Scontrino con il duce in un bar, dove si trova e cosa ha detto la proprietaria: il fascismo non è un’opinione

Dove è il bar con lo scontrino del duce Benito Mussolini? La proprietaria rivendica i suoi ''ideali'' ma il fascismo non è un'opinione

Scontrino con tanto di faccia del duce in un bar nel 2023. Sapevamo sarebbe successo. Gli occhiolini celati ma ben esposti di diverse esponenti politici lo hanno reso possibile e oggi sono tante (sempre troppe) le persone che credono di poter rivendicare ”opinioni” e legami con il fascismo.

Selvaggia Lucarelli nelle ultime ore ha riportato in auge un fatto già noto, inerente ad un bar veneto, nel quale viene rilasciato ai clienti uno scontrino con Benito Mussolini in bella vista. Neanche fosse la Regina Elisabetta sulle tazze in Inghilterra, i ponti sugli euro o l’adesivo di un rock star su una superfice qualsiasi.

La controversia va avanti indisturbata da ben 9 anni. Una delle proprietarie del bar difende la sua scelta di mantenere l’immagine del duce sugli scontrini. Non nascondendo la sua simpatia per il periodo fascista, ma respingendo l’accusa di nostalgia (Ah beh, allora).

La denuncia di Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli ha riportato la notizia: «Questa barista va avanti indisturbata a stampare scontrini col duce da 9 anni e tutto va bene. Prima lo faceva solo a ottobre per celebrare la marcia su Roma, ora con il governo Meloni ha ritrovato nuovo slancio e lo fa stampare tutto l’anno. Speriamo che faccia pagare un euro il piattino condiviso almeno c’è un po’ di indignazione generale».

In quale bar ci sono gli scontrini con Mussolini? Ecco cosa ha detto la proprietaria

Il bar in questione è il ”Bar Armando” che si trova al centro di Cerea, in provincia di Verona. In merito alla questione la proprietaria ha rilasciato delle dichiarazioni molto nette. Non ha alcuna intenzione di fare dei passi indietro e fa una considerazione tragica: «Dopo tutto, se dal 2014 non ci sono stati provvedimenti giudiziari per vietarci l’uso del volto di Mussolini sugli scontrini, significa che non stiamo commettendo alcun reato. Con questa polemica, in realtà, otteniamo solo più visibilità». E ci chiediamo: ma cosa aspettiamo a vietare una cosa del genere? Cos’altro permetteremo? Che un generale pubblichi un libro contro le minoranze? Ah vero, è già successo. Che uno degli esponenti politici più importanti faccia un gesto fascista in diretta durante la parata del 2 giugno mentre si inneggia alla decima? Ah, è già successo anche questo.

Ma torniamo alla proprietaria del bar: «Non ero nemmeno nata durante il periodo del Fascismo, ma credo che alcune azioni di Mussolini siano state positive per l’Italia, a parte gli orrori delle leggi razziali». Insomma una bella riproposta del ”ha fatto anche cose buone’‘, che continua a farci contorcere ogni organo interno.

Ma non solo: «Chi mi accusa di essere fascista mi fa solo piacere. Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro». Ma no, il fascismo non è un ideale e non ne racchiude.

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