Sonia Bruganelli si commuove in tv: «Al mio ritorno, Silvia era cambiata» – il racconto della malattia della figlia

Sonia Bruganelli parla della figlia Silvia, ecco cosa ha raccontato della sua malattia «è nata con una cardiopatia»

Sonia Bruganelli, nota per la sua schiettezza e per il legame con il celebre conduttore Paolo Bonolis, ha condiviso un toccante racconto sulla figlia Silvia, suscitando grande emozione durante l’ultima puntata di Ballando con le Stelle. Bruganelli ha infatti rievocato le difficoltà vissute subito dopo la nascita della figlia, avvenuta quasi ventidue anni fa, con una confessione che ha mostrato la forza e la vulnerabilità che convivono nel ruolo di madre. Silvia, nata nel 2002, ha affrontato sin da subito una serie di difficoltà a causa di una grave patologia congenita che ha condizionato la sua vita e quella della sua famiglia. Con coraggio e trasporto, Sonia ha ripercorso alcuni momenti cruciali di questa esperienza, spiegando come la malattia della figlia abbia segnato profondamente sia lei sia Paolo, ex marito e compagno di molte battaglie.

Il racconto di Bruganelli è giunto in un momento intimo, durante le prove settimanali, mentre preparava una coreografia insieme all’insegnante Carlo Aloia. Una canzone ha riaperto in lei vecchie ferite, evocando memorie e difficoltà che sembravano sopite ma mai dimenticate, e portandola a confidare dettagli finora taciuti o solo accennati del percorso difficile di Silvia e del sostegno dei figli più piccoli, Davide e Adele.

Sonia Bruganelli parla della figlia Silvia

Sonia Bruganelli ha raccontato apertamente quanto sia stato difficile, già alla giovane età di 27 anni, affrontare il dolore e la paura che hanno caratterizzato la sua prima maternità. Con Silvia, la felicità del diventare madre è stata subito affiancata dalla scoperta di una seria patologia cardiaca, diagnosticata all’ottavo mese di gravidanza. “Avere una figlia dovrebbe essere il momento di gioia più grande, ma mi sono trovata davanti al dolore più grande,” ha ricordato commossa. Le parole della Bruganelli svelano come il suo desiderio di una vita serena e piena di sorrisi per la figlia sia stato trasformato in una dura consapevolezza, quella di una “vita in salita”, per la quale ha dovuto prepararsi sin dal principio.

Inizialmente ignara della gravità della situazione, Sonia ha scoperto solo negli ultimi giorni di gravidanza la necessità di un intervento chirurgico immediato al cuore di Silvia. “Non avrei mai immaginato che le cose sarebbero andate così. Ero una ragazza di 26 anni che aveva fatto tutti i controlli, eppure mi trovai ad affrontare questa situazione all’ultimo momento.” Il parto è stato seguito da un’operazione complessa e dalle complicazioni che ne sono derivate, tra cui un’ipossia che ha causato danni neurologici permanenti a Silvia, segnando profondamente anche l’animo della madre.

«Al mio ritorno era cambiata»

Uno dei ricordi più vividi di Sonia è il breve momento in cui ha tenuto Silvia tra le braccia, prima dell’operazione. “Per cinque minuti ho conosciuto la mia Silvia, senza segni di interventi. Non aveva ancora subito nulla, era lei. Poi, quando sono tornata, Silvia era un’altra.” Un ricordo dolce e insieme doloroso, che testimonia quanto sia stato duro accettare le conseguenze dell’operazione. Durante quei primi giorni, Silvia è rimasta in terapia intensiva per quasi due mesi, un’esperienza che Sonia definisce traumatica, “come un anestetico che impediva di realizzare la realtà”.

Rientrata a casa, la neonata sembrava sempre irrequieta e sofferente, un segno che solo in seguito sarebbe stato compreso. “Ho avuto altri due figli e so che quel pianto non era normale. Silvia aveva un dolore dentro, qualcosa che né i medici né io avevamo ancora capito.” Rievocando i giudizi e le osservazioni mediche ricevute, Sonia ha rivelato di aver subito l’incompetenza e le incomprensioni di chi, sottovalutando la sua preoccupazione, cercava di minimizzare la situazione.

«La forza di una famiglia unita»

Nonostante le difficoltà, Sonia Bruganelli ha sempre potuto contare sull’appoggio di Paolo Bonolis, con cui, nonostante la separazione, ha mantenuto un legame saldo per amore dei figli. “Abbiamo affrontato tutto come una squadra, uniti e forti per Silvia.” Per Sonia, il ruolo di madre ha assunto significati profondi e complessi, tra responsabilità e sfide. Davide e Adele, i figli minori, sono oggi il suo sostegno, tanto da incoraggiarla a vivere appieno e a sentirsi finalmente sollevata da quel peso costante.

Alla fine del suo toccante racconto, Sonia non ha trattenuto le lacrime, interrotta dalla commozione. Le sue parole hanno reso visibile una forza che, seppur messa alla prova, rimane incrollabile, raccontando il cammino di una madre che, tra dolori e sorrisi, continua a vedere in Silvia e negli altri figli il senso della propria vita.

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