Femminicidio Giulia Tramontano, smettete di educare le donne a non essere uccise: le parole della pm fanno male a tutti

Giulia Tramontano femminicidio, smettiamo di educare le donne a non essere uccise e non gli uomini e a non ucciderle: cosa ha detto la pm?

Un’altra vittima di femminicidio sistemico, Giulia Tramontano è morta uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello e il primo appello della pm Letizia Mannella è rivolto alle donne e a come non farlo succedere. Non è più sostenibile, non è più accettabile, non è più gestibile, non è più comprensibile, non è più tollerabile, non è più e basta. La misura è colma, rasa, straborda e continua a far sangue da tutte le parti. Dobbiamo smetterla e farlo subito. Smettere di educare le donne su come non essere criticate, licenziate, picchiate, stuprate o uccise. Invertire la giostra del patriarcato e rimettere le cose nell’ordine giusto. Non è la vittima a doverla scampare, non è la donna uccisa a doverlo evitare, non è la donna stuprata e non doverlo fare accadere, non è la donna a dover colmare i limiti degli uomini per esistere. 

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Le dichiarazioni della procuratrice aggiunta di Milano, Letizia Mannella, durante una conferenza stampa riguardo al femminicidio di Giulia Tramontano, fanno male e lo fanno a tutti. Alle donne a cui sono rivolte: a me che le ascolto e mi inca**o e alla donna che le ascolterà e penserà soltanto di prenderne spunto per salvarsi. E soprattutto agli uomini lasciati sempre fuori dalla giostra delle responsabilità.

Femminicidio Giulia Tramontano: cosa ha detto la pm Letizia Mannelli?

La procuratrice ha rivolto un messaggio alle donne, mettendole in guardia sul pericolo degli incontri finali con i propri compagni e invitandole a non presentarsi ad eventuali chiarimenti. E io non posso che sentirmi male, sapendo di vivere in una società in cui ci si ritrova costrette ad ascoltare consigli e suggerimenti su come evitare che ci uccidano, con la stessa modalità con cui si consiglia di non attraversare la strada ad occhi chiusi. Perché una macchina potrebbe non prenderti, ma potrebbe anche succedere. Perché il tuo compagno potrebbe non ucciderti, ma potrebbe anche succedere. 

Il femminicidio è un fenomeno sistemico: smettiamo di educare le donne a non essere uccise e non gli uomini a non ucciderle

Il femminicidio è un fenomeno sistemico e va gestito dallo Stato non dalle vittime. Noi donne non dovremmo essere educate alla sopravvivenza. Da vive non veniamo tutelate ma ci piangono da morte. E anche da morte continuano a giudicare cosa avremmo dovuto o non dovuto fare. Quale incontro avremmo dovuto evitare e quale gonna non avremmo dovuto mettere.

Ma io non ci sto. Non ci sto a sentire ancora storie sui ”però” sui ”ma se” e sui ”poteva”. La vittima è vittima, senza però, senza se e no non poteva fare niente. È questo il punto. Sono gli uomini a dover essere educati. È la società a dover smantellare la radice tossica del patriarcato e delle sue ramificazioni. È lo Stato a dover agire.

Alle donne resta il diritto di incazzarsi, non è poco, non ce lo faremo bastare ma è la base. Che questo nessun uomo e nessuna ministra può togliercelo.

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