Michele Misseri sconvolge: «Sono stato violentato», poi la sua verità su Sarah Scazzi

Michele Misseri torna a parlare del Delitto di Avetrana dopo quattordici anni: cosa ha detto su Sarah Scazzi?

Sembra non finire mai la scia di dettagli che, puntualmente, anche dopo anni, emerge sul Delitto di Avetrana: Michele Misseri oggi è un uomo libero, ma cosa ha detto sulla nipote Sarah Scazzi?

Sarah Scazzi è scomparsa in maniera allarmante e sinistra il 26 agosto del 2010: la ragazza, nata il 4 aprile del 1995, aveva solamente 15 anni quando è stata vista viva per l’ultima volta. Uscendo di casa, aveva detto alla madre che avrebbe raggiunto la cugina Sabrina Misseri, figlia di Michele, per andare insieme al mare.

Dopo pochi minuti di ritardo al loro appuntamento, fu proprio Sabrina a preoccuparsi circa la sparizione di Sarah. Immediatamente, quindi, furono allarmate Forze dell’Ordine e familiari, nella speranza che la giovane potesse fare ritorno a casa presto. Da quel momento, però, non tornò mai più dai suoi genitori.

Dopo settimane di indagini, finalmente, nella storia di scomparsa di Sarah Scazzi emerge un nome che svetta fra tutti gli altri: si tratta proprio di quello di Michele Misseri, lo zio della ragazzina. Il contadino, in un primo momento, ammise subito di essere il responsabile della sparizione e della morte della nipotina, salvo poi cambiare versione…

Michele Misseri: qual è la prima versione data agli inquirenti?

Parlando della scomparsa di Sarah Scazzi, Michele Misseri raccontò di averla vista scendere nel garage dove teneva il trattore vestita come mai prima: la ragazza, infatti, al momento della sua sparizione aveva un paio di pantaloncini molto corti e attillati. Questo avrebbe fatto scattare qualcosa nella testa di suo zio, che avrebbe provato ad avere con lei un approccio di tipo sessuale.

Sarah avrebbe reagito, ovviamente, malissimo e – forse – avrebbe minacciato di dire tutto a Sabrina. Per questo motivo, Michele – perdendo completamente la ragione – le avrebbe messo le mani al collo e – con l’aiuto di una corda – l’avrebbe strangolata. In effetti, il cadavere della ragazzina, al momento del ritrovamento, riportava segni compatibili con quelli di una garrota sulla gola.

La seconda versione sulla morte di Sarah Scazzi

Tuttavia le cose cambiano quando, a distanza di qualche giorno dalla sua permanenza in carcere, Michele Misseri racconta un’altra versione di quello che sarebbe successo il 26 agosto del 2010. Lo zio di Sarah Scazzi, a un certo punto, accusa sua figlia Sabrina, cugina della ragazzina prematuramente scomparsa.

Michele, dunque, racconta che lui sia solamente il responsabile dell’occultamento di cadavere di Sarah, ma che non l’abbia uccisa. Misseri, in effetti, ha scontato 7 anni di carcere proprio per il reato di cui sopra. A far ritrovare il corpo della nipote, poi, ci ha pensato proprio lui, dopo averla sognata…

Le indagini

A questo punto, con due versioni discordanti, le indagini sulla scomparsa – e poi sulla morte – di Sarah Scazzi si sono concentrate su tutta la famiglia Misseri. Secondo quanto emerge dalla ricostruzione degli inquirenti, infatti, le cose sarebbero andate diversamente da quanto raccontato dallo zio della ragazzina.

Sarah avrebbe avuto un diverbio con sua cugina Sabrina, che si sarebbe ingelosita per le attenzioni che la ragazzina riceveva da Ivano Russo, giovane uomo di cui la figlia di Michele Misseri era innamorata. A questo punto, al culmine della lite, la maggiore delle due cugine avrebbe strozzato la minore, rendendosi poi conto di quello che era realmente accaduto.

