Max Casacci è il chitarrista e producer della band torinese Subsonica. Ma cos'altro sappiamo di lui? Scopriamo tutto, leggiamo!
Max Casacci è il chitarrista e producer della band torinese Subsonica che ha declinato l’invito di Morgan a collaborare in ambito artistico. Ma cos’altro sappiamo di lui? Scopriamo tutto sulla sua vita privata e cosa è successo con Marco Castoldi, in arte Morgan. Leggiamo!
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Età
Il chitarrista e producer dei Subsonica, Max Casacci, ha 58 anni. È nato il 1 ottobre 1963, a Torino. Il suo segno zodiacale è Bilancia.
Moglie
Max è unito in matrimonio con Serena Schiva dal 2009. Il loro matrimonio è stato celebrato, con rito religioso, da Don Ciotti.
La chanson du fleuve, è la canzone che celebra la loro storia d’amore sbocciata lungo il fiume Po nel tratto di Torino. Il pezzo è prodotto da If and But, ma dietro questo duo si celano i Max Casacci e Serena Schiva.
Figli
Max Casacci e Serena hanno dato alla luce Frida Dora Casacci. Frida è nata nel febbraio del 2011 ed è la prima figlia di Serena e Max Casacci dei Subsonica. Papà Max è molto orgoglioso di sua figlia e, ogni volta che Frida ritira la sua pagella scolastica, per celebrare i suoi successi, il musicista torna a guardare, per poi pubblicare sul suo profilo Instagram la foto che segue
torno a questa vecchia foto, più attendibile di un test genetico, ad ogni pagella con la media del 10 che ricevo. Incredibilmente è figlia mia.
Carriera
Massimiliano Casacci, meglio conosciuto come Max dei Subsonica, sperimenta i primi lavori in musica approcciandosi alla new wave surrealista con i Carmody , prima chiamati Teknospray, una delle prime formazioni new wave italiane. Max comincia a mettere a punto, nella sua cantina adibita a studio, le prime tecniche di registrazione, sequencer, batterie elettroniche e arrangiamento. La band di cui fa parte, i Carmody appunto, ottiene la collaborazione con la tedesca Anna Logue records, casa discografica che procede a produrre e a stampare i primi cd della band nel 2009. Dopo aver militato nei Deafear, band torinese, aver acquisito un diploma in arte fotografica e aver collaborato con gli Africa Unite, opera come produttore delle band Fratelli di Soledad, Mao e la Rivoluzione e i Mambassa.
I Subsonica, invece, nascono nel 1996. Max Casacci è il chitarrista, ma anche il produttore artistico, il compositore, e l’autore della maggior parte dei testi.
L’artista, però, non smette di collaborare con altre band o artisti: Assalti Frontali (Mi sa che stanotte), Cristina Donà (Thriatlon remix) Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo (Cuore), Modena City Ramblers (Viva la vida), Discodrive… Nel 2005 lavora per l’etichetta Casasonica facendo nascere band come LN Ripley, Petrol, Sikitikis
Canzoni
Max Casacci ha composto e prodotto numerosissimi brani musicali. Partiamo da ANITA, il brano del 2021 realizzato esclusivamente con i suoni vocali di Monica Bellucci, per la colonna sonora del film The girl in the fountain di Antongiulio Panizzi, basato sulla vita di Anita Ekberg. Oceanbreath sond from the sea) è dell’anno precedente, il 2020.
Ecco, qui di seguito, una classifica di DonnaPOP con le 10 canzoni più belle dei Subsonica:
- Istrice
- Coriandoli a Natale
- Tutti i miei sbagli
- Nuova ossessione
- Colpo di pistola
- Nuvole rapide
- Incantevole
- Di domenica
- Lazzaro
- Bottiglie rotte
Politica
Nel 2021, Max Casacci allarga la sua esperienza artistica alla politica: il musicista dei Subsonica, infatti, si candida alle elezioni comunali con la lista civica Torino Domani.
Gli artisti devono metterci la faccia, ma hanno paura delle critiche. E invece musica e cultura possono rendere Torino speciale e attrattiva, come Barcellona. L’alternativa? La destra dei grandi eventi standardizzati
Morgan
Morgan ha chiesto, nel corso dei mesi estivi del 2022, la collaborazione artistica dei Subsonica.
Volevo collaborare con i Subsonica, ma Casacci ha detto no
Max Casacci declina subito l’invito con la frase
Vuole solo tornare a Sanremo
Inevitabile l’associazione con quanto accaduto tra Morgan e Bugo sul palco del Festival di Sanremo nel 2020.
Cattivissimo me. Eccoci alle prese con una notiziola trangugia click.
@morganofficial lamenta un presunto “niet” alla sublime manifestazione della sua Arte, ad opera di un triviale e insensibile Casacci. Vediamo un po’ di cosa si tratta.
Lo scorso anno a seguito di una foto scattata nei camerini, durante la manifestazione omaggio a Franco Battiato “Invito al viaggio”, che ritraeva Subsonica e Bluvertigo insieme, si accese un certo “hype” sui canali social di radio e magazine.
A seguito di ciò Morgan propose di cogliere l’occasione, di adattare uno dei suoi brani nel cassetto e di presentarci insieme nientemeno che a Sanremo. Ora, vorrei un attimo inquadrare il contesto: Subsonica a Sanremo non è una cosa che prendiamo così alla leggera, ma anche l’immagine “Morgan a Sanremo” trascina con sé un impegnativo pregresso. Colgo l’occasione per fare un saluto al grande Bugo.
Faccio una domanda, per alzata di mano: chi avrebbe voluto partecipare a Sanremo insieme a Morgan, nella parte di Bugo? Vediamo un po’…strano, non vedo mani alzate.
A parte questo i Subsonica in quel momento erano in altre faccende, più o meno individuali, affaccendati. Io intonavo lupi api e balene di Earthphonia, per esempio.
In una band esiste sempre il portavoce delle posizioni scomode e mi toccò formalizzare il diniego. L’unico vero no ad oggi pronunciato.
Veniamo al presente: Bluvertigo e Subsonica salgono insieme sul palco del Rugby Sound Festival di Legnano. Serata bellissima, abbracci intensi.
Il giorno dopo il cellulare si riempie nuovamente di messaggi esplosivi che riprendono le fila del discorso di un anno prima. “Perché ti ostini a non prendere inconsiderazione…etc ”. La risposta sarà che i Subsonica sono in procinto di confronto per un prossimo album e che prenderemo sul serio la proposta di scrivere un brano con i Bluvertigo. Con calma.
Date queste continue dichiarazioni sul perfido Casacci, mi pare di capire che il vero obiettivo sia la chance di rientrare nelle grazie di Sanremo dopo il patatrac, utilizzando le band come truppe cammellate. Con buona pace dell’Arte e del Genio. Dato l’affetto fraterno che provo per Marco e la stima immutabile, “quasi quasi” spero di sbagliare.