Omicidio Norina Matuozzo, tutta la storia: cosa è successo?

Norina Matuozzo è stata trucidata dal suo ex compagno Salvatore, ma cosa è successo? I dettagli all'interno!

Norina Matuozzo è stata trucidata dal suo ex compagno Salvatore, ma cosa è successo?

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Cosa è successo a Norina Matuozzo?

Norina Matuozzo ha conosciuto Salvatore alla fermata dell’autobus. Siamo a Secondigliano, dove la ragazza si reca per lavorare. Lui ha 30 anni e lei si innamora subito di quel giovane carismatico: presto rimane incinta e scopre che il vero lavoro del suo compagno è servire il clan di Lauro di Secondigliano, una cosca camorrista che gestisce da anni i traffici di droga nel rione. Il fidanzato di Norina Matuozzo è il braccio destro di Marco Di Lauro e lo assiste nella sua latitanza, curandone gli affari.

salvatore tamburrino

Salvatore

L’arresto

Sei mesi dopo l’inizio della storia fra Salvatore Tamburrino e Norina, lui viene arrestato per omicidio. La ragazza vuole tenere comunque il bambino e il suo compagno decide di sposarla in carcere: la famiglia di lei si oppone a quell’unione, ma la Matuozzo non vuole sentire ragioni. La storia fra i due continua fra lettere e biglietti, senza mai però conoscersi realmente. Quando viene rilasciato Salvatore, la figlia sua e di Norina è già nata e vede piombarsi in casa un perfetto sconosciuto.

La storia di Norina e Salvatore

Norina Matuozzo, moglie e convivente di Salvatore Tamburrino, capisce davvero l’uomo che ha sposato: lui è spesso rabbioso, geloso e maniaco del controllo. L’uomo le impedisce di lavorare, di truccarsi, di andare in palestra, di curare il suo corpo se non come dice lui. Il marito di Norina la costringe a vestire felpe larghe per paura che qualcuno possa notare la sua bellezza. Per tenerla in pugno, Salvatore le dice che è brutta, troppo magra e la tratta come una serva, buttando il cibo in terra e costringendola a pulire. Nel frattempo, Norina Matuozzo diventa madre un’altra volta, di un maschietto. Nonostante tutto Salvatore Tamburrino continua a metterle le mani addosso, anche davanti ai figli.

Le aggressioni

Le aggressioni a Norina Matuozzo sono iniziate molto prima: una volta, quando si trovava in carcere, Salvatore le ha infilato le dita negli occhi come se volesse cavarglieli e ha cercato di strangolarla. Si è fermato solo perché sua figlia è intervenuta in difesa della madre.

I tradimenti

Salvatore inizia a tradire Norina; lei quindi scappa di casa e va da alcuni amici, restandoci per 15 giorni, ma lui la va a riprendere e tutto ricomincia da capo. Anche se non è più innamorato la vuole comunque con sé. Il loro rapporto si incrina irrimediabilmente la sera del 28 febbraio del 2019 quando Norina scopre che suo marito ha una relazione con la loro vicina di casa e che – inoltre – la perseguita per impedire che lei possa lasciarlo. Salvatore Tamburrino sostiene che sia la ragazza che invece lo tampina. Questa volta sua moglie è irremovibile e lascia la casa per tornare dai genitori a Melito, ma il 2 marzo succede qualcosa.

L’assassinio

Salvatore Tamburrino il 2 marzo del 2019 arriva a casa dei genitori di Norina Matuozzo, all’epoca 33enne, ma nessuno sa che con sé ha una pistola. Spara una volta, dritto al petto e poi si allontana di corsa. Nel frattempo, mentre fugge, dà la notizia dell’omicidio a persone a lui vicine: la cognata, la sorella, il cognato e l’amica della sua amante. Queste le sue parole:

Che ho combinato! Che ho combinato! Mi hanno rovinato la vita…poveri figli miei…ho sparato a mia moglie.

I figli

Il giorno dell’uccisione di Norina Matuozzo, dopo lo sparo, accorrono sua madre Gabriella e i suoi figli che poi poco dopo vengono portati via. Poco dopo lo sparo, Salvatore Tamburrino si reca nello studio legale del suo avvocato, a Secondigliano. Qui mette a punto la sua strategia difensiva: ammette di essere il braccio destro di Marco Di Lauro, che viene arrestato quel giorno in una maxi-operazione delle forze dell’ordine, sotto suggerimento di Salvatore stesso. Tutto questo, però, non serve a diminuire le sue responsabilità per l’omicidio di Norina.

Condanna

Il 3 marzo del 2020, Salvatore viene condannato all’ergastolo con rito abbreviato. Il reato è quello di maltrattamenti e di omicidio volontario con premeditazione e vincolo sentimentale con la vittima, alla presenza di figli minori. Inoltre, poi, Tamburrino viene condannato anche per possesso illegale di arma clandestina, aggravato dallo scopo omicidiario.

Processo

Salvatore – l’ex marito di Norina Matuozzo – ha cercato di appellarsi alla seminfermità mentale, facendosi supportare dai suoi familiari tramite pizzini in cui scriveva di assecondarlo. Oggi è collaboratore di giustizia e dopo il suo pentimento, i suoi figli sono stati costretti a lasciare la Campagnia insieme ai nonni materni. Ecco cosa dice la mamma di Norina, Gabriella:

Dal 2 marzo 2019 la nostra vita è stata completamente stravolta: un minuto prima eravamo una famiglia felice un minuto dopo la nostra amata Norina era l’ennesima vittima di femminicidio. L’unica cosa che ci fa andare avanti è darle la giustizia che merita, perché chi ha causato tutto ciò abbia una pena esemplare. É una battaglia che combatteremo fino alla fine ed è una promessa che le abbiamo fatto quando le abbiamo dovuto dire addio. Norina, la tua famiglia ti ha amata in vita e ti continua ad amare oltre la stessa, sempre.

Lettera della figlia

Tramite la pagina Facebook Giustizia per Norina, Adele, la figlia della Matuozzo e Salvatore Tamburrino ha voluto scrivere una lettera per sua mamma:

Ricorderò per tutta la mia vita il viso spento e le mani gelide di mia madre quel giorno. Quando la vidi al centro di un grosso stagno rosso il mio cuore batteva forte come non mai la cui frequenza la ricordo come se fosse una canzone imparata a memoria, una canzone senza pause una canzone brutta, una canzone d’orrore. Il fiato mi mancò e l’unica cosa che potei fare è chiamarla, urlai forte ma lei non mi rispose. È quel momento che capii quanto in un giorno qualunque, un sabato qualunque la mia vita fosse immensamente e profondamente cambiata. Sto ripercorrendo i miei pensieri… avrei tante cose da dire e tante cose da spiegare ma è cosi difficile… Ogni giorno ripercorro i momenti in cui eravamo insieme felici. Ricorderò MIA MAMMA come una LEONESSA, come un IRREFRENABILE DONNA che ha LOTTATO per la FELICITÀ MIA e di MIO FRATELLO.

norina matuozzo figlio

Norina e suo figlio / Fonte: Facebook

E ancora la figlia di Norina Matuozzo scrive:

La mattina prima di andare a scuola la salutavo e lei mi diceva :”buona giornata”, poi si allontanava e andava in cucina.
Adesso puntualmente, la mattina quando apro la porta per uscire sento che c’è qualcosa che non va, sento che qualcosa non c’è, sento solo il silenzio, non sento più la sua voce e non vedo più che si allontana dalla porta con la scia della sua vestaglia viola.
Questa mancanza è troppo forte ma io mi faccio forza, lo faccio per LEI, solo e semplicemente per lei. Certe volte mi siedo e penso a quanto male quello che sarebbe dovuto essere mio padre mi ha causato… Mi sembra assurdo che l’Uomo che dovrebbe “proteggere” i figli sia arrivato a fare ciò. Ancora una volta non è riuscito ad accettare le conseguenze delle SUE AZIONI.
Ho vissuto con un padre senza pudore che non ha fatto altro che mettere casini in casa e causare tanto dolore perché solo io so cosa accadeva, cosa la mia mamma subiva. Ho vissuto desiderando un padre affettuoso, un padre da amare.

norina matuozzo figlia

Norina e sua figlia Adele / Fonte: Facebook

Infine, Adele, dice:

Ci ho provato a pensare che fosse buono, ho provato ad amarlo, ma non ci sono riuscita. Quando provava ad abbracciarmi io mi scansavo perché non volevo avere alcun contatto con la causa scatenante dei dolori nella mia vita. È da questa situazione che ho avuto la conferma della sua codardia, della sua cattiveria che io l’ho sempre vista nei suoi occhi. Come si possono amare dei figli se viene eliminata la cosa più bella che hanno al mondo? Ci rendiamo conto cosa significa perdere una madre a 14 anni e sentirsi orfani? Si, perché quel 2 marzo ho perso una madre ma anche un padre. Con che coraggio chiedi perdono? Con che coraggio chiedi di vederci? Ma soprattutto con che coraggio nomini mia madre nelle tue lettere? Come puoi smentire le tue azioni? Come puoi? So io perché l’hai fatto, l’hai fatto perché non riuscivi a vivere sapendo che mi madre avrebbe potuto rifarsi un vita.
Prima avevo tutto ma neanche me ne rendevo conto. Mamma per anni mi hai tenuta per mano e adesso io ti tengo nel cuore.
Ti dedico ogni mio successo
Ti dedico ogni mio obiettivo raggiunto
E adesso che non ci sei, mi aggrappo solo ai ricordi miei.

Con amore tua figlia Adele ❤️

 

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