Non è chiaro se lo zio di Sarah Scazzi fosse presente, ma secondo le indagini, a essere certamente sul posto dove si era consumato l’omicidio, oltre a Sabrina, figurava anche Cosima Serrano, la madre di quest’ultima e moglie di Michele. A questo punto, le due donne avrebbero coinvolto Misseri nel delitto, cercando aiuto per far sparire il corpo. 

Nonostante questa sia la versione giudiziaria del caso, Cosima e Sabrina si sono sempre dichiarate innocenti ed estranee ai fatti. Valentina, altra figlia dei Misseri, è sempre rimasta fuori dalle indagini, poiché non si trovava nemmeno ad Avetrana al momento dell’accaduto. Lei, secondo suo padre Michele, lo considererebbe oggi un “assassino e un pedofilo” e non avrebbe più alcun rapporto con lui.

Il ritrovamento del cadavere

Michele Misseri, che passava spesso il suo tempo nei campi in cui lavorava, a distanza di diverso tempo dalla sparizione di Sarah Scazzi, riportò agli inquirenti una notizia molto importante: il contadino aveva ritrovato il telefono appartenente a sua nipote. È stato proprio questo il gancio che ha fatto sì che si arrivasse a una confessione.

Michele fece ritrovare il cadavere di Sarah, che ormai da settimane giaceva in un pozzo. In merito a questo, confermando la prima versione, lo zio della ragazzina raccontò di aver abusato del corpo solo una volta che sua nipote giaceva ormai in terra senza vita e di averla rivestita con cura una volta finito.

A quel punto, poi, aveva preso Sarah Scazzi e l’aveva portata in campagna, adagiandola, partendo dai piedi, nel pozzo in cui è stata effettivamente ritrovata. Dopo essersi fatto il segno della croce ed averlo fatto, conseguentemente, anche alla nipote, l’aveva “seppellita”. Ma perché ha fatto ritrovare il corpo?

Una notte, stando ai racconti di Michele Misseri stesso, proprio il diretto interessato avrebbe sognato Sarah che lo pregava di toglierla da quel brutto posto poiché “sentiva freddo”. Al mattino, quindi, per il contadino le cose si erano fatte finalmente chiare e aveva deciso di raccontare tutto agli inquirenti…

Le violenze da bambino

Michele Misseri, come un fiume in piena, ha più volte raccontato di esser stato violentato quando era piccolo. Il responsabile di questi abusi sarebbe stato un amico del padre, da cui quest’ultimo lo mandava a lavorare anche in età puerile. Per anni lo zio di Sarah Scazzi ha tenuto questo segreto persino con la sua famiglia, ma più volte ne ha parlato con inquirenti e magistrati.

Anche durante il processo, infatti, Misseri ha ammesso di aver subito delle terribili violenze sessuali quando era piccolissimo. Di recente, invece, nell’intervista fatta da Le Iene allo zio di Sarah, proprio l’interessato è tornato a parlare di quei fatti tremendi: “Quando ero piccolo mio padre mi ha mandato a fare il pastore in una masserie di un suo amico, lui mi picchiava”.

Sull’abuso sessuale, Michele Misseri ha detto: “Quell’uomo ha anche usato violenza su me. Violenza sessuale. Sia lui, sia suo figlio. Io avevo 5-6 anni. Questa cosa non l’avevo mai detta a nessuno, non lo sapeva neanche la mia famiglia, neanche mia moglie. Neanche i miei genitori lo sapevano, non potevo dirglielo o loro mi avrebbero picchiato più forte”.

A quanto pare, la madre di Michele aveva capito qualcosa, ma nonostante tutto, rimase in silenzio: “Mia mamma aveva capito qualcosa quando mi lavava le mutandine, ma non ha fatto nulla. A causa di quella cosa avevo paura anche delle ragazze, la mia prima fidanzata è stata Cosima, avevo 23 anni. Il primo bacio l’ho dato a lei dopo il matrimonio, è stata l’unica donna della mia vita”.

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