittanova blues è il romanzo che chiude il ciclo dedicato all’autobiografia: ambientato nella Bologna degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, il libro è stato pubblicato nel 2003 (Edizioni Mondadori).

Gli anni Novanta ispirano Francesco Guccini verso il genere noir e prettamente poliziesco, aprendo un sodalizio professionale con Loriano Macchiavelli, giallista di chiara fama. Primo giallo dato alla luce e scritto a quattro mani dai due è Macaroni (1998). Seguono: Romanzo di santi e delinquentiUn disco dei PlattersQuesto sangue che impasta la terra, Lo spirito e altri brigantiTango e gli altriVola Golondrina, Malastagione (2011), La pioggia fa sul serio (2014), Tempo da Elfi (2017), Che cosa sa Minosse (2020).

Attore

Da cantautore a scrittore è un attimo. Per la carriera nel campo della recitazione, per Guccini c’è voluto più tempo. Poteva poi mancare la sua presenza come attore in Radiofreccia, il film di Ligabue del 1998? Ebbene lì Guccini ha interpretato un barista piuttosto antipatico con le movenze di uno dei più cari amici, Moreno Rafanelli.

La seconda volta del cantautore sul set come attore è stato nel 2005, con il film Ti amo in tutte le lingue del mondo. L’anno dopo ha fatto il tris con Dove la bellezza non si annoia mai.

Malattia

Francesco Guccini ha confessato di soffrire da alcuni anni di maculopatia bilaterale. Si tratta di una patologia degenerativa che lo ha colpito a entrambi gli occhi e che non gli consente di leggere. Guccini ha svelato le sue difficoltà: “Ci vedo a camminare ma fino a un certo punto, e quindi non riesco più a leggere. Con il computer riesco perché ingrandisce le lettere e riesco anche a scrivere. Ma come mi manca la lettura di un libro! Ho gli audiolibri, ma non sono la stessa cosa!”.

Dove vive Francesco Guccini?

Da diverso tempo Francesco Guccini ha scelto come residenza Pavana, nei pressi a Porretta Terme, dove insegna sua moglie Raffaella Zuccari. Alla località il cantautore è molto legato, poiché è il luogo dove ha trascorso l’infanzia con sua madre, a casa dei nonni, quando suo padre era stato confinato in un campo di concentramento.

A Pavana, inoltre, Guccini ha dedicato Cròniche epafàniche, il suo primo romanzo.

Meloni

Impegnato sul piano politico e sociale, Francesco Guccini ha una profonda conoscenza di argomenti legati alla vita contemporanea. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano del novembre 2024, alla domanda se il governo Meloni fosse un regime, il cantautore ha risposto prontamente e affermativamente: “Certo che lo è! Un regime. Non a caso vogliono far sottostare tutti i poteri (a partire dalla magistratura) a quello esecutivo (cioè il governo)”.

Da mente perspicace qual è, Guccini ha poi criticato la premier per la sua brutta figura quando è stata ospite da Vespa, incapace di fare dei semplici conteggi: “Meloni neanche concede più interviste, a meno che non sia da Vespa, dove fa delle figuracce immonde come quella della calcolatrice”.

In riferimento al rimaner male della Meloni quando ha scoperto di non essere da lui stimata, ecco le parole di Guccini: “Non è colpa mia se delle mie canzoni non ha capito nulla. Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju: ma figuriamoci. Stanno provando a sostituire “l’egemonia culturale di sinistra” piazzando cinque sfigati alla cultura, ma non hanno niente”.

E ancora: “Nessun cantautore di destra. Non è che io, De André e Vecchioni c’eravamo messi in testa di divulgare deliberatamente “la cultura di sinistra”: semplicemente lo eravamo e lo siamo. Non puoi non avere una sensibilità di sinistra per scrivere certe canzoni“.

Curiosità

Tre curiosità su Francesco Guccini? Leggiamole di seguito!

  • Fino alla metà degli anni Ottanta Guccini ha insegnato lingua italiana alla scuola off-campus bolognese del Dickinson College, un liberal arts college con sede centrale a Carlisle, in Pennsylvania.
  • La maggior parte delle musiche composte da Guccini hanno come base musicale la chitarra folk, strumento che ama suonare particolarmente.
  • Ligabue ha dedicato a Guccini uno dei suoi brani più conosciuti, Caro il mio Francesco (2010). I due cantautori sono parecchio amici e in precedenza avevano anche collaborato alla stesura del singolo Ho ancora la forza (2000), inciso dai due artisti in momenti diversi.

(Clicca su una delle 2 foto)
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