Entrato in politica molto giovane, Piero Fassino è tra le fila della sinistra italiana da diversi decenni come deputato.
Piero Fassino è uno dei più noti politici della storia della Repubblica Italiana. Perché sono nate polemiche in riferimento al suo stipendio? Scopriamo di seguito tutti i dettagli!
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Attualmente deputato alla camera per il Partito Democratico, Piero Fassino ha iniziato a intraprendere quella che sarebbe stata la sua futura strada di politico fin da adolescente, avvicinandosi alle idee di sinistra. Del resto è nato in una famiglia dalle solide tradizioni socialiste. Suo padre Eugenio, infatti, è stato comandante della 41° Brigata Garibaldi, durante la Resistenza piemontese contro il fascismo. Il nonno materno, Cesare Grisa, è stato uno dei fondatori del PSI mentre quello paterno venne ucciso dai fascisti nel 1944.
Per cinque anni, dal maggio 2011 al giugno 2016, Fassino è stato sindaco di Torino, mandato durante il quale ha ricoperto anche, contemporaneamente, la carica di presidente dell’ANCI.
Età
Piero Fassino ha 73 anni: è nato ad Avigliana, in provincia di Torino, il 7 ottobre 1949, sotto il segno zodiacale della Bilancia. All’anagrafe il politico è registrato con il nome completo di Piero Franco Rodolfo Fassino.
Moglie e figli
Fassino, dopo il primo matrimonio con la giornalista del quotidiano La Stampa Marina Cassi, si è sposato in seconde nozze nel 1993 con Anna Maria Serafini. L’attuale moglie del politico è anche lei senatrice del suo stesso partito. Laureata in Filosofia, è autrice di numerosi decreti legge a tutela dei bambini.
Malattia
Da ricerche nel web, pur associata diverse volte la parola malattia al nome di Piero Fassino, il politico non risulterebbe avere patologie. Possiamo dedurre, quindi, che goda di buona salute!
Laurea
Iscritto inizialmente alla Facoltà di Giurisprudenza, Fassino per un periodo ha abbandonato gli studi. Si è laureato successivamente in Scienze Politiche, all’età di 49 anni, presso l’Università degli Studi di Torino, nel 1998.
Carriera politica
Fassino ha iniziato a fare politica giovanissimo, appena quattordicenne, entrando nella Nuova Resistenza, un’associazione giovanile nata sull’onda dei moti democratici del luglio 1960 contro il governo Tambroni. Dopo aver partecipato alla nascita del movimento studentesco, nell’ottobre 1968 si è iscritto nella Federazione Giovanile Comunista Italiana di Torino, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano (PCI) torinese, di cui ne è diventato segretario tre anni dopo.
Eletto alle elezioni amministrative del 1975 nel consiglio comunale del capoluogo piemontese con il PCI, ha mantenuto il seggio per dieci anni, fino al 1985. All’interno del Partito Comunista Italiano, Fassino ha ricoperto diverse cariche ai vertici, prima a livello regionale, poi nazionale.
Alle elezioni politiche del 1994 è stato eletto alla Camera dei deputati, iniziando la sua carriera in Parlamento. Ministro del commercio con l’estero e della giustizia nei governi presieduti da Massimo D’Alema, Fassino è stato segretario nazionale dei Democratici di Sinistra dal 16 novembre 2001 al 14 ottobre 2007.
Il 6 novembre 2007 è stato nominato Inviato dell’Unione europea in Birmania da Javier Solana, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea.
Attualmente Fassino è deputato alla Camera per il Partito Democratico e dal 30 luglio 2020 è presidente della 3ª Commissione Affari Esteri della Camera.
Stipendio di Piero Fassino
Virale è diventato l’intervento dell’aula della Camera di Piero Fassino che ha mostrato il cedolino del suo stipendio a tutti i deputati, prima di annunciare la sua astensione sul bilancio interno di Montecitorio. Nello sventolare il foglio, le sue parole “quello che ciascuno di noi riceve ogni mese” ha fatto eco tra i politici.
In evidente dissenso rispetto al voto del Pd che continua a battersi per il salario minimo, Fassino ha parlato a titolo personale: “L’indennità che ciascun deputato percepisce ogni mese dalla Camera è di 4.718 euro al mese. Si tratta certamente di una buona indennità, ma non è certamente uno stipendio d’oro”.
Ovviamente il gesto ha suscitato un domino di reazioni, sia tra i colleghi in Parlamento, sia nel mondo delle persone comuni. Fassino ha poi spiegato in una nota i conti esatti di un deputato: “A fronte di reazioni seguite al mio intervento di oggi alla Camera, ad ulteriore chiarificazione ribadisco che, detratte dall’indennità lorda i prelievi fiscali nazionali e locali e la quota previdenziale, l’indennità netta mensile che ogni deputato percepisce è di 4.718 euro. È certamente una buona indennità, ma non corrispondente alle cifre astronomiche spesso diffuse”.
Il deputato del Partito Democratico ha poi continuato: “A ogni deputato è poi corrisposto un Fondo per l’attività parlamentare di 3.610 euro che, per quel che mi riguarda, utilizzo interamente per i compensi ai miei due collaboratori parlamentari. Ogni deputato infine riceve una diaria mensile di 3.500 euro che, per quel che mi riguarda, devolvo al PD nazionale e veneto in misura di 2.500 euro per il sostegno alle attività politiche, utilizzando i restanti 1.000 euro a copertura delle spese per l’attività parlamentare (abbonamenti, trasferte e iniziative)”
Nel discorso conclusivo di Fassino, secondo lui, si può desumere: “Come si può desumere da questo puntuale e verificabile rendiconto, le risorse che riceve un deputato non rappresentano una indebita forma di arricchimento, ma sostegno all’attività politica e parlamentare”.
Ogni commento è del tutto superfluo!
Curiosità sul noto politico
Tre curiosità su Piero Fassino? Leggiamole di seguito!
- Ha giocato nelle giovanili della Juventus, fino alla categoria Juniores. Oggi continua a essere uno sfegatato tifoso della squadra.
- È alto 1,92 m e pesa circa 66 kg. A proposito della sua magrezza, ha confessato: “Quando sono sotto stress perdo interesse per i sapori, sedermi a tavola diventa soltanto un atto che cerco di impormi, mi dimentico di mangiare”.
- A luglio del 2003 è uscito Per passione, il suo libro edito da Rizzoli. Questa sua prima opera è essenzialmente un diario dove, oltre alla sua vita, si ritrovano gli intrecci storico-politici degli ultimi trent’anni.