Tania Mancuso Famoso regista e la moglie scrittrice sono stati uccisi a coltellate in casa loro, la figlia ha trovato i corpi: ecco cosa è successo
Sono stati trovati morti nella loro casa dalla figlia. Sono stati pugnalati a morte e nessuno sa ancora chi è stato. È la terribile notizia di oggi che riguarda il celebre regista iraniano Dariush Mehrjui e sua moglie, la nota autrice Vahideh Mohammadifar, ritrovati senza vita nella loro dimora situata ad ovest di Teheran, vittime di un omicidio commesso da individui ancora sconosciuti. La figlia ha scoperto i cadaveri e ha immediatamente segnalato l’atroce crimine alle autorità.
Il rinomato regista iraniano Dariush Mehrjui, un’icona del cinema locale e uno dei pionieri della New Wave iraniana degli anni ’70, è stato pugnalato a morte insieme alla sua consorte, la scrittrice Vahideh Mohammadifar.
Secondo quanto riportato su La Repubblica, la polizia è giunta sulla scena del crimine in risposta alla chiamata della figlia di Mehrjui, la quale ha fatto la macabra scoperta. Al momento, i responsabili dell’omicidio non sono stati ancora identificati.
Cosa è successo? Perché sono stati uccisi?
Dariush Mehrjui e Vahideh Mohammadifar si trovavano nella loro residenza nel comune di Meshkindasht, Karaj, nella provincia di Alborz, quando si è verificato l’aggressione mortale da parte di individui sconosciuti che li hanno colpiti con coltellate.
L’articolo riporta che l’omicidio sembra essere stato commesso da persone non ancora identificate, che hanno inflitto ferite da coltello al collo e in altre parti del corpo delle vittime. La scrittrice aveva precedentemente condiviso sui suoi canali social di essere stata minacciata da un individuo straniero, presumibilmente di origine afghana, armato di coltello.
La figlia delle vittime ha fatto la triste scoperta dei cadaveri e ha prontamente avvisato le forze dell’ordine. Le autorità stanno ora conducendo un’indagine approfondita sulla vicenda.
Chi è il regista ucciso Dariush Mehrjui?
Dariush Mehrjui è stato uno dei fondatori del movimento della New Wave iraniana negli anni ’70 ed è diventato noto al grande pubblico grazie al suo film “Gaav” (La mucca), con il quale ha ricevuto il premio Fipresci alla Mostra di Venezia nel 1971. Ha diretto numerosi film che hanno ricevuto riconoscimenti in festival cinematografici iraniani e internazionali. Tuttavia, alcuni dei suoi film, tra cui “Laminar,” il suo lavoro più recente, sono stati vietati in Repubblica Islamica e proiettati solo dopo essere stati censurati. Tra le sue opere più celebri figura anche “Santouri,” un film che racconta la vita di un giovane tossicodipendente, ma che, purtroppo, non ha ottenuto l’autorizzazione per la proiezione.
