Piera Maggio è ancora convinta che sua figlia Denise Pipitone sia viva. Ma chi sono i colpevoli della sua sparizione? I dettagli
Piera Maggio è tornata ancora in televisione per parlare di sua figlia Denise Pipitone; proprio di recente, infatti, è uscito il libro che racconta gli anni dalla scomparsa della piccola fino a oggi. La donna siciliana, che ormai abbiamo imparato a conoscere, è stata ospite di Verissimo d Silvia Toffanin e ha parlato dei colpevoli del rapimento di sua figlia. Ma cosa ha detto?
Piera Maggio a Verissimo parla di chi ha rapito Denise Pipitone
Piera Maggio è convinta che Denise Pipitone sia ancora viva; nello studio di Verissimo ha detto:
Voglio arrivare alla verità e mettere fine a questa agonia. Però voglio anche giustizia oltre alla verità. Per me è viva, fino a prova contraria. Quindi io continuerò a cercarla.
Chi sono i colpevoli?
Non solamente in televisione, ma anche sui giornali Piera ha fatto valere la sua verità: la donna si è raccontata su Vanity Fair, suggerendo chi siano i colpevoli della sparizione di sua figlia Denise. La Maggio ha fatto capire chi siano secondo lei i responsabili dopo aver detto che queste persone sono state tutte assolte, nonostante per loro fossero stati chiesti 15 anni di carcere:
Se mi sono fatta un’idea di quello che potrebbe essere successo? Certo che sì, anzi, ho un quadro molto chiaro, non ho dubbi di chi siano i colpevoli. Non sono mie illazioni, sono ipotesi che hanno portato un pubblico ministero a chiedere 15 anni di reclusione per una persona. Che poi questa persona sia stata assolta per insufficienza di prove, quella è un’altra questione. Ma i colpevoli ci sono.
Infine, poi, Piera Maggio ha parlato del dolore che affronta ogni volta che qualcuno dichiara di aver finalmente trovato Denise:
Come mi sento quando qualcuno dice di aver trovato Denise? È sempre stata durissima, è una delusione costante e non è mai facile perché io vivo con la speranza continua. Ma per me è diventato un po’ come al lupo al lupo, mi sono fatta una corazza e vado sempre con i piedi di piombo. Finché non ci sono dati oggettivi, non mi lascio più abbindolare dalle parole. Non mi innamoro di una tesi. Anche l’ultima volta, quella di Olesya, la ragazza russa che dicevano che potesse essere Denise, paradossalmente quella più calma ero io: aspettavo l’esito degli esami, prima non mi sono sbilanciata. Purtroppo quando un figlio sparisce si rimane appesi, in bilico, con tanta rabbia addosso.
Il caso verrà mai risolto? Speriamo di sì.
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