Stefano Masala scomparso, ecco tutta la storia: cosa è successo, genitori, madre, sorella, Gianluca Monni

Cosa è successo a Stefano Masala? Il ragazzo è stato dichiarato morto, anche se il suo cadavere non è mai stato ritrovato.

Cosa è successo a Stefano Masala? I fatti risalgono al 2015, ma solo lo scorso anno – 2023 – il Tribunale di Nuoro ha deciso di dichiararne la morte presunta.

Marco Masala, padre di Stefano, al Corriere ha riferito: «Forse non lo troverò mai, ma continuerò a cercarlo ogni giorno, finché mi rimarrà da vivere». Del ragazzo, purtroppo, da nove anni non si sa più nulla, ma per la sua sparizione – e presunta morte – sono stati accusati due “amici”. Questi sono accusati di ergastolo e condanna a 20 anni.

È praticamente certo che Stefano Masala sia stato bruciato vivo dai suoi aguzzini e il corpo, successivamente, sarebbe stato sotterrato, anche se è impossibile definire dove. La richiesta di morte presunta è stata fatta proprio dai familiari dello scomparso che, in questo modo, hanno posto fine in via giudiziaria a questo terribile giallo.

Il caso ha sconvolto due paesi, Nule e Orune, fra la provincia di Sassari e Nuoro. A quanto pare, il motivo per cui Stefano sarebbe stato eliminato andrebbe ricercato nella sua consapevolezza di un delitto; forse i suoi assassini temevano che potesse parlare e per questo motivo hanno deciso di ucciderlo.

Cosa è successo a Stefano Masala? E cosa c’entra Gianluca Monni?

Il giallo di Stefano Masala parte da un litigio: un gruppo di amici di Nule si reca a Orune per la festa Cortes Apertas; fra loro ci sono Paolo Enrico Pinna – 17 anni – e suo cugino Alberto Cubeddu, di 21. A un certo punto, nel divertimento generale, una ragazza passa accanto al gruppo: è la fidanzata di Gianluca Monni.

A lei vengono rivolti pesanti apprezzamenti e da qui nasce una lite: Pinna tira fuori una pistola, ma per fortuna viene disarmato. Un gruppo di orunesi picchia dunque quello di Nule, che è costretto a fuggire. Purtroppo, però, la schermaglia non può rimanere senza vendetta, stando a quanto è successo poi.

Sei mesi dopo – l’8 maggio del 2015 – Gianluca Monni attende l’autobus che lo porta da Orune alla scuola che frequentava a Nuoro. Poco distante da lui c’è Eleonora, la fidanzata a cui gli amici di Stefano Masala avevano rivolto pesanti apprezzamenti. Una macchina sfreccia loro accanto e un assassino, con il volto coperto, si affaccia e spara senza pietà.

La macchina in questione viene ripresa, ovviamente, dalle telecamere del Comune e per questo è possibile risalire al proprietario: è Marco Masala, padre di Stefano, oggi scomparso nel nulla. Da quel momento, però, né l’auto, né il ragazzo risultano reperibili: il mezzo era stato preso dal giovane per recarsi a una festa con i suoi amici.

Il 9 maggio, giorno successivo all’uccisione di Gianluca Monni, qualcuno segnala una tremenda colonna di fumo nero a una ventina di chilometri da Nule: a bruciare è proprio l’utilitaria di Marco Masala; la macchina è stata data alle fiamme per cancellare prove compromettenti. Ma da quel momento, di Stefano non si sa più nulla.

I genitori e sorella

I genitori di Stefano Masala non hanno mai smesso di ricercarlo, anche se – come accennato – il padre del ragazzo ha chiesto al Tribunale di Nuoro di dichiararne la presunta morte. Il suo cadavere non è mai stato ritrovato. Sua sorella Alessandra non riesce a darsi pace e sui social, durante il periodo di Natale, ha scritto: “Oggi è il tuo onomastico, dopo anche questo triste Natale che ti hanno privato di viverlo insieme a noi. Non possiamo nemmeno portarti un fiore nella tuo dimora accanto a mamma”.

Anche la madre del giovane, infatti, è venuta a mancare un anno dopo la drammatica scomparsa di suo figlio. La donna, Carmela, non ha mai smesso di cercarlo. In occasione di Santo Stefano, la sorella Alessandra ha continuato il suo post così: “Ti hanno privato anche questo, di riposare in pace. Nemmeno ai più lucidi assassini come voi si augura questa sorte. Non certamente a te – ha detto rivolgendosi al fratello – che emanavi tanta gioia e positività con tutti. Povero nostro Amore, che fine orrenda ti hanno fatto fare?!”.

Due settimane prima, sempre lei si era rivolta agli assassini di Stefano Masala, parlando del sogno di poter regalare a un padre una degna sepoltura per il figlio, così da poter riposare al fianco di sua madre, che con tutto il cuore ha lottato per poterlo ritrovare. Purtroppo, però, a niente sono serviti questi appelli, poiché gli aguzzini del ragazzo non hanno mai parlato della sua scomparsa, tacendo quindi una verità che ancora oggi tormenta i Masala.

Madre

Come abbiamo detto, anche la madre di Stefano Masala è deceduta, purtroppo solamente un anno dopo la drammatica scomparsa del giovane. Il padre di lui non riesce a darsi pace e a La Nuova Sardegna ha confessato quanto segue: «Continuare a cercarlo è la sola cosa che mi maniere vivo. Penso a lui tutte le notti e a mia moglie, annientata dal dolore. Le avevo promesso che avrei continuato a cercarlo e di riportarlo a casa».

Condanne e arresti

Un anno dopo l’arresto di Pinna e Cubeddi, entrambi hanno continuato a negare qualsiasi coinvolgimento nell’assassinio di Gianluca Monni, dichiarando di aver usato l’auto di Marco Masala solamente per andare a Orune. Nonostante tutto, contro di loro ci sono prove inconfutabili che riguardano anche la scomparsa, e quindi l’uccisione, di Stefano Masala.

Sulle condanne, il padre del ragazzo, invece, ha detto: «So bene che prima o poi avranno i benefici di legge e torneranno in libertà. Il vero “fine pena mai” non è per loro, ma per me e la mia famiglia. La prigione è la mia casa e il dolore che porto dentro: da otto anni esco soltanto per cercare Stefano».

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