Rodolfo Laganà confessa le difficoltà da quando ha scoperto e rivelato di essere malato di sclerosi multipla: ecco cosa è successo
Un noto e storico attore italiano, da quando ha rivelato di essere malato di sclerosi multipla, sta riscontrando non poche difficoltà nell’ambiente lavorativo e televisivo. Stiamo parlando di Rodolfo Laganà che ha deciso di rivelare quanto successo nell’ultimo periodo della sua vita.
Rodolfo Laganà ha aperto il suo cuore in un’intervista approfondita con Valentina Baldisserri per il Corriere della Sera, rivelando dettagli intimi sulla sua lunga e illustre carriera e sugli ultimi anni della sua vita con la malattia. L’attore ha arricchito di recente il suo percorso con nuovi spettacoli teatrali e un coinvolgente progetto musicale.
Ma da quanto ha rivelato di essere malato, purtroppo, le cose sono molto cambiate: «Penso però che la cosa di aver fatto outing l’abbia un po’ pagata, pensano che sei malato e allora non ti chiamano (…) In tv mi chiamano poco o, meglio, non mi chiamano per quello che vorrei fare. Ultimamente ho preso una decisione. Ho detto, non mi puoi chiamare solo per parlare della malattia. Ho 43 anni di mestiere, parliamo del mestiere mio. Molto spesso ti chiamano solo per quello».
Rodolfo Laganà e la sclerosi multipla
Nel 2014, il famoso attore Rodolfo Laganà ha coraggiosamente condiviso di essere malato di sclerosi multipla, aprendo un capitolo nuovo e sfidante nella sua vita. Durante un’approfondita intervista con il Corriere della Sera, l’attore ha toccato nuovamente l’argomento, sottolineando la forza con cui sta affrontando questa malattia che ha indubbiamente modificato il corso della sua esistenza.
Laganà ha descritto la sua determinazione nel combattere la sclerosi multipla con tutte le sue forze, evidenziando che, nonostante le sfide fisiche che impone, il suo status di attore rimane inalterato quando è sul palco: «Sto ottenendo anche dei risultati. Quando sono in piedi e faccio l’attore per me non è cambiato niente».
Il percorso verso la scoperta della sua condizione è iniziato con un sintomo apparentemente innocuo: un dolore alla gamba che non accennava a risolversi. L’esplorazione approfondita, inclusa una risonanza, ha portato alla luce il principio di sclerosi multipla. Da quel momento, ha intrapreso un viaggio attraverso varie attività e trattamenti per gestire la malattia.
Non nasconde il lato emotivo della scoperta, ammettendo che apprendere di avere la sclerosi multipla non è un’esperienza semplice. Tuttavia, Laganà ha acquisito una prospettiva positiva, riconoscendo che è possibile convivere con la malattia e trovare serenità. Un aspetto cruciale che ha imparato è che chiudersi e isolarsi non è la soluzione, poiché può peggiorare la situazione, anche dal punto di vista clinico.
La carriera e cosa fa adesso
Rodolfo Laganà, nato il 7 marzo 1957, è uno degli attori romani più apprezzati e rispettati nel panorama teatrale italiano. Il suo percorso artistico inizia nel laboratorio teatrale di Gigi Proietti, dove ha la possibilità di condividere il palco con figure di spicco come Massimo Wertmuller, Giorgio Tirabassi e Patrizia Loreti. Questa collaborazione porta alla fondazione del gruppo comico “La zavorra”, un nucleo creativo che ha contribuito in modo significativo alla scena comica italiana.
La carriera teatrale di Laganà si sviluppa attraverso le più grandi commedie della tradizione, da Rugantino ad Aggiungi un posto a tavola. La sua presenza scenica e la versatilità interpretativa gli hanno guadagnato un posto di rilievo nel cuore del pubblico teatrale, consolidando la sua reputazione di talentuoso attore.
Negli ultimi tempi, il pubblico ha potuto apprezzare Rodolfo Laganà anche sul piccolo schermo grazie alla sua partecipazione in “Trilussa – Storia d’amore e poesia”, dimostrando la sua capacità di cimentarsi con successo in diverse forme di espressione artistica.
«Dall’80 al 95 sono stati anni meravigliosi. La televisione con Antonello Falqui è stato un momento irripetibile. Un successo pauroso. Gigi Proietti è stato il mio grande maestro, grande amico, grande padre, grande tutto. È quello che mi ha cambiato la vita, che mi ha insegnato il mestiere. Gli devo tutto».
Nell’intervista al Corriere, Rodolfo Laganà, con onestà e vulnerabilità, ha condiviso il suo attuale percorso lavorativo. Inizialmente, l’attore confessa di aver vissuto un senso di vergogna nel presentarsi in pubblico sulla sedia a rotelle. Il timore derivava dalla preoccupazione che gli spettatori, nel congratularsi con lui, potessero farlo più per compassione che per un genuino apprezzamento artistico.
Laganà spiega il suo timore dichiarando: «Pensavo mi battessero le mani per pietismo, invece mi sono reso conto che ridono e mi battono le mani perché gli piace quello che faccio».
La consapevolezza di Laganà è maturata nel tempo, poiché ha constatato che il suo pubblico non risponde con applausi per pietismo, ma bensì per la sincera gioia suscitata dal suo lavoro. Questo riconoscimento autentico ha contribuito a dissipare le paure iniziali di Laganà, confermando che il suo talento artistico e la sua dedizione alla recitazione sono apprezzati per ciò che sono, indipendentemente dalla sua condizione fisica.