Giovanni Scattone è la persona giudicata come l’assassino di Marta Russo, la ragazza morta nell'Omicidio Sapienza
Giovanni Scattone è la persona giudicata come l’assassino di Marta Russo, la ragazza morta nell’Omicidio Sapienza. All’epoca dei fatti era l’assistente alla cattedra di Filosofia del Diritto all’Università la Sapienza di Roma. Dopo aver scontato la condanna, oggi ha una vita fuori da carcere. Conosciamolo meglio.
Leggi anche: Omicidio Sapienza, la storia di Marta Russo: cos’è successo nel 1997? Tutta la storia della studentessa uccisa
Chi è Giovanni Scattone, l’assassino di Marta Russo all’Omicidio Sapienza?
Giovanni Scattone potrebbe essere un saggista qualsiasi nel panorama degli autori italiani, invece è una persona coinvolta in uno degli omicidi più misteriosi della storia italiana. Stiamo parlando dell’omicidio di Marta Russo, la giovane studentessa di 22 anni uccisa nel maggio 1997 a opera proprio di Scattone.
Ritenuto colpevole dell’omicidio di Marta Russo, Scattone all’epoca dei fatti era assistente universitario alla cattedra di Filosofia del Diritto dell’Università della Sapienza a Roma. Nel 2003 è stato riconosciuto responsabile con sentenza definitiva per omicidio colposo aggravato. Una condanna di 5 anni e quattro mesi di reclusione per omicidio colposo per lui, che ha coinvolto anche il collega di studi Salvatore Ferraro per favoreggiamento. Entrambi hanno negato ogni colpa loro addebitata, affermando sempre la loro innocenza.
Omicidio della Sapienza: un caso mediatico
Alla fine degli anni novanta l’omicidio della Sapienza è stato al centro di un caso molto complesso, oggetto di enorme rilievo mediatico, sia per il luogo in cui fu perpetrato, sia per la difficoltà delle prime indagini. Gli investigatori non sono riusciti a delineare un movente, puntando tra diverse ipotesi non confermate come lo scambio di persona, il delitto perfetto e il terrorismo. Per alcuni momenti si è pensato addirittura a uno sparo accidentale.
Nella prima sentenza si specifica che Scattone avrebbe esploso un colpo per errore, maneggiando una pistola per motivi ignoti, forse per provare l’arma sparando contro un muro o senza sapere che fosse carica. Ferraro lo avrebbe coperto, tacendo e portando via l’arma.
Il processo di secondo grado a Giovanni Scattone
Il 3 maggio del 2000 si apre il processo di secondo grado. La Corte d’Assise d’appello dispone due nuove perizie: la particella trovata sulla finestra dell’aula 6 non sarebbe riconducibile al proiettile e la traiettoria dello sparo sarebbe invece compatibile con un colpo partito sia dall’aula 6, sia dal bagno disabili del piano terra.
Il 30 novembre 2002 la Corte giudica Giovanni Scattone colