Andrea Giambruno si scusa per aver definito le migrazioni ''transumanze'', ma il suo discorso fa acqua da tutte le parti: cosa ha detto? VIDEO
Andrea Giambruno tenta le scuse per aver definito le migrazioni “transumanze” e obbliga il pubblico ad un monologo che fa acqua da tutte le parti. «Durante la puntata di venerdì scorso, dedicata al complesso fenomeno dell’immigrazione illegale, ho utilizzato un termine decisamente inopportuno e inappropriato. Me ne scuso, ovviamente, io in prima persona, con queste persone, con il pubblico da casa e con l’azienda che mi ospita»
Ad analizzare attentamente il discorso in cui il compagno di Giorgia Meloni si ”auto frusta” senza crederci fino in fondo, ci ha pensato Selvaggia Lucarelli. La giornalista ha riportato attentamente tutti punti toccati da Giambruno e li smonta ad uno ad uno, mettendo in luce il retrogusto di ogni affermazione riportata.
L’utilizzo del termine ”transumanze” aveva attirato pesanti critiche a Giambruno, già al centro di una durissima polemica per le sue parole sui casi di violenza sessuale di agosto. «Durante una diretta – lo sapete, o almeno chi fa questo mestiere lo sa – si utilizzano migliaia di parole e può capitare a chiunque umanamente di sbagliare. Io lo faccio, ho fatto mea culpa».
Le parole di Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un post in cui analizza punto per per punto le nuove parole scelte da Giambruno per scusarsi. Anche in questo caso, la giornalista non può fare a meno di mostrare quanto
«Di questo video di “scuse” di Andrea Giambruno per aver definito le migrazioni “transumanze”, mi colpiscono alcune cose: la prima è l’utilizzo del plurale maiestatis in apertura (“ci prendiamo 30 secondi”), come a voler spartire le colpe con altri. La seconda è il modo in cui definisce i destinatari delle scuse, ovvero “il pubblico da casa”, “l’azienda che mi ospita” e poi quelli che sarebbero i VERI DESTINATARI delle scuse definiti con vaghezza “QUESTE PERSONE”. Ed è interessante perché passa dall’associarli agli animali a togliergli un’identità sociale, non sono neppure “migranti”, sono “queste persone”. Tipo “lui, coso”. La parlata robotica, con pause continue e innaturali, aggrava la sensazione di disumanità».
Giambruno si scusa per la parola "transumanza" e attacca i giornalisti "quelli bravi". Chiaramente incazzato nero. #diariodelgiorno pic.twitter.com/xGi9OBoWLW
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) October 2, 2023
La battuta ai giornalisti che lo hanno criticato
Ma Selvaggia Lucarelli non si ferma qui, e sposta l’attenzione anche sulla modalità – definita da lei passivo aggressiva – con cui Giambruno ”ringrazia” i colleghi (”quelli bravi”, ndr) che gli hanno fatto notare il suo errore:
«Infine, la mia parte preferita, quella passivo- aggressiva finale, con i finti ringraziamenti ai giornalisti che l’hanno criticato e quel rancore malcelato che esplode nel volume di quel “MOLTO” pronunciato rompendo il muro del suono. Questo modo astioso di gestire le criticità, come se ci fosse sempre un torto subito anziché un errore commesso, come se sospeso nell’aria, nel mondo invisibile ma percepibile del non detto, ci fosse sempre un “ve la faró pagare” mi ricorda quello che adotta spesso qualcun altro: Giorgia Meloni».