Cosa sappiamo su Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo? Ecco la terribile storia avvenuta a Napoli
Daniela Di Maggio è la mamma di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso a Napoli. La donna ha chiesto a gran voce, pubblicamente, che la giustizia punisca come adulti i ragazzi che compiono crimini efferati. Secondo questa madre distrutta, il soggiorno di detenzione nel carcere minorile di Nisida sia tutt’altro che punitivo…
Daniela Di Maggio ha rivelato che il carcere dell’isola nel napoletano sia un soggiorno in una specie di hotel di extralusso e che poco ha a che fare con la punizione e la rieducazione di chi vi è detenuto. Secondo la mamma di Giovanbattista Cutolo, inoltre, la serie televisiva evento dal titolo Gomorra avrebbe ispirato molti ragazzini a delinquere e che abbia fatto male proprio alle coscienze dei più giovani, poiché – non avendone una eccessivamente strutturata – non hanno gli strumenti intellettuali per discostarsi dalla criminalità mostrata in televisione.
Insomma, secondo la mamma di Giovanbattista, il messaggio di alcuni prodotti televisivi agirebbe nel modo sbagliato sulle menti dei più piccoli. Ecco le parole di Daniela Di Maggio: “Il problema è che arriva a dei sacchi vuoti a delle menti bacate, macchine di carne prive di intelletto e, ovviamente, poi scatta l’emulazione. Quello che è sbagliato è che a Napoli l’80% delle persone sono ignoranti analfabeti”. A contattare la donna dopo il terribile evento c’è stata anche Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio.
Il Capo del Governo Italiano ha chiamato Daniela Di Maggio poco dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia; ecco le parole della mamma di Giovanbattista Cutolo: “Mi ha chiamato dal suo numero privato. Ho risposto, ci ho messo un po’ a capire che era davvero la Meloni. È stata una conversazione tra due madri, sincera ed accorata, mi è sembrato di conoscerla da sempre. Le ho chiesto se potevo chiamarla Giorgia, mi ha risposto “Certo che devi chiamarmi Giorgia”. Poi mi ha fatto una domanda: “Che cosa posso fare per te”. Non ho avuto neanche un attimo di esitazione, voglio incontrati, ho risposto, devi aiutarmi a fare in modo che altre madri non vivano più drammi come questo. La criminalità non può averla vinta, dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, la parte sana del Paese, il futuro che vorremmo”.
Cosa sappiamo di Daniela Di Maggio?
Come abbiamo detto, Daniela Di Maggio è la mamma di Giovanbattista Cutolo, ucciso a Napoli. A telefonare alla donna anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Sul corpo del giovane musicista è stata disposta un’autopsia che svela nel migliore dei modi le cause della morte; i funerali invece sono stati celebrati nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. Il Sindaco della città ha proclamato il lutto cittadino.
Cosa è successo a Giovanbattista Cutolo?
A uccidere Giovanbattista Cutolo è stata un’arma da fuoco calibro 6.35, che in precedenza potrebbe già esser stata usata per stese di camorra. Il musicista di 24 anni è stato raggiunto da tre colpi di pistola di fronte al pub dove insieme ai suoi amici stava passando la serata; qui – inoltre – erano presenti dei giovanissimi dei Quartieri Spagnoli e di Piazza Bellini. A essere ritenuto responsabile di quanto accaduto è un 17enne, già fermato dalla Squadra Mobile e che è stato successivamente trasferito in un carcere minorile fuori regione.
Interrogato da PM e investigatori, infatti, il minorenne avrebbe indicato il luogo dove aveva occultato l’arma che ha ucciso Giovanbattista: la pistola è stata recuperata dal padre del ragazzo insieme a una pattuglia. La pistola che ha ucciso il figlio di Daniela Di Maggio è minuscola e rimane tranquillamente nel palmo di una mano; l’arma era stata trovata dal 17enne – oggi indagato – e dai suoi amici: era l’arma di tutti e i ragazzi facevano a turno su chi dovesse tenerla.
I dettagli della sparatoria
Secondo la ricostruzione del minorenne indagato, la sera del 31 agosto avrebbe visto avanzare Giovanbattista Cutolo verso di lui con aria minacciosa e per questo motivo si sarebbe fatto dare la pistola da un amico, premendo poi il grilletto per tre volte, senza nemmeno rendersi conto di averlo ucciso. La versione del ragazzo però non trova riscontro con i ragazzi dei Quartieri Spagnoli, anche loro individuati e ascoltati dagli investigatori. Nessuno di loro sembra avere a che fare con l’arma da fuoco.
Dalle telecamere di sorveglianza del pub dove stava Giovanbattista, poi, si apprende che il ragazzo avesse già con sé la pistola, nella cintola. Estratta da lì, poi, avrebbe sparato in direzione del figlio di Daniela Di Maggio, mentre lo stesso era distante e impegnato a discutere con i ragazzi dei Quartieri Spagnoli già individuati in precedenza. Quella stessa sera, comunque, come ricostruito da FanPage.it, c’erano state ben due stese di camorra, una all’una di notte e una attorno alle tre.
Per quelle sparatorie – ma bisognerà aspettare l’esame balistico per la conferma – sarebbe stata usata una pistola dello stesso calibro di quella che ha ucciso Cutolo che – più tardi – forse per errore sarebbe finita nelle mani del 17enne oggi indagato.