Patrizia Cavalli è stata una poetessa italiana, nonché una grande amica dell'attrice Elsa Morante. Ma cosa sappiamo di lei?
Patrizia Cavalli è stata una poetessa italiana, molto amica dell’attrice Elsa Morante, morta di recente. Ma cosa sappiamo ancora di lei?
Leggi anche: Padre Pio: ecco tutta la sua storia
Biografia
Patrizia Cavalli è nata a Todi il 17 aprile 1947; la poetessa è morta all’età di 75 anni. La penna dell’amica di Elsa Morante ha avuto modo di fare la conoscenza di grandi scrittori del nostro tempo; nel 1968 è arrivata a Roma dove ha conosciuto la nota attrice e proprio grazie a lei è riuscita a intraprendere la carriera letteraria. Patrizia era scritta all’università indirizzo Filosofia.
Poesie più belle
Patrizia Cavalli, quando era ancora molto giovane, scrisse la sua prima raccolta di poesie, dal titolo Le mie poesie non cambieranno il mondo. Il libro arrivò proprio dopo aver fatto la conoscenza (ed esser diventata amica) di Elsa Morante. Successivamente, poi, nel 1974 pubblicò grazie a Einaudi la raccolta Poesie dedicate a Elsa. Fra le sue più belle troviamo:
- Questa sfusa felicità che assale
Questa sfusa felicità che assale
le facce al sole,
i gomiti e le giacche
– quante dolcezze
sparse nel mercato,
come son belli
gli uomini e le donne!
E vado dietro all’uno
e guardo l’altra,
sento il profumo
inseguo la sua traccia,
raggiungo il troppo
ma il troppo non mi abbracciaIo scientificamente mi domando
come è stato creato il mio cervello,
cosa ci faccio io con questo sbaglio.
Fingo di avere anima e pensieri
per circolare meglio in mezzo agli altri,
qualche volta mi sembra anche di amare
facce e parole di persone, rare;
esser toccata vorrei poter toccare,
ma scopro sempre che ogni mia emozione
dipende da un vicino temporale.Bene, vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
se nel morire infradici o insecchisci,
avanti su, io guardo, tu fiorisci.Esseri testimoni di se stessi
sempre in propria compagnia
mai lasciati soli in leggerezza
doversi ascoltare sempre
in ogni avvenimento fisico chimico
mentale, è questa la grande prova
l’espiazione, è questo il male.«Cosí schiava. Che roba!
Cosí barbaramente schiava. E dai!
Cosí ridicolmente schiava. Ma insomma!
Che cosa sono io?
Meccanica, legata, ubbidiente,
in schiavitú biologica e credente. Basta,
scivolo nel sonno, qui comincia
il mio libero arbitrio, qui tocca a me
decidere che cosa mi accadrà,
come sarò, quali parole dire
nel sogno che mi assegno».Un gatto che dorme il pomeriggio
nel larghissimo letto padronale
in un punto qualunque, però comodo,
che si sveglia in un’ora qualunque,
perchè qualcuno passa e lo carezza,
non si sveglia del tutto nè si chiede
chi è che lo carezza, ma si sporge
dal sonno solo un pò
per stirarsi in arrendevole lunghezza
perchè duri di più quella carezza.
Forse così potrebbe essere l’amore.
Oltre alle poesie, comunque, Patrizia Cavalli ha scritto anche delle opere teatrali; fra cui:
- Sempre aperto teatro, del 1999
Fra le altre sue raccolte, invece, troviamo:
- Il cielo, del 1981
- L’io singolare proprio mio, del 1992
- Con passi giapponesi, del 2019
- Pigre divinità e pigra sorte, Datura e Vita meravigliosa
Cause morte e malattia
Patrizia Cavalli è morta a seguito di una malattia, ma non sappiamo da quanto avesse scoperto di essere malata. Sulla dipartita della poetessa c’è grande riservatezza. Queste le sue parole sulla morte:
La morte vorrei affrontarla ad armi pari
anche se so che infine dovrò perdere,
voglio uno scontro essendo tutta intera,
che non mi prenda di nascosto e lentamente
Foto della poetessa
Di seguito qualche foto di Patrizia Cavalli, prima da giovane e una più recente: