Cosa fa oggi il Comandante Francesco Schettino? Cosa successe il 13 gennaio del 2012? Tutti i dettagli all'interno!
Molti ricorderanno la storia del Comandante Francesco Schettino e della Costa Concordia; nel 2012, infatti, la nave affondò a pochi chilometri dall’Isola dei Giglio in Toscana. Ma cosa è successo? Cosa fa oggi il protagonista di questa triste vicenda?
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Il Comandante Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di carcere per l’affondamento della nave da crociera Costa Concordia; all’epoca per sua operazione fallimentare morirono 32 persone. Il responsabile della vicenda è stato trasferito nel carcere romano di Rebibbia, dove ha intrapreso anche un percorso di studi universitari nella facoltà di Giurisprudenza e Giornalismo. Sembra che il Comandante Francesco Schettino sia un detenuto modello; ecco le sue parole a La Stampa, raccolte grazie ai suoi legali:
La gente non può crederci, ma anche io ho degli incubi. Non ho dimenticato le 32 vittime della Concordia, ma non sono stato nemmeno trattato come un capro espiatorio.
Età
Oggi Francesco Schettino ha 61 anni.
Processo, carcere e ultime notizie
Il Comandante è stato condannato per naufragio e omicidio colposo, ferimento e abbandono della nave e soprattutto per non aver immediatamente avvisato le autorità portuali della collisione con l’ostacolo che ha causato il terribile incidente nella notte del 13 gennaio 2012. Il 17 maggio saranno scontati cinque anni di pena per Francesco Schettino e il Comandante potrà chiedere delle misure più leggere per la sua detenzione; il processo è ancora in fase di revisione e sono tutti in attesa di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ecco cosa ha dichiarato il suo avvocato, il Signor Donato Laino, a La Stampa:
Il Comandante Francesco Schettino ha fatto e continua a fare un percorso psicologico difficile. In fondo è anche un naufrago, pensa e pensa a quella maledetta notte e a quei 32 morti. È l’unico che paga con il carcere, ma la verità è che all’origine del naufragio c’è stato un errore organizzativo. Volevano cercare un colpevole, non la verità.
Anche il cappellano del carcere, Lucio Boldrín, ha speso belle parole per il Comandante Schettino:
È molto gentile e rispettoso verso gli altri detenuti (…). È molto impegnato nei due corsi universitari e penso che il suo atteggiamento sia edificante. Mi ha detto che non vuole sprecare il suo tempo in prigione e che quindi lo usa per scopi rieducati.
Francesco Schettino sembra sia molto amato anche dagli altri detenuti e si dedica allo sport, alla lettura e allo studio dell’inglese e collabora anche con il giornale cartaceo dell’Istituto Circondariale di Rebibbia.
Cosa è successo la notte del 13 gennaio 2012
La Costa Concordia è naufragata nell’avvicinarsi alla costa dell’Isola dei Giglio per “salutarla”. La grande nave si è scontrata con alcune insidie non previste dal corpo nautico e nei momenti peggiori e angoscianti nei quali l’equipaggio non sapeva cosa fare, il Comandante Francesco Schettino era già al sicuro sulla terra ferma, dove era arrivato a bordo di una barca. Il totale dei morti ammontò fino a 32 e alcune delle vittime non sono mai state rintracciate fino a quando la nave da crociera non è stata rimorchiata, nell’ottobre del 2014. Il Comandante ha sempre sostenuto di aver ridotto al minimo i danni con una manovra che è riuscita a portare l’enorme nave a pochi metri dalla costa.
Curriculum vitae
Online non è reperibile il curriculum vitae del Comandante, ma sappiamo che la sua carriera in mare ha avuto inizio moltissimi anni fa.
Moglie e figlia
Il Comandante Francesco Schettino ha una moglie, Fabiola Russo, e una figlia, Rossella. Proprio quest’ultima, di recente, ha scritto una lunga nota su quanto successo alla Costa Concordia nel 2012:
Il 13 gennaio non è un evento da celebrare ma una triste ricorrenza che non dovrebbe lasciare spazio ad autocelebrazioni né generare onde emotive che potrebbero essere dannose per il sereno prosieguo degli iter giudiziari previsti dalla legge italiana ed europea. Ritengo doveroso precisare che mio padre non ha mai più avuto contatti con l’avvocato Laino Donato, revocato da anni. Rimango pertanto perplessa nel leggere che ha contribuito alla stesura della revisione, così come riportato nell’articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa in data 3 gennaio 2022, che tra l’altro riporta virgolettati attribuiti a mio padre che non ha mai pronunciato.
Ancora Rossella Schettino, poi, ha aggiunto:
Per quanto riguarda le dichiarazioni riportate nell’articolo dall’ex comandante De Falco è incomprensibile che, nell’immediato dell’incidente, sia stata divulgata la sola telefonata delle ore 01.46, tralasciando la diffusione degli audio delle ore 00.17 e delle 00.30. Gli audio, rispettivamente, proverebbero sia l’improvviso abbattimento della nave che le richieste di mio padre di spostare i soccorsi sul lato dove, proprio a causa dell’abbattimento, erano cadute le persone in mare, al fine di pattugliare l’area. Se esiste una scala di misurazione del dolore per quanto accaduto credo che il mio sia il più prossimo di coloro che sono colpiti negli affetti più vari. Rinnovo la mia più sincera e sentita vicinanza alle vittime espressa da mio padre al processo.