Ilary Blasi, che deve stare zitta perché «Deve tutto a Francesco Totti»

Ilary Blasi è la protagonista di Unica, il documentario di Netflix in cui racconta per la prima volta la fine del suo matrimonio con Totti.

Continuate a ripetere che il patriarcato non esiste, però poi dite «Ilary Blasi dovrebbe stare zitta, perché senza Totti non sarebbe andata da nessuna parte». Quindi, fatemi capire, una donna (per giunta tradita) dovrebbe subire e stare in religioso silenzio perché il suo ex marito, vent’anni fa, era molto famoso e lei, inevitabilmente, ha goduto del privilegio di essere la “moglie di“.

Peraltro, fino all’uscita di Unica, il docufilm disponibile su Netflix, Ilary Blasi non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione sull’ex marito, mentre Totti – tra le altre cose – le ha dato della poco di buono e della traditrice seriale su un quotidiano nazionale. Anche fosse vero, non è questo il punto e non sapremo mai la verità, trovo gravissimo, irrispettoso e offensivo che un uomo dica certe cose sulla propria ex moglie, con cui ha tre figli.

Eppure non leggo insulti a Totti. A Ilary sì, perché è donna, perché ha potere, fama, successo, è ricca, indipendente e, pensate, anche rifatta. E la gente, tutto questo, non lo perdona.

Ilary Blasi e il patriarcato in Italia

Avete mai letto insulti, offese o tentativi di zittire o delegittimare Stefano De Martino, che deve la propria fama a Belen Rodriguez? Rispondo io per voi: no. Eppure, siamo di fronte allo stesso quadro: un partner famoso, l’altro che – sebbene lo sia a sua volta – non gode della stessa popolarità, un’inevitabile luce riflessa e una carriera che decolla grazie alla notorietà che deriva da una relazione.

Ma c’è una differenza: Stefano De Martino è un uomo, Ilary Blasi una donna. E il punto è questo: se il primo, oggi, è considerato un giovane di belle speranze o, addirittura, un conduttore affermato, uno showman, la seconda è «l’ex letterina di Passaparola», «una che senza Totti non sarebbe andata da nessuna parte», «una donna fortunata». Ma Ilary Blasi, che piacciano o no le trasmissioni che ha condotto e il suo stile sul palcoscenico, è una presentatrice, ha un lungo curriculum alle spalle e un’altrettanto lunga gavetta. Ma è una donna, lo ripeto, quindi – inevitabilmente – resta quella che deve tutto all’ex marito.

Ecco, la vicenda di Blasi e Totti mi permette una riflessione più ampia, che prescinde dalle tifoserie da stadio, dal gossip fine a se stesso, non so e non mi importa stabilire chi abbia tradito chi: è una storia che descrive bene il patriarcato in Italia. Blasi, che sulla carta è la vittima di un tradimento, è colpevole a sua volta perché parla.

Vogliono che stia zitta, che incassi, che si assuma la corresponsabilità della colpa perché «senza Totti non sarebbe andata da nessuna parte». Quando dite certe cose, forse non vi è chiaro che siete parte del problema. Siete il problema.

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