Ecco il video della nuova canzone di Benji e Fede, Musica Animale, in cui sono completamente nudi: se lo avessero fatto Elodie e Annalisa...
Benji e Fede, il duo musicale italiano che ha conquistato il cuore di migliaia di fan nel decennio scorso, ha recentemente annunciato la loro reunion con il rilascio del nuovo singolo “Musica Animale”. Dopo un’interruzione di quattro anni, Benjamin Mascolo e Federico Rossi sono tornati sulla scena musicale con un videoclip che ha subito attirato l’attenzione mediatica e scatenato dibattiti accesi sui social media.
Il motivo? Nel video, i due artisti appaiono completamente nudi, un omaggio al famoso video dei Blink-182 “What’s My Age Again?”. Questa scelta artistica ha sollevato questioni riguardanti i doppi standard di genere nell’industria musicale, in particolare in riferimento alle critiche che spesso colpiscono artiste femminili per il loro abbigliamento e comportamento sul palco.
Benji e Fede: il video in cui sono completamente nudi
Il 7 giugno, Benji e Fede hanno pubblicato su YouTube il videoclip ufficiale di “Musica Animale”, diretto dal duo di registi YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia). Il video è un tributo a diversi videoclip iconici della storia della musica, con i due protagonisti che ricreano scene famose indossando i panni di celebri artisti internazionali. Tra queste scene, spicca quella ispirata al video di “What’s My Age Again?” dei Blink-182, in cui Benji e Fede corrono nudi con le parti intime blurate.
Questa scelta stilistica, sebbene chiaramente ispirata a un classico del pop-punk, ha immediatamente suscitato polemiche e discussioni sui social media. Molti utenti hanno accolto con favore il ritorno del duo e hanno apprezzato il richiamo nostalgico ai Blink-182, ma altrettanti hanno sollevato critiche.
Il video, che intende essere un omaggio e una parodia rispettosa di alcuni dei più grandi video musicali, ha tuttavia acceso un dibattito più ampio sui doppi standard di genere, evidenziando come la nudità maschile venga percepita diversamente rispetto a quella femminile.
Due pesi e due misure: se lo avessero fatto Annalisa e Elodie
Il dibattito nato intorno al video di Benji e Fede si è rapidamente spostato sui social media, dove gli utenti hanno sottolineato la disparità di trattamento tra artisti maschili e femminili. Una delle osservazioni più ricorrenti riguarda il fatto che, mentre i due cantanti possono apparire nudi senza subire critiche significative, artiste come Elodie e Annalisa vengono spesso bersagliate per il loro abbigliamento sensuale o per scelte artistiche considerate provocatorie.
Una ragazza su Twitter, con il nickname @ognivoItaecosi, ha scritto: «Loro totalmente nudi. Ma il problema è Emma se si mette un vestito corto, Elodie se canta col reggiseno o Annalisa se si mette le culotte. Dio che paura i double standards». Questo commento riflette una frustrazione diffusa tra i fan e gli osservatori, che vedono una chiara ingiustizia nel modo in cui la società e i media giudicano le esibizioni di artisti di sesso diverso.
Alcuni utenti hanno cercato di difendere Benji e Fede, spiegando che il loro video è una semplice citazione e che contiene riferimenti a molti altri videoclip famosi. Tuttavia, altri hanno insistito sul fatto che il problema risiede altrove. Ossia nella percezione e nella reazione del pubblico e dei media, che tendono a essere molto più critici nei confronti delle artiste femminili.
Un altro utente ha scritto: «Ma non cambia il concetto: citazione o no, loro sono completamente nudi e nessuno li critica. Mentre Annalisa, Elodie e altre si mettono in tutine aderenti o fanno pole dance ed è il casino». Questo commento evidenzia come, indipendentemente dalle intenzioni artistiche, esista una disparità di giudizio che penalizza le donne.
La discussione ha portato alla luce il tema del “doppio standard sessuale”, un’accusa che brucia e che ha messo in evidenza le profonde disuguaglianze di genere presenti nell’industria musicale. Molti utenti hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che le donne vengano spesso giudicate più severamente per le stesse scelte artistiche degli uomini, sostenendo che la società debba fare passi avanti verso una vera parità di genere.