Gli otto delitti del mostro di Firenze hanno terrorizzato le coppiette intorno al capoluogo toscano per oltre un decennio.
I delitti del mostro di Firenze hanno terrorizzato la zona intorno al capoluogo toscano per ben oltre un decennio, tra gli anni settanta e ottanta. Furono prese di mira ben sette coppiette, torturate e uccise ferocemente, senza un vero movente. Scopriamo di più su una storia entrata a pieno titolo nei misteri italiani, tra depistaggi e cospirazioni.
Chi era il Mostro di Firenze?
Chi ha vissuto a cavallo degli anni settanta e ottanta ricorderà sicuramente il mostro di Firenze e i feroci delitti commessi. Sette duplici omicidi avvenuti fra il 1974 e il 1985 nella provincia di Firenze, efferati e crudeli al punto da terrorizzare le coppiete solite a vivere appartate i loro momenti d’intimità.
L’inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva nel 2000 di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti compagni di merende Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso). Il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per i duplici omicidi commessi dal 1974 al 1985 e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, che si sarebbe dovuto celebrare a seguito dell’annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.
Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi. Durante le ricerche sono emerse alcune tracce che hanno condotto gli inquirenti a ipotizzare l’esistenza di mandanti dei delitti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. Entrambe le ipotesi non hanno avuto però nessun fondamento reale.
La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese.
Pietro Pacciani: cosa faceva il mostro di Firenze?
Soprannominato il Vampa per via del suo carattere irascibile e per i suoi trascorsi giovanili come mangiafuoco per le fiere paesane Pietro Pacciani è stato descritto come un uomo collerico, depravato e brutale, indipendentemente dalle accuse riguardanti i delitti del Mostro di Firenze. Nel 1951, a 26 anni, uccise l’uomo con cui aveva sorpreso la fidanzata di allora, Miranda Bugli, in atteggiamenti intimi. Dopo il delitto aveva costretto la ragazza a avere con lui un rapporto sessuale accanto al cadavere. Venne arrestato e durante il processo ha dichiarato qualcosa che lo avrebbe in seguito ricondotto ai delitti del mostro di Firenze.
Per questo omicidio, Pacciani è stato condannato a 13 anni di carcere che ha scontato interamente in carcere. La storia fece così tanto scalpore in Toscana, tanto da essere raccontata dai cantastorie. L’analogia di questo delitto con quelli del mostro sarà il principale indizio e l’intuizione regina che porteranno gli inquirenti a indagare seriamente su Pacciani. Nel corso delle indagini gli investigatori si sono convinti della tesi che lui potesse essere il serial killer: avrebbe ucciso le coppie per rivivere, da vincitore vittorioso, il delitto del 1951, accanendosi sulla donna, simbolo dell’ex-fidanzata che l’ha tradito.
Età
È morto il 22 febbraio 1998, a 73 anni. Era nato ad Ampinana, un comune nei pressi di Firenze, il 7 gennaio 1925, sotto il segno zodiacale del Capricorno.
Mario Vanni
L’uomo è stato uno dei protagonisti principali degli omicidi: considerato il principale sodale di Pacciani, si divertiva a sorprendere e uccidere le coppiette nella provincia di Firenze. Di lui si sa che di professione faceva il portalettere, nient’altro. Condannato all’ergastolo in via definitiva nel 2000 per soli quattro degli otto duplici omicidi, l’uomo si vide sospesa la pena nel 2004 per motivi di salute, in quanto affetto da demenza senile. Cinque anni dopo morì nell’ospedale di Ponte a Niccheri. Da tempo non era autosufficiente e anche durante il processo aveva mostrato evidenti segni di squilibrio emotivo.
Età
È morto nel 2009, a 82 anni. Era nato a San Casciano in Val di Pesa il 23 dicembre 1927, sotto il segno zodiacale del Capricorno.
Giancarlo Lotti
L’unico reo confesso e il primo a morire. È deceduto in un ospedale di Milano per un tumore al fegato, manifestato velocemente e in poco tempo in maniera virulenta. Doveva scontare una pena a 26 anni inflitta per gli assassini legati al mostro, anche se con le sue confessioni fece condannare Pietro Pacciani e Mario Vanni.
