Emma Bonino rivela a Belve la fine della sua malattia, dopo otto anni è riuscita a sconfiggere il tumore «Manca una tac»
Dopo otto anni dalla diagnosi, dalle conseguenti cure e dai necessari trattamenti, Emma Bonino rivela durante l’intervista rilasciata a Belve, di essere guarita dal tumore.
La terza puntata del programma di Francesca Fagnani con ospite la figura politica, icona di una particolare era della storia del partito Radicale, andrà in onda il 10 ottobre, in prima serata su Rai2.
Durante la sua intervista, Emma Bonino ha condiviso dettagli sia della sua vita pubblica che di quella privata. Ma la vera notizia è che che ha riferito di essere, finalmente, guarita dalla malattia che la affliggeva da anni e che ha caratterizzato l’ultima fase della sua vita.
Emma Bonino guarita dal tumore
«Sono guarita dal tumore. Devo fare ancora una tac di conferma, ma dopo 8 anni questo microcitoma indesiderato se ne è andato», la dichiarazione di Emma Bonino a Belve arriva inaspettata come bella ventata di aria fresca. La politica ha condiviso questo importante momento della sua vita con il pubblico di Francesca Fagnani, regalando al programma questa bellissima notizia.
Era il 2015 quando Emma Bonino aveva annunciato la sua malattia con una telefonata a Radio Radicale. La donna, all’epoca, aveva invitato gli operatori dei media a “rispettare questa situazione”, ribadendo di non avere intenzione di rinunciare all’attività politica: «Io non sono la mia malattia».
Che tumore aveva?
Nel suo annuncio nel 2015, Emma Bonino aveva rivelato tutti i dettagli del tumore che le era stato diagnosticato. Sapeva che il percorso sarebbe stato lungo – come poi si è rivelato – ma oggi può dire di aver superato questa battaglia. Ecco cosa aveva detto la donna a gennaio 2015, quando aveva annunciato di essere malata:
«Recentemente mi sono sottoposta a dei controlli medici. Hanno evidenziato la presenza di un tumore al polmone sinistro. Si tratta di una forma localizzata e ancora asintomatica, ma richiederà un trattamento lungo e complesso di chemioterapia che è già stato iniziato e che durerà almeno sei mesi».
La telefonata si era poi conclusa con un messaggio per chi vive la stessa esperienza: «A tutti coloro che in Italia e altrove affrontano questa o altre prove voglio dire che dobbiamo tutti sforzarci di essere persone e di voler vivere liberi fino alla fine. Insomma io non sono il mio tumore e voi neppure siete la vostra malattia. Dobbiamo solamente pensare che siamo persone che affrontano una sfida che è capitata»