Valentina Baggio, la figlia del campione Roberto gestirà la sua pagina Instagram: ecco cosa ha rivelato e perché voleva cambiare cognome
Valentina Baggio, figlia del celebre campione di calcio Roberto Baggio, ha condiviso la sua esperienza da ”figlia di” nel podcast “Fightgently Talks” condotto da Vanessa Villa. La 34enne ha rivelato che ha considerato di cambiare cognome a causa delle difficoltà incontrate.
Nata nel 1990, Valentina è un’esperta in comunicazione nel settore dell’organizzazione di eventi ed è recentemente diventata social media manager del padre, di recente infatti è stato creato un profilo Instagram ufficiale per il campione di calcio.
Uno dei maggiori ostacoli che Valentina ha affrontato è stata la lontananza emotiva dal padre. Essendo costretta a trascorrere molto tempo lontano da lui a causa degli impegni sportivi, ha spesso sofferto di questa separazione. Ma è stata soprattutto la fama del padre che ha causato ”difficoltà” durante la sua crescita.
Perché voleva cambiare cognome?
Il suo cognome famoso spesso attirava l’attenzione delle persone per i motivi sbagliati, causando un senso di isolamento e frustrazione. Valentina ha confessato che in alcuni momenti ha desiderato persino cambiare cognome per sfuggire a questa pressione costante.
Nonostante l’associazione automatica con il nome di suo padre, Valentina ha sempre cercato di distinguersi e di costruire la sua identità e carriera indipendentemente. Ha ribadito che lavora sodo per guadagnare il suo denaro e che suo padre l’ha educata a essere indipendente fin da giovane, incoraggiandola a cercare il proprio successo.
«Io diventavo amica dei ragazzi e meno delle ragazze perché loro erano interessati a mio padre, volevano gli autografi e io volevo giocare a calcio con loro. Così le altre bambine non mi amavano molto. Per tutti ero la figlia di Baggio, ma mi dicevo: ‘Provate a conoscermi. Lui è lui, io sono io, sono una ragazza normale’. C’è stato un periodo della vita in cui chiedevo se fosse possibile persino cambiare cognome. Quante amicizie ho avuto solo perché a qualcuno piaceva essere amico dei Baggio, poter raccontare qualche gossip: l’etichetta a me dà molto fastidio, mi infastidisce il pregiudizio nei confronti di chiunque, io cerco sempre di capire gli altri e le loro azioni».
Che lavoro fa la figlia di Roberto Baggio? «Non sono ricca»
Roberto Baggio ha sempre avuto un approccio deciso riguardo all’educazione finanziaria di sua figlia Valentina. Contrariamente a quanto potrebbe essere presumibile data la fama e il successo del padre nel mondo del calcio, Valentina non è cresciuta nel lusso, ma è stata incoraggiata sin da giovane a essere indipendente e a guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro.
«Mio padre non ha mai voluto che crescessi con privilegi economici» ha dichiarato Valentina, evidenziando il fatto che alcuni ex amici a volte le attribuiscono una ricchezza immaginaria. Tuttavia, Valentina sottolinea che il suo benessere deriva dal duro lavoro e dall’impegno personale, non da un’eredità familiare. Fin dall’adolescenza, Valentina è stata incoraggiata a lavorare per guadagnare soldi in proprio, senza dipendere dai genitori.
«Ma tanto lei è ricca’, dicono anche alcuni ex amici. Ma ricca di cosa? Mi faccio il c…, ho il mio lavoro, mi guadagno i soldi come tutti. Mio padre mi ha cresciuta senza volermi dare privilegi economici, a 16 anni d’estate andavo a lavorare al bar o nei negozi di abbigliamento perché i miei genitori volevano fossimo persone indipendenti e non fosse tutto dovuto per noi», ha raccontato Valentina, illustrando il suo impegno a essere autonoma fin da giovane. Questo approccio ha contribuito a formare la sua mentalità di lavoro e indipendenza finanziaria.
Valentina enfatizza che il suo successo e la sua carriera sono il risultato del proprio impegno e delle proprie capacità. Lei è se stessa, distinta dalla fama del padre, e ha costruito la sua carriera con determinazione e dedizione. Nonostante il nome di suo padre possa suscitare aspettative o pregiudizi, Valentina è determinata a farsi valere per le sue capacità e non per la sua eredità.