Amadeus conduce "Chissà chi è" sul Nove e non pare affatto spaventato dagli ascolti flop della trasmissione: leggete cosa ha detto.
Amadeus è tornato a parlare di Chissà chi è, il preserale che conduce sul Nove, e degli ascolti non propriamente entusiasmanti della trasmissione. A definirli “non entusiasmanti” siamo noi, perché lui è di tutt’altro avviso: crede davvero a ciò che dice o è solo un modo evitare di dire che a Discovery c’è del malcontento?
Il dubbio è lecito, visto che gli ascolti tv di Chissà chi è non hanno mai brillato e non accennano ad aumentare. Pensate, addirittura, che il programma che andava in onda prima allo stesso orario, Cash or Trash, faceva risultati migliori di Amadeus. Com’è possibile che il presentatore e la rete siano davvero soddisfatti di questi numeri? Ricordiamo che Chissà chi è si è stabilizzato al 3% di share.
Ovviamente non ha alcun senso fare un paragone con la Rai, perché è una tv generalista e gli ascolti sono inevitabilmente più alti, ma Stefano De Martini con Affari Tuoi raggiunge ogni sera il 25% di share. Il paragone non è fattibile, ma dà la misura di come stiano andando le cose per le altre reti, e non parliamo solo di Amadeus: anche Striscia è in crisi d’ascolti e lo share è sempre più basso.
Amadeus parla di Chissà chi è: «Non sono il pifferaio magico»
Ospite di RTL 102.5, Amadeus si è lasciato andare a una lunga confessione sul suo passaggio al Nove. Ecco le sue parole: «Il Nove è un canale ambizioso, molto importante… e sta cercando di diventare generalista. Perché questo accada ci vuole del tempo. Se io mi sposto sul Nove, con un programma comunque conosciuto, che adesso è Chissà chi è e che era I Soliti Ignoti, ci vuole pazienza. Il pubblico deve avere l’abitudine di venirti a trovare, perché non è sacrosanto che sia così. La gente ha delle abitudini per sintonizzarsi automaticamente su alcuni canali, piano piano questo arriva, non è – ripeto – scontato, ci vuole del tempo».
E poi ancora: «Ma io lo sapevo. Ho detto in conferenza stampa ‘spero di partire dal 3’. E così è stato. Ogni punto aggiunto equivale a 5/6 punti di una generalista».
Ma davvero sperava di partire dal 3% di share?
Amadeus non ha paura delle polemiche: la confessione
Le polemiche, come lui stesso ha ammesso, ci sono sempre state, basti pensare che in cinque anni di Festival di Sanremo gliene hanno dette di cotte e di crude. Tuttavia, le critiche non lo spaventano, è un professionista con le spalle larghe e sa come agire per non farsi travolgere da polemiche spesso sterili.
Ecco le parole di Amadeus: «Nei cinque anni di Sanremo ho accumulato una serie di polemiche… e molte pretestuose, non le sto ad elencare. Quello ti abitua in qualche maniera ad andare dritto per la tua strada. Non perdo tempo a rimanerci male, tanto più a rispondere, cosa che non si fa perché il diritto di critica è sacrosanto, poi alcune sono esagerate, non sono mirate al lavoro ma anche alla persona e quella è la cosa che mi dà più fastidio. Io ho un obiettivo e io devo andare dritto verso quell’obiettivo. Se mi distraggo mi fanno perdere energia. Io l’energia la devo concentrare solo sul mio obiettivo».