Enzo Tortora, il padre dell'omonima Silvia, è stato diverso tempo in carcere. Ma di cosa era accusato? I dettagli all'interno
Enzo Tortora, padre di Silvia Tortora, è stato un conduttore televisivo e un uomo politico molto noto nel nostro Paese. Purtroppo, è tristemente ricordato per l’accusa di traffico di droga e associazione mafiosa, poi rivelatasi del tutto infondata. Ma cosa successe all’epoca?
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L’indagine su Enzo Tortora
Enzo Tortora, padre di Silvia Tortora, finì indagato dalla procura di Napoli sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti che accusarono il presentatore di traffico di droga e associazione mafiosa. Insieme a lui, prima che l’operazione si sgonfiasse, finirono sotto indagine altre 855 persone.
L’arresto
Il padre di Silvia Tortora venne incarcerato e il suo arresto, di fatto, fu un vero e proprio evento mediatico; prima di trasferirlo in galera, infatti, i carabinieri lo ammanettarono e lo portarono alla mercé di fotografi e giornalisti. L’Italia si divise in due: da una parte chi credeva nell’innocenza di Enzo Tortora e dall’altra chi lo giudicava colpevole. Poco prima dell’estate del 1983, iniziò ufficialmente il cosiddetto caso Tortora. Il padre di Silvia rimase in carcere per ben sette mesi, ottenendo solamente tre colloqui con i suoi inquirenti.
Gli indizi
Gli indizi che portarono alla colpevolezza di Enzo Tortora erano pochi e molto deboli, quasi inesistenti. C’era la parola dei pentiti, che assicuravano che il padre di Silvia Tortora fosse invischiato in questa storia, e un’agendina trovata nell’abitazione di un noto camorrista dell’epoca; su quel quaderno un nome scritto a penna e un numero telefonico. Solo dopo diverso tempo si saprà che quel nome non era Tortora, bensì Tortosa, e il recapito telefonico non apparteneva al presentatore televisivo.
Un anno dopo, nel 1984, il padre di Silvia diventò il simbolo del fallimento della giustizia italiana e venne eletto deputato europeo nelle liste dei radicali. Nel 1985, tuttavia, Enzo Tortora venne condannato a dieci anni di carcere, nonostante l’evidenza delle prove a suo carico lo proclamasse innocente. Purtroppo, però, le accuse dei pentiti hanno retto al processo e sono state giudicate attendibili. Nonostante tutto, comunque, il padre di Silvia Tortora si consegnò alla giustizia, rimanendo però agli arresti domiciliari. Nel 1986, il 15 settembre, Enzo venne finalmente assolto con formula piena dalla corte d’Appello di Napoli.