Chiara Ferragni e la foto allo specchio, preoccupiamoci della bambina di 11 anni che commenta (o della madre che lo fa al suo posto)

Chiara Ferragni, la sua foto allo specchio e il commento della bambina di 11 anni: lo ha scritto la madre? Ecco di cosa preoccuparsi davvero

Quante diatribe può aprire la foto di un culo allo specchio, lo sa soltanto Chiara Ferragni e il suo esercito di commentatori seriali; ma più che del corpo liberamente gestito dell’imprenditrice, dovremmo preoccuparci della ragazzina di 11 ani che lo commenta o della madre che lo fa al suo posto. Di cosa stiamo parlando? Della notizia (che notizia non dovrebbe essere) sullo scatto di Chiara Ferragni in cui mostra il suo corpo. E della reazione che pare abbia suscitato nell’11enne Giulia Dedola (o in chi per lei).

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Gli ingredienti di questa polemica sono semplici e riciclati. Bastano una foto di Chiara Ferragni, un paio di slip, un seno quasi a vista, un lato b che spunta da uno specchio e una spolverata di giudizi facili su come una madre dovrebbe mostrarsi e su come il corpo di una donna dovrebbe essere gestito. Insomma una buona dose di patriarcato tanto per cambiare. Il sapore finale è sempre lo stesso: sa di maschilismo stantio e di potenziali donne già vittime di loro stesse.

Chiara Ferragni, la foto allo specchio che fa discutere

Qual è la foto di Chiara Ferragni che ha scandalizzato per l’ennesima volta il web e ha portato Giulia Dedola, bambina di 11 anni, a fare un’inaspettata retorica sotto il suo post? 

Nello scatto incriminato, Chiara Ferragni si trova in un camerino, indossa uno slip, mentre si specchia e tiene lo smartphone in mano. La posizione degli specchi le permette di riprodurre un gioco di riflessi che mostrano il suo corpo da tutte le prospettive, mentre l’imprenditrice si copre il seno con l’altra mano. Una foto anche abbastanza banale, se volessimo sollevare qualche critica non richiesta, ma che è bastata per scatenare l’ennesima bufera di commenti e discussioni.

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Il commento della bambina di 11 anni (fingiamo lo abbia scritto davvero lei)

Chiariamoci, non punteremo il dito contro una bambina di 11 anni. Ma contro i suoi genitori ci toccherà farlo, per una serie di ragioni. Primo fra tutti, perdonate la mia malafede, è che il commento rivolto a Chiara Ferragni dubito sia frutto di Giulia Dedola. Che sia stata, forse, la madre a scrivere per conto della figlia? Chi lo sa. Ma posso sbagliarmi e non avrò mai prove di aver o meno ragione. Mi terrò il dubbio.

Secondo punto facile è che su Instagram è previsto un limite d’età di 13 anni e mi chiedo cosa ci faccia lì una bambina. E non è importante che ”ormai ce l’hanno tutti”, perché non dovrebbero. Quindi non è una argomento aperto ad opinioni, è solo sbagliato che succeda.

Ma passiamo adesso a cosa avrebbe scritto Giulia Dedola e poi analizziamo tutti i passaggi tossici di questa riflessione. Ecco le sue parole:

«Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Io non lo trovo un bel messaggio da mandare, compro tante cose tue – quaderni costumi da bagno vestiti – mi piacciono molto però ultimamente trovo che tante foto sono diventate volgari e danno messaggi sbagliati.

Mia mamma ha 34 anni e le foto in costume al mare le mette, ho una bella mamma ma se mettesse una foto così io mi sentirei malissimo penserei che mi devo vergognare del suo comportamento e non ne sarei per niente fiera.

So che non leggerai le parole di una ragazzina però la Vitto avrà la mia età tra non tantissimi anni e queste sono foto che restano per sempre su Internet, non penso sia qualcosa di cui andare fieri far vedere il c**o così . Scusa ma questo è il mio pensiero». 

Anche a voi sembra che non sia stato scritto da una bambina di 11 anni? Ma insomma, facciamo finta che sia così. Che Giulia Dedola provi vergona nei confronti della sua beniamina Chiara Ferragni. Ha 11 anni e tutto il tempo di capire quanto maschilismo ci sia in queste considerazioni sui corpi delle donne e dell’immagine che dovrebbero avere le madri.

Ma parliamo tra adulti adesso. E soprattutto con quelli che hanno appoggiato il messaggio, tra cui i genitori della bambina che ci hanno tenuto a sostenere con orgoglio quanto detto. La mamma, in particolare, ha precisato in un’intervista a Repubblica di aver trovato giusto e maturo quanto detto dalla figlia su Instagram (dove non dovrebbe stare). Ma andiamo con ordine partendo dalla risposta di Chiara Ferragni e facendo poi tutte le riflessioni del caso.

La risposta di Chiara Ferragni

Chiara Ferragni ha risposto al commento della bambina di 11 anni, tentando di utilizzare l’occasione per fare un discorso sul corpo delle donne e sui continui commenti da cui vengono inondati. Ecco le sue parole:

«Il messaggio per tutte, ragazzine e non, da parte mia è molto semplice: nessuno ci può giudicare o farci sentire sbagliate. Pubblicare una foto così non dovrebbe far vergognare nessuno, anzi dimostrare che ognuno è libero di essere se stesso e celebrarsi quando si sente di farlo. Perché una donna in intimo si deve vergognare del suo corpo? Perché deve aver paura di dare un’idea sbagliata invece che sentirsi bene dentro la sua pelle? Ci hanno insegnato che le donne non possono osare e questo è uno dei tanti modi che io utilizzo per prendermi la libertà che tutti dovremmo avere. Faccio incazzare i puritani? Missione compiuta allora»

Il corpo di Chiara Ferragni non è affare nostro

Partiamo da una considerazione base: Chiara Ferragni, dall’alto del suo privilegio (non smettiamo mai di dimenticarlo) è libera di mostrare e fare del suo corpo quel che vuole. Non è un demerito farsi notare per il proprio corpo. La colpa sta nell’occhio di chi guarda, se è rivolto esclusivamente a quello, anche quando non è il focus del discorso.

Mostrare il proprio corpo non è motivo di vergogna, che sia di una donna provvista o meno di figli non cambia la considerazione. I figli delle madri consapevoli apprenderanno la lezione con l’esempio, gli altri dovranno imparare da soli ma ce la possono fare.

Alle donne adulte, madri, non madri, figlie o sorelle che ritengono che il corpo di una donna vada mostrato con criterio, decoro e pudore vanno invece le mie più affrante considerazioni. Quando smetteremo di essere carnefici di noi stesse? Non basta già il sistema? Non vi basta il patriarcato?

Attaccare una donna per mostrare il suo corpo, equivale ad attaccarle tutte, voi incluse. Fate una cosa, la prossima volta che utilizzerete lo specchio per puntarvi contro il dito, uscite fuori lo smartphone e fatevi un bel selfie in mutande. 

(Clicca su una delle 2 foto)
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