Michela Murgia, chi sono i componenti della sua famiglia Queer, cosa significa e il rapporto con i 4 figli «Nella mia vita da 20 anni»
Michela Murgia è morta a 51 anni, la sera del 10 agosto 2023: nell’ultimo capitolo della sua vita, in compagnia della malattia, la scrittrice ha dato spazio e voce all’amore, regalando l’esempio della sua stupenda famiglia queer.
«Vorrei rendere politico il nostro vissuto per mostrare che abbiamo trovato un altro modo per stare insieme, un modo che il governo vorrebbe ridurre a stranezza sociale da perseguitare e invece è già la vita normale di tante persone».
La scrittrice ha intrapreso un viaggio per plasmare un’eredità simbolica, un’eredità che possa essere il faro guida per coloro che si sono trovati a lottare con la sensazione di essere stati privati di qualcosa. Il suo obiettivo è chiaro: gettare le basi per un nuovo paradigma relazionale, offrendo un nuovo modello di connessione per coloro che hanno sperimentato l’incapacità di adattarsi ai limiti imposti dalla società.
Il significato più profondo
L’idea di una famiglia queer è un balsamo per il futuro di molti che non hanno trovato nella famiglia tradizionale la propria collocazione più autentica. Michela Murgia ha raccontato e condiviso la sua visione di famiglia e come si è sviluppata negli anni.
«Ognuno contribuisce in modo autonomo, ma quando ci sono difficoltà, ci si sostiene reciprocamente. Qui, la fedeltà non è il punto focale, ma piuttosto l’affidabilità. Ciò che conta maggiormente è rimanere uniti. Questo è un tratto caratteristico della famiglia. Raramente, due fratelli concordano in tutto. È il legame di sangue che li tiene uniti. Noi invece siamo riusciti a costruire questa connessione senza dover ricorrere al legame di sangue».
Le parole di Michela Murgia offrono uno sguardo intimo nel mondo complesso delle famiglie queer, rivelando un intreccio di legami forgiati da scelte consapevoli e profonde affinità:
«L’idea della famiglia queer è quella di fondare le sue relazioni sullo Ius Voluntatis, sul diritto della volontà. Perché la volontà deve contare meno del sangue? Perché se due o tre amiche anziane rimaste sole o vedove, coi figli già andati a vivere altrove, vogliono andare a vivere insieme, condividere le spese, la casa, avere la reversibilità pensionistica, decidere l’una per l’altra se una non può più decidere. Perché non possono farlo dentro una scatola legale, un patto sociale?».
Chi fa parte della famiglia queer di Michela Murgia?
La scrittrice, che ci ha lasciato la sera del 10 agosto all’età di 51 anni, ha utilizzato un post su Instagram per presentare i membri della sua famiglia queer. Attraverso nove foto, ha evidenziato i volti dei componenti di questa struttura familiare, definendoli «esempi di sposa e sposo stabili della mia vita». Michela Murgia ha affrontato apertamente la necessità politica di condividere e raccontare questa “queerness familiare” in un momento in cui un l’attuale tenta di imporre un modello di famiglia unico e limitante.
Tra i membri di questa famiglia “queer” spicca Lorenzo Terenzi, un uomo poliedrico con talenti nell’arte e nella musica, che Michela Murgia ha sposato il 15 luglio 2023 in una cerimonia civile “in articulo mortis“, data la sua precaria salute. Questa scelta non è stata senza riflessioni profonde, poiché la coppia ha espresso le sue riserve riguardo all’istituto del matrimonio tradizionale, ritenuto patriarcale e limitante. Nonostante il rito, Michela Murgia ha chiaramente espresso che il numero due in questa relazione è l’opposto di ciò che rappresenta.
La famiglia “queer” di Michela Murgia comprende una serie di individui straordinari. Tra questi spicca Claudia Fausone, l’architetta d’interni che si prende cura del figlio Raphael. Michela Murgia ha condiviso la loro storia: una coppia omogenitoriale che ha deciso di diventare madri insieme 12 anni fa. La famiglia include anche Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri, il cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri e tante donne a lei molto legate, che sono state parte integrante del percorso di Michela Murgia.
In sintesi, Michela Murgia ha ridefinito il concetto di famiglia, creando una rete di connessioni affettive basate sulla scelta, l’amore e l’empatia. La sua visione apre un dibattito significativo sulla complessità delle relazioni umane e sulla varietà di forme che queste possono assumere. La sua eredità risiede non solo nella sua opera letteraria, ma anche nella sua capacità di sfidare e riformulare i modelli esistenti per creare uno spazio in cui l’amore, la libertà e il rispetto possono prosperare.
Chi sono i figli di Michela Murgia?
All’interno del ritratto familiare delineato da Michela Murgia emergono anche le figure dei suoi figli. Nell’intervista a Vanity Fair, la scrittrice aveva precisato: «Preferisco non citarli tutti, poiché ognuno ha un’attitudine diversa all’esposizione. All’interno del nostro rapporto, ci sono quattro figli. Ognuno di loro si sente figlio unico rispetto a me. Sono entrati nella mia vita in fasi diverse, da Raphael, il più giovane, agli altri. Hanno condiviso la mia esistenza per quasi vent’anni».
Nel corso di questa approfondita conversazione, Michela Murgia fa anche riferimento a Alessandro, che ha incontrato quando aveva 16 anni, e a Francesco, che aveva 18 anni all’epoca. Con una dose di autenticità e sincerità, Michela Murgia afferma: «Sono loro a chiedermelo, a dirmi ‘fammi stare’. E restiamo. La questione fondamentale che sottende l’essere una famiglia è il ‘stare’. Il concetto di famiglia si lega all’atto di restare, di rimanere parte della mia vita».