Leonardo La Russa i tre video della notte con l'amico dj Gilardoni e la ragazza che li accusa di stupro: ecco a cosa stare attenti
Si aggiunge una novità sul caso di Leonardo Apache La Russa, figlio del Presidente del Senato, accusato (insieme all’amico Gilardoni) di violenza sessuale ai danni di una giovane di 22 anni; dopo diversi mesi dalla denuncia, le inappropriate dichiarazioni, le prime prove e il coinvolgimento dell’amico Dj, il primo video della notte in cui si sarebbe consumata la violenza, saltano fuori altri tre filmati che farebbero riferimento alla notte in casa La Russa e mostra i tre protagonisti di questa terribile vicenda.
L’accusa è stata mossa dalla stessa vittima, che afferma di essere stata costretta ad avere un rapporto sessuale con Leonardo mentre era incosciente. La 22enne racconta che insieme a una sua amica si era recata al club notturno esclusivo Apophis Club a Milano. Durante la serata, la ragazza ha ammesso di aver assunto dosi di cocaina, prima di incontrare Leonardo, suo ex compagno di liceo. Insieme hanno bevuto un drink e poi sono spariti dalla vista dell’amica.
Da quel momento, però, la ragazza non ricorda più nulla. «A mezzanotte, con una mia cara amica, sono andata alla discoteca Apophis Club a Milano. Quando siamo arrivate ci siamo messe a ballare. Poi mi sono accorta della presenza di un mio compagno di scuola del liceo: Leonardo Apache, figlio del politico Ignazio La Russa. Ci siamo salutati, abbiamo bevuto un drink. Da quel momento non ricordo più nulla». L’inchiesta sta tentando di fare luce sulla vicenda e determinare se il rapporto sia avvenuto per induzione approfittando della vulnerabilità della presunta vittima. Le testimonianze della ragazza e delle persone presenti quella notte in discoteca stanno contribuendo alle indagini. Sarà compito della Procura stabilire la verità e determinare se ci sia stato un abuso da parte del figlio di La Russa.
I video a casa La Russa
L’esistenza di ben tre video, in cui sarebbero presenti dei frame della famigerata notte in casa La Russa, è una novità delle ultime ore. Ma cosa si vede nei video? Questi filmati sono emersi grazie a un’intercettazione che ha portato gli investigatori a scovare ulteriori prove.
Un testimone, apparentemente un conoscente di Gilardoni, ha menzionato l’esistenza di questi filmati durante un’interrogatorio telefonico con il padre. Questo ha suscitato l’interesse degli investigatori del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosario Stagnaro, che hanno successivamente individuato i video in questione.
Il quotidiano Corriere della Sera ha recentemente riportato l’esistenza di filmati legati al caso di Andrea Gilardoni, figlio del presidente del Senato italiano. Questi filmati sono emersi grazie a un’intercettazione che ha portato gli investigatori a scovare ulteriori prove.
Un testimone, apparentemente un conoscente di Gilardoni, ha menzionato l’esistenza di questi filmati durante un’interrogatorio telefonico con il padre. Questo ha suscitato l’interesse degli investigatori del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosario Stagnaro, che hanno successivamente individuato gli altri filmati in questione.
Secondo quanto riportato, i fotogrammi derivanti dai video mostrano la ragazza durante gli atti sessuali con i due ragazzi. E’ importante sottolineare, però, che i filmati potrebbero non essere determinanti nel dimostrare se l’assunzione di alcool e droga avesse influenzato lo stato mentale e compromesso la capacità di autodeterminarsi della presunta vittima.
Cosa ha detto Ignazio La Russa per difendere il figlio?
Ignazio La Russa ha dichiarato di essere convinto dell’innocenza di suo figlio Leonardo, riguardo alle accuse di violenza sessuale. Ha affermato di contare sulla Procura della Repubblica per risolvere la questione in modo tempestivo e fugare ogni dubbio. La Russa ha anche sottolineato alcuni aspetti che, secondo lui, sollevano dubbi riguardo alla vicenda. Scopriamo cosa ha dichiarato e perché le sue non sono motivazioni valide.
La denuncia dopo 40 giorni
Ignazio La Russa presenta i motivi per cui, secondo lui, il figlio sarebbe innocente. E tra questi propone uno dei capisaldi di chi non capisce nulla di violenza sessuale: il tempo trascorso tra la violenza e la denuncia. La ragazza ha denunciato dopo 40 giorni.
«Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo ”per rimettere insieme i fatti».
E che vuol dire? Possibile che non sia ancora chiaro che non esiste una scadenza per elaborare un trauma di tale portata? La denuncia presentata dalla ragazza dopo quaranta giorni non può essere considerata un fattore determinante per valutare la mancata veridicità delle accuse. E poi la legge prevede 12 mesi di tempo per presentare una denuncia di violenza e sono, comunque, decisamente troppo pochi.
Cosa è successo la mattina dopo a casa di La Russa?
La ragazza ha affermato di aver incontrato Leonardo durante una serata in discoteca a Milano e di essersi svegliata il giorno successivo in uno stato confusionale e nuda nel letto. Ha affermato di aver avuto un rapporto sessuale sia con Leonardo che con un suo amico senza il suo consenso. Tuttavia, La Russa ha ricordato di aver incrociato la ragazza il mattino successivo, insieme a sua moglie, e che appariva tranquilla, senza mostrare segni di disagio.
L’avrebbe vista «al mattino, sia pur fuggevolmente» e aveva decretato di averla notata «assolutamente tranquilla».
Come è possibile stabilire la reazione di una vittima che, se confermata la violenza, si trovava a casa del suo aggressore, circondata da estranei legati a lui?
L’utilizzo di droghe
«Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua»
E per quanto riguarda le parole di Ignazio La Russa sulle sostanze stupefacenti assunte dalla ragazza, vorremmo ricordare che se confermate dovrebbero essere valutate come aggravante. Ma a favore della vittima. Come fa una ragazza ”drogata” e quindi ”poco lucida” ad essere anche consenziente?