Gianni De Angelis scomparso, tutta la storia: cosa è successo? Ecco la ricostruzione dei fatti

Cosa è successo a Gianni De Angelis? Da undici anni non si hanno più sue notizie: il ricordo dei familiari a seguire

Cosa è successo a Gianni De Angelis? I fatti risalgono all’8 maggio del 2013 e oggi, dopo 11 anni, ancora non si sa che fine abbia fatto.

Gianni è scomparso da Pontecorvo, nella provincia di Frosinone. L’ultima telefonata l’ha fatta a sua sorella Giuliana poco dopo essersi allontanato dal negozio di autoricambi che gestiva con suo cognato. Da quel momento non ha più fatto ritorno. Immediatamente dopo la conversazione con la sorella, il suo cellulare – di vecchio modello – risultava spento.

Per Gianni De Angelis quello era un periodo davvero difficile e Giuliana, sapendolo, è sicura che si sia lasciato andare alla voglia di cambiare completamente vita e scappare più lontano possibile dai suoi problemi. Dall’8 maggio del 2013, però, di lui non si sono più avute notizie di alcun genere.

Secondo i familiari, quindi, all’inizio potrebbe essersi trattato di un allontanamento volontario, ma oggi – a distanza di così tanto tempo – la loro versione è cambiata: è probabile, infatti, che inizialmente Gianni abbia deciso di sparire per sua volontà, anche se nel tempo potrebbe essergli successo qualcosa e per questo motivo non ha più potuto avvertire i suoi familiari.

Cosa è successo a Gianni De Angelis?

L’auto di Gianni De Angelis è stata trovata due giorni dopo la sua sparizione, in una stradina secondaria di Esperia. Cosa è successo, quindi? I familiari chiedono solo che l’interessato possa mettersi in contatto con loro, chiarendo di stare bene e di voler vivere la sua vita lontano da loro.

All’epoca dei fatti, sono stati numerosi gli appelli fatti dalla famiglia De Angelis per ritrovarlo; in queste dichiarazioni veniva chiesto di fermare Gianni e di stringergli la mano, ricordandogli da dove venisse e facendo sapere, con il sorriso, che i suoi parenti e affetti più cari stessero aspettando sue notizie.

Le parole della sorella Giuliana

A fattiifattituoi.com, la sorella di Gianni De Angelis ha parlato a lungo di suo fratello; ecco cosa ha detto: “Gianni è un ragazzo che, all’epoca della scomparsa, aveva compiuto da poco trentacinque anni. Era allegro, amichevole, sempre pronto a scambiare due chiacchiere con tutti. La sua passione era il calcio che praticava sin da piccolo”.

E ancora: “Era un ragazzo come tanti, che aveva le sue debolezze e ha fatto quelli che possiamo definire errori di gioventù che lo hanno portato ad abbandonarsi a qualche vizio, ma restava comunque una persona tranquilla, capace di mettere l’educazione e il rispetto al di sopra di tutto. Gianni era attaccatissimo alla sua famiglia: siamo lui ed io, non abbiamo altri fratelli o sorelle e il nostro legame era molto forte”.

Il giorno della scomparsa

Sempre Giuliana De Angelis, sorella di Gianni, parlando del giorno della scomparsa, ha detto: “Il giorno della scomparsa, l’8 maggio 2013, Gianni è andato normalmente al lavoro. Lavorava con mio marito, gestivano insieme un autoricambi. Quella mattina c’era anche mio padre, che li aiutava a fare delle consegne. Poco dopo l’apertura Gianni si è allontanato per andare a spedire un pacco all’ufficio postale”.

E ancora, poi, ha aggiunto: “Mi ha anche telefonato per avvisarmi e ricordo che, poco dopo aver concluso la telefonata, ho provato a richiamarlo, perché avevo dimenticato di dirgli una cosa, ma il suo cellulare era già irraggiungibile. E da allora non siamo più riusciti a rintracciarlo in nessun modo”.

Dalle 10:00 di mattina non si sono più avute notizie di Gianni De Angelis, ma la sua famiglia si è allertata solo verso l’ora di pranzo. La sorella era preoccupata perché il telefono del ragazzo appariva spento insolitamente; le ricerche sono partite dalle stazioni dei treni più vicine, come Cassino e Pontecorvo.

Gianni De Angelis in quel periodo non aveva la patente, poiché gli era stata ritirata. Nonostante tutto, però, aveva deciso di prendere la macchina per trasportare il pacco che avrebbe dovuto spedire; questo, infatti, risultava essere molto pesante. Dopo molte ricerche, i familiari del ragazzo hanno trovato un biglietto da lui scritto in cui dichiarava di volersi allontanare per sempre.

In quel momento, a tutti i De Angelis è caduto il mondo addosso. Dal quel momento, quindi, hanno deciso di sporgere denuncia presso il Commando dei Carabinieri; le ricerche da parte degli inquirenti, però, non sono iniziate subito. La macchina è stata ritrovata dalla famiglia di Gianni e non dalle Forze dell’Ordine.

Il ritrovamento del cadavere

Immediatamente i familiari hanno pensato che Gianni De Angelis potesse averla fatta finita; i sommozzatori e l’unità cinofila sono giunti nel punto in cui è stata ritrovata la macchina per perlustrare la zona in cerca di un cadavere, ma questo non è mai stato trovato. A questo punto, quindi, sperare che il ragazzo sia ancora vivo è d’obbligo.

Sul presunto suicidio, sua sorella Giuliana aveva detto: “Gianni aveva dei problemi, come tutti, ma non aveva motivo di suicidarsi e il fatto di non aver trovato un corpo ha alimentato le nostre speranze di vederlo tornare a casa vivo, ma i mesi sono passati e da allora non è stato fatto più nulla. Nessuno ci ha più aiutato”.

E ancora: “Le ricerche si sono fermate e, anche se l’inchiesta non è ufficialmente chiusa, gli inquirenti hanno dedotto, grazie anche al contenuto di una seconda lettera che è stata ritrovata in casa, che Gianni si sia allontanato volontariamente. Esattamente un anno dopo la scomparsa, nel maggio 2014, abbiamo ricevuto una segnalazione: qualcuno ha raccontato di aver visto un ragazzo somigliante a Gianni nei pressi della Stazione Termini di Roma”.

Infine, Giuliana De Angelis ha concluso dicendo quanto segue: “Abbiamo avvertito immediatamente i Carabinieri, ma alla fine siamo stati noi stessi a recarci sul posto per verificare se le indicazioni che ci avevano dato potevano essere utili, ma, ancora una volta, non è emerso nulla di concreto”.

La madre

Gianni De Angelis aveva con sua madre un rapporto davvero speciale; questo il ricordo della sorella: “Gianni era solito prendere il caffè con nostra madre tutte le mattine. Era un loro rito speciale per iniziare la giornata nel modo migliore. La mattina della scomparsa Gianni era stranamente turbato, mamma se n’è accorta. Ma chi poteva immaginare che non sarebbe più tornato?”.

E infine: “A volte Gianni aveva manifestato la volontà di andarsene e ricominciare da capo una vita nuova. Ma perché sparire in questo modo? Forse qualcuno lo ha aiutato e non ha avuto il coraggio di dirci la verità? Noi siamo la sua famiglia e gli vorremo sempre bene, qualsiasi vita avesse deciso di fare: ci basterebbe sapere che sta bene ed è felice delle sue scelte”.

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