Ecco cosa ha detto Amadeus su Ghali, a Porta a Porta durante l'intervista con Bruno Vespa: «Mai promosso odio a Sanremo» VIDEO
Amadeus ha finalmente detto la sua dopo le dichiarazioni espresse da Ghali sul palco di Sanremo 2024. Il conduttore, che durante il festival non aveva mai preso chiaramente posizione, ha risposto ad una domanda diretta di Bruno Vespa nell’ultima puntata di Porta a Porta.
Il conduttore ha deciso di rispondere alle accuse dell’ambasciatore israeliano Alon Bar che dopo l’intervento di Ghali aveva dichiarato: «Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto».
L’ex conduttore di Sanremo ha deciso di esprimere il suo parere apertamente, precisando che sul palco non c’è stato alcun incitamento all’odio ma una ”richiesta di pace”. Di seguito tutti i dettagli.
Amadeus a Porta a Porta: cosa ha detto?
Durante la sua partecipazione come ospite a Porta a Porta, Amadeus ha affrontato le critiche sollevate riguardo al messaggio di Ghali “stop al genocidio”. In risposta alle domande di Bruno Vespa sulle critiche dell’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, Amadeus ha espresso con fermezza il suo punto di vista.
Il conduttore ha dichiarato: «Rispetto le decisioni di tutti, ma non sono assolutamente d’accordo con l’affermazione dell’ambasciatore, nella maniera più totale». Con queste parole, ha voluto evidenziare il suo netto disaccordo rispetto alle accuse di diffusione di odio durante il Festival di Sanremo.
Amadeus ha poi difeso il Festival e anche Ghali, sottolineando che ha sempre promosso valori di inclusione, libertà e pace. Ha ribadito: «Il festival di Sanremo non ha mai promosso l’odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà: i cantanti che sono saliti sul palco hanno chiesto la fine della guerra, hanno chiesto la pace». Con queste parole, ha voluto mettere in luce il messaggio positivo e costruttivo trasmesso dagli artisti durante le loro performance.
Infine, Amadeus ha sollevato una domanda retorica: «Richiedere la pace vuol dire seminare odio? Esattamente il contrario». Con questa riflessione, ha voluto ribadire che la richiesta di pace e di fine dei conflitti non può essere interpretata come una forma di odio, ma come un appello universale per la coesistenza pacifica e l’armonia.
Cosa ha detto Ghali a Sanremo?
Nella serata conclusiva del Festival di Sanremo, mentre il palco risuonava ancora degli echi delle esibizioni, Ghali ha rivolto una domanda al misterioso alieno che ha accompagnato le sue performance: se volesse dire qualcosa. E in risposta, con una chiarezza incisiva, ha pronunciato tre parole cariche di significato: “Stop al genocidio”.
raiplay può stare tranquilla perché il video dello stop al genocidio detto da ghali l’ho salvato su 10 dispositivi diversi pic.twitter.com/FSs7MEMn77
— lucia (@taemgeance) February 11, 2024
Questo breve ma potente messaggio ha rappresentato un punto focale della presenza di Ghali a Sanremo. Le tre parole, “stop al genocidio”, sono un appello per la pace e la speranza per la popolazione della Striscia di Gaza.
La reazione del pubblico è stata immediata e tangibile, con numerosi applausi e sostegno sui social media per il coraggio di Ghali nel sollevare una questione così delicata e urgente. Sul suo account Instagram, il giorno successivo, Ghali ha espresso la sua gratitudine per il sostegno ricevuto, dichiarando: «Grazie per i messaggi che mi state mandando, grazie per la forza, missione compiuta». In una storia piena di emozioni sincere, il cantante non ha potuto trattenere le lacrime, evidenziando l’importanza e l’impatto profondo del suo gesto.