Sangiovanni ha parlato della sua malattia, legata alla salute mentale, ma il web ha reagito con ironia e violenza: ma perché?
Sangiovanni, in un lungo post pubblicato sui social, ha raccontato il suo momento di difficoltà: «Non ho le energie fisiche e mentali in questo momento», ha scritto, facendo riferimento a un forte disagio che prova da tempo, ma che – col passare degli anni – si è acuito sempre più fino a costringerlo a fermarsi. Insomma, il cantante ha parlato – in modo trasparente – dei suoi problemi legati alla salute mentale, ma gli italiani hanno dimostrato, ancora una volta, non solo di non conoscere il tema della malattia mentale, ma addirittura di sapere i motivi che hanno portato Sangiovanni a ritrovarsi in questo momento di difficoltà.
Ma andiamo con ordine e ribadiamo l’ovvio, che – vi assicuro – ovvio per molti non è: le malattie mentali sono malattie, non sono meno gravi o pericolose di quelle fisiche, non sono stati d’animo momentanei né hanno a che fare col carattere o la personalità della persona che ne soffre. Non solo: le malattie mentali, non essendo stati d’animo, non sono la conseguenza di un fatto; un fatto può, in alcuni casi, essere la causa scatenante di un disagio, ma non il motivo cardine.
E, soprattutto, la salute mentale, come quella fisica, non è dotata di un interruttore che spegne il dolore semplicemente decidendo di non soffrire più: non è una scelta, non è un capriccio, non è in alcun modo legata allo status sociale, economico, culturale di chi ne soffre. Non è vero, come ho letto a proposito di Sangiovanni, che «chi ha problemi veri non ha tempo di pensare a queste cose», perché le malattie mentali sono problemi veri, che si acuiscono nel momento in cui vengono trascurate (come tutte le malattie, del resto). Non è vero che «sei giovane e ricco, non pensarci», perché la salute mentale non migliora non pensandoci. E non è vero «a quell’età non ci si può ridurre così», perché non esiste un’età in cui si è immuni alla malattia.
Sangiovanni e l’ignoranza sul tema della salute mentale
Insomma, com’è evidente, sul tema della salute mentale c’è ancora una profonda, radicata, preoccupante ignoranza. Non voglio nemmeno soffermarmi sui commenti di scherno e ironia, o su quelli che criticano a Sangiovanni la mancanza di talento, perché – oltre che ignoranza – denotano mancanza di rispetto, empatia e buonsenso. Vorrei, invece, parlare di chi sembra conoscere il motivo del suo disagio: l’insuccesso a Sanremo o un (presunto) momento di difficoltà professionale. Per intenderci, molti commenti recitano «Dopo la penultima posizione a Sanremo, è normale stia così», «Sanremo è andato male e ora soffre», «Tutta colpa di Amici che sforna un cantante all’anno», «La canzone di quest’anno non ha avuto lo stesso successo di due anni fa, non ha retto il colpo», «L’hanno illuso e ora ecco i risultati».
In tutta onestà, trovo questi commenti più gravi di quelli sarcastici, e vi spiego il perché. Innanzitutto, chi scrive frasi del genere dimostra di non aver letto il post di Sangiovanni o di averlo letto con la precisa intenzione di trovare la propria versione dei fatti e non quella del cantante. Sangiovanni ha spiegato che il posizionamento in classifica non c’entra col suo malessere e che ha vissuto lo stesso disagio anche durante la sua prima partecipazione a Sanremo (con Farfalle si era classificato quinto).
Cercare (e pensare di aver trovato) il motivo di una malattia mentale vuol dire non considerarla una malattia, ma uno stato d’animo, al limite un malessere passeggero: in altre parole, per l’utente medio, Sangiovanni è giù di morale perché a Sanremo è arrivato ventinovesimo. Questo pensiero, ancora una volta, denota ignoranza, oltre che mancanza di rispetto. Poi c’è chi, addirittura, accusa il “sistema” per aver illuso un ragazzo che, dunque, oggi sta male perché avrebbe perso il successo di un tempo: ma il “sistema” non siamo altro che noi, è facile accusare Amici o Sanremo, è come dire che la colpa di un’indigestione da Nutella sia di chi la produce e non di chi la mangia in modo incontrollato.
E poi c’è chi invita Sangiovanni a non lasciarsi abbattere per come è andata a Sanremo, tanto è «giovane», «ricco», «fortunato», «con tutta la vita davanti», dimostrando non solo di non aver capito che la malattia mentale non è certamente legata a un evento (in questo caso il Festival), ma dicendo – di fatto – che Sangiovanni può stare bene quando vuole, tanto è giovane, ricco e fortunato.
Le malattie mentali non sono diverse da quelle fisiche: stop allo stigma della salute menale
Concedetemi una provocazione: se Sangiovanni avesse detto di soffrire di una malattia fisica e di doversi fermare per sottoporsi a delle cure, sarebbero arrivati gli stessi commenti? Gli avrebbero detto «Smettila che hai solo vent’anni», «Basta piagnistei», «I veri problemi sono altri» «Non pensarci e torna a cantare», «È colpa di Sanremo»? Rispondo io per tutti: no.
Purtroppo, sul tema della salute mentale, c’è ancora troppa ignoranza. E nessuno sembra volersi emancipare, perché crede – erroneamente – che le malattie mentali colpiscano solo certe persone. Pensano di esserne immuni, quindi di poter fare a meno di approfondire un tema che, purtroppo, riguarda tutti indistintamente.