Massimo Giletti cosa ha detto su Giorgia Meloni? Ecco l'intervista «Allora deve invitare anche un serial killer?»
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Massimo Giletti critica apertamente la premier Giorgia Meloni per la sua visione delle regole della par condicio, definendola “arcaica” e suggerendo che tali regole favoriscano maggiormente il governo, limitando lo spazio per il dibattito politico. Giletti, che è tornato alla conduzione in Rai, esprime la sua delusione nei confronti del governo attuale, sperando in un cambiamento più progressista anziché continuare a perpetuare modelli superati.
Il conduttore si mostra scettico riguardo alla capacità del governo di adattarsi ai tempi moderni, criticando la sua persistenza nel mantenere regole obsolete mentre la società si evolve. Giletti suggerisce che, anziché concentrarsi sul controllo dei media tradizionali, il governo dovrebbe considerare l’impatto dei social media e le nuove forme di comunicazione.
La sua critica si estende anche all’attuale esecutivo, accusato di perpetuare un modello di governo antiquato anziché adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici. Giletti invita a una maggiore apertura e flessibilità nel campo dell’informazione, anziché continuare a imporre restrizioni che limitano la libertà di espressione e il dibattito pubblico. In sostanza, il conduttore vede l’approccio del governo come retrivo e non adeguato ai tempi moderni.
Cosa ha detto Giletti su Giorgia Meloni?
Massimo Giletti ha spiegato il suo parere su Giorgia Meloni al giornalista Antonio Bravetti: «Mi stupisce perché Meloni, che reputo una donna intelligente e di grande capacità, è stata eletta senza avere manco mezzo usciere in Rai, senza un esponente nel Cda».
E continua: «Le idee non si pesano al minuto, non siamo al mercato, se sono buone la gente le diffonde, non sta a vedere il minutaggio. Quello che conta è il sentimento popolare del momento. Proprio da lei, da chi ha subito l’ostracismo, non mi aspetto che dia un valore così estremo alla par condicio, è una visione arcaica».
La questione della par condicio
Massimo Giletti prende seriamente la situazione della libertà dell’informazioni in Italia, e sulla questione attuale dichiara: «Mi porta indietro negli anni, al liceo a Torino, quando prendevo il tram e c’era scritto “non parlare al conducente”. È questo che vogliono fare Un’ideologia tranviaria, dove quello che conta è non disturbare il manovratore. Non mi apparterrà mai, io sono un eretico della tv, un disturbatore».
Non c’è solo questo: «Penso che in realtà la par condicio codifichi una patologia degli italiani, la divisione in guelfi e ghibellini, senza vie di mezzo. Ma è un paradosso: mettiamo che Lorena Bianchetti dentro A sua immagine parli del quinto comandamento, non uccidere, allora deve invitare anche un serial killer?», aggiunge Giletti.
Che infine si sfoga duramente: «Tra un po’ arriveranno a fare l’esame del sangue ai giornalisti per capire bene di che area sono. L’imparzialità non è assenza di pensiero. Berlusconi ha vinto con Santoro che gli sparava contro e faceva il 30% ogni giovedì. Hanno il mito della tv che decide, ma non è così».