Cristina Pinto - o Nikita - è stata una delle donne più famose della camorra italiana. Oggi è tornata libera dopo 22 anni di carcere.
Cristina Pinto – meglio nota come Nikita – è stata una delle donne più note della camorra italiana. Oggi, dopo aver collaborato con la giustizia, è tornata libera dopo 22 anni di carcere.
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Chi è Cristina Pinto, detta Nikita?
Cristina Pinto – o Nikita – è stata il braccio destro di Mario Perrella del Clan Cutolo Perrella. La donna è considerata una delle più famose donne killer della malavita di Napoli: la sua carriera criminale è iniziata nel 1985. La ex camorrista, a neanche 17 anni, è entrata a far parte del mondo della criminalità organizzata a causa di una difficile situazione personale e una famiglia assente.
Carriera criminale
Cristina Pinto, detta Nikita, è stata la guardia armata del boss Mario Perrella, ma si è occupata anche di curare la base logistica degli attentati al Clan Puccinelli. Secondo la testimonianza della camorrista, i membri del clan mafioso erano come militari e venivano addestrati per seguire poche e semplici regole:
- Ubbidienza
- Silenzio
- Lealtà alla Camorra
Ecco le sue parole sul boss Mario:
È stato detto che tra me e Mario Perrella c’era una storia d’amore ma era solo una forte amicizia, sigillata dal mio giuramento di fedeltà a lui. Mi piaceva il suo modo di fare, quando parlava di camorra gli si illuminavano gli occhi. Io ero già nota negli ambienti della criminalità, non c’è stata nessuna cerimonia per il giuramento, quelle sono cose che fa la ‘ndrangheta non la camorra. Mario mi ha messo in mano quella calibro 38 e 500mila lire, che nel giro di pochi giorni sono diventate un milione alla settimana.
Cristina Pinto, sulla esperienza nel Clan, ha detto:
Quando sparavo mi sentivo ancora più grande di quello che mi volevo sentire. Eravamo addestrati, come dei militari, quando sei nella camorra cambi tutto di te: il modo di parlare, di muoverti, di comportarti. Devi uscire il meno possibile perché meno ti fai vedere meglio è. Quando fai parte di un gruppo criminale, hai la sensazione di essere sempre più forte, ma non ti rendi conto che quel potere non è mai tuo.
La nascita della figlia
Cristina Pinto ha iniziato a vedere il mondo con occhi diversi quando è nata sua figlia: Nikita non voleva far crescere la sua bambina nel mondo in cui era abituata lei a vivere. Purtroppo, però, prima che potesse cambiare vita, Cristina è stata arrestata nel 1992. Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe partecipato ad almeno tre agguati. Nel 2014, poi, dopo 22 anni di carcere, la Pinto è tornata libera.
L’arresto
Quando Nikita ha deciso di sconvolgere la sua vita e venire meno al suo giuramento alla camorra, ha tentato di nascondersi, tingendo i suoi capelli di nero. Nonostante questo, è stata comunque trovata dai Carabinieri: al momento dell’arresto ha chiesto loro di fare piano poiché sua figlia non si accorgesse di nulla. Durante i suoi 22 anni di carcere, Cristina Pinto non ha quasi mai visto sua figlia Elena:
Non volevo che la portassero là dentro, non volevo che gli agenti la toccassero. Lei è cresciuta con mia sorella, infatti oggi mi vorrebbe più simile a lei, più curata nell’abbigliamento ma io sono così. A me piacciono i jeans e gli anfibi.
Oggi la figlia di Cristina è più che 30enne e il suo rancore sembra essere lontano:
Quando le ho chiesto scusa mi ha risposto che non dovevo farlo perché avevo già pagato le mie colpe.
Cosa fa oggi Cristina Pinto?
Oggi Cristina – o Nikita – fa la pescatrice e ha una nuova vita. Ha ritrovato la serenità affianco al suo compagno, con il quale lavora:
La prima volta che ho avuto un permesso di due giorni, sono stata a osservare la mia casa, la mia famiglia, senza dire niente a nessuno. Sono andata a pranzo con mia figlia poi lei è tornata alla sua vita. La seconda volta, quella definitiva, ho fatto una sorpresa a tutti, stavo sempre un po’ sulle mie, ero in difficoltà e soprattutto ero molto stanca.
Cristina Pinto non ha mai parlato di pentimento, ma del grande dolore provocato alla sua famiglia, ai genitori e a suo fratello scomparso. Ecco cosa ha dichiarato di recente:
Cerco di andare avanti, quel che è stato è stato e lo butto alle spalle. Non penso a come sarebbe se tornassi indietro, sicuramente farei le stesse cose perché forse quello era il mio destino. Dico sempre che mi è stata aperta una porta, anche se, per come sono cresciuta io, forse nessuno si aspettava che ci sarei entrata.
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