Yara Gambirasio, chi è Massimo Bossetti? Cosa ha fatto e oggi cosa fa?

Dell'atroce delitto della tredicenne Yara Gambirasio il 12 ottobre 2018 è stato condannato definitivamente Massimo Bossetti

Massimo Bossetti è l’uomo giudicato colpevole per la morte della tredicenne Yara Gambirasio. Oggi cosa fa? Scopriamo tutto sulla sua storia: da com’è stato incastrato a cosa ha confessato sua moglie!

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Il 26 novembre 2010 Yara Gambirasio si trovava nel centro sportivo del suo paese, Brembate di Sopra. La ragazzina praticava ginnastica ritmica e la palestra si trovava a circa 700 metri da casa e, nonostante ci volessero solamente cinque minuti di passeggiata per rientrare alla sua abitazione, la tredicenne non fece mai ritorno. La vicenda ha tenuto l’Italia con il fiato in sospeso,  fino al ritrovamento del suo cadavere tre mesi dopo e all’arresto del colpevole, Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo dopo tre gradi di processo. Chi è Massimo Bossetti e cosa è realmente successo?

Oggi cosa fa?

Bossetti attualmente si trova nel carcere di Bollate. Di giorno lavora assemblando componenti elettroniche per un’azienda che produce macchine da caffè industriali. Si dedica anche ai concorsi e ha vinto un premio letterario. Queste sono le sue parole: “Partecipo da anni ai concorsi di cucina dedicati ai carcerati, anzi partecipo a tutti i bandi esposti in biblioteca: concorsi letterari, artistici e culinari. Partecipo semplicemente per rendere meno pesante il trascorrere inutile del tempo rendendolo più costruttivo. A casa non avevo tutto questo tempo disponibile come oggi ho qui dato che ero molto impegnato con la mia impresa edile e chi cucinava principalmente era mia moglie”

Età

Massimo Bossetti ha quasi 54 anni: è nato il 28 ottobre 1970, sotto il segno zodiacale dello Scorpione.

Moglie e figli

Massimo Bossetti è sposato con Marita Comi e ha tre figli, dai 17 ai 22 anni.

Tutta la storia

Il 26 novembre 2010, la tredicenne Yara Gambirasio è uscita da casa sua, a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, senza ritornare mai più. Si era recata nella palestra del suo paese dove praticava ginnastica ritmica, distante circa 700 metri dalla sua abitazione.

Il suo corpo senza vita, in avanzato stato di decomposizione, è stato ritrovato casualmente soltanto tre mesi dopo, in un campo a Chignolo d’Isola. Dopo diverse indagini, per il suo brutale omicidio è stato condannato il muratore di Mapello Massimo Bossetti, Il caso continua a suscitare discussioni poiché l’uomo continua a dichiararsi innocente.

Com’è stato incastrato Massimo Bossetti?

Sugli indumenti di Yara, in particolare su mutandine e leggings, sono state ritrovate tracce di DNA del presunto colpevole. La PM del caso, Letizia Ruggeri, in assenza di un database di rilievo, dunque, ha fatto partire la più grande indagine genetica mai fatta in Europa. Su sua richiesta, infatti, nella provincia di Bergamo è stato effettuato uno screening di massa per rintracciare il DNA di quello che viene battezzato come Ignoto 1. Stiamo parlando di oltre 21mila prelievi e 14mila confronti.

L’aplotipo Y di Ignoto 1 risulta essere quello di Damiano Guerinoni, figlio dell’ex colf dei Gambirasio. L’uomo, però, a quel tempo si trovava in Perù. Si indagò quindi nell’albero genealogico del diretto interessato, fino ad arrivare al 1815. Si giunge dunque al nome di Giuseppe Guerinoni, un autista dell’autobus di Gorno, morto però nel 1999. Esumando la salma e facendo le dovute verifiche si sostenne che l’uomo fosse il vero padre di Ignoto 1.

Un’indiscrezione guidò le indagini a concentrarsi su una donna che aveva avuto una relazione extraconiugale con Guerinoni, dalla quale erano nati due gemelli: un maschio e una femmina. Il codice genetico portò direttamente al primo di questi: Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore di 44 anni di Mapello. Lui è sposato con tre figli, incensurato. Sovrapponendo i DNA, quindi, si scoprì che Bossetti è realmente il figlio di Guerinoni, nonostante sua madre Ester Arzuffi sostiene da sempre che non sia vero e crede fermamente nell’innocenza del figlio.

Ultime notizie oggi: Massimo Bossetti è innocente?

I legali di Massimo Bossetti hanno chiesto fin da subito la revisione del caso, mai accordata: “A cinque anni dall’autorizzazione abbiamo potuto finalmente visionare i reperti. Chiederemo dove si trovano i numerosi reperti mancanti, fra l’apparecchio dentario di Yara, i guanti, il lettore mp3 con il suo filo, la sim del cellulare, le chiavi di casa. Dalle relazioni risultano due Dna, uno maschile e uno femminile rimasti sui guanti. Chiederemo di poterli analizzare accompagnando la nostra richiesta con una relazione scientifica. I 54 campioni con il Dna di “Ignoto“ sono verosimilmente andati distrutti, dopo essere passati dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove erano conservati a una temperatura di 80 sotto zero, alla temperatura ambiente dell’Ufficio corpi di reato del tribunale di Bergamo. Ma lo si potrà dire solo dopo averli analizzati”.

Massimo Bossetti, dal canto suo, rispetto alla condanna all’ergastolo, si dichiara da sempre innocente. Ecco le sue parole: “Innocente. Non so come sono venuti a me, guardi. Io mi proclamo ancora innocente. Non ho mai fatto male a nessuno. Non ho il coraggio di uccidere neanche un gatto”. 

Quanti anni di carcere deve fare Massimo Bossetti?

Massimo Bosetti è stato condannato all’ergastolo. Secondo la legge, quindi, il muratore di Mapello dovrebbe rimanere nel carcere a vita, fino alla fine dei suoi giorni.

Cosa ha confessato sua moglie?

Dopo la condanna definitiva del marito, dal 12 ottobre 2018, Marita Comi, la moglie di Bossetti ritiene suo marito innocente e vorrebbe ritrovare una vita normale.

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