Età
È morto il 30 marzo 2002, a 62 anni. Era nato a San Casciano Val di Pesa, vicino Firenze, il 16 settembre 1940, sotto il segno zodiacale della Vergine.
Foto
Tutta la storia
Gli omicidi del mostro di Firenze sono stati avvenuti nell’arco di 11 anni. Le vittime furono coppie di ragazzi uccise con modus operandi simile, mentre si trovavano in luoghi appartati nei dintorni di Firenze, in notti di novilunio, nei fine settimana o in giorni prefestivi. Gli agguati avvennero nel periodo estivo e le vittime venivano aggredite mentre erano dentro le vetture, intente a scambiarsi intimità. Generalmente la tipologia di vittime era una coppia composta da un ragazzo e una ragazza, a esclusione degli omicidi del 1983, quando furono uccisi due ragazzi di sesso maschile.
Secondo gli inquirenti furono utilizzate una o più armi bianche: dal 1974 al 1985 venne sempre usata la stessa arma da fuoco, una pistola Beretta della serie 70 calibro .22 Long Rifle. In genere il serial killer sparava preferibilmente prima alla vittima maschile e poi alla donna. La vittima femminile, quando subiva le escissioni o veniva martoriata con l’arma da taglio, veniva trascinata, spostata, allontanata dall’auto e dal partner. Spesso le vittime, soprattutto quelle maschili, subivano pure ferite d’arma bianca inferte post-mortem. In quattro dei duplici omicidi, l’assassino asportò il pube delle vittime femminili, servendosi di un’arma bianca; negli ultimi due casi tagliò e sottrasse ai corpi anche la mammella sinistra.
Teatro dei crimini del Mostro furono strade di campagna sterrate o piazzole nascoste frequentate da coppie nei dintorni di Firenze (Signa, Borgo San Lorenzo, Scandicci, Calenzano, Baccaiano, Giogoli, Vicchio, Scopeti). Ciò ha portato a pensare che il mostro fosse una persona che conosceva sufficientemente l’area dove avvennero i delitti e che, in alcuni casi, avesse seguito le vittime prima di ucciderle. Il profilo dell’assassino che emerse dall’attività investigativa degli anni ’80 era quello di un uomo destrimane della zona, iposessuale, feticista, d’intelligenza normale o superiore alla media.
Identikit del mostro di Firenze
Sono stati i gestori di una tavola calda, padre e figlio, a fare l’identikit del mostro di Firenze. Alto, robusto, corpulento, viso tondo, capelli corti, rossicci e stempiato. Era il primo agosto 1984: alla stazione dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo, Pietro e Baldo Bardazzi hanno qualcosa da dire sul settimo delitto del mostro. Si tratta dell’omicidio di Pia Rontini e Claudio Stefanacci, verificatosi due giorni prima a Vicchio, in località Boschetta di Dicomano.
Vittime del mostro di Firenze
Durante undici anni il mostro di Firenze ha torturato e ucciso sedici persone in otto delitti, tutti efferati e violenti:
- Antonio Lo Bianco (29 anni) e Barbara Locci (32 anni) – Mercoledì, 21 agosto 1968;
- Pasquale Gentilcore (19 anni) e Stefania Pettini (18 anni) – Sabato, 14 settembre 1974;
- Giovanni Foggi (30 anni) e Carmela De Nuccio (21 anni) – Sabato, 6 giugno 1981;
- Stefano Baldi (26 anni) e Susanna Cambi (24 anni) – Giovedì, 22 ottobre 1981;
- Paolo Mainardi (22 anni) e Antonella Migliorini (19 anni) – Sabato, 19 giugno 1982;
- Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch (entrambi di 24 anni – Venerdì, 9 settembre 1983;
- Claudio Stefanacci (21 anni) e Pia Rontini (19 anni ) – Domenica, 29 luglio 1984;
- Jean-Michel Kraveichvili (25 anni) e Nadine Mauriot (36 anni) – Domenica, 8 settembre 1985.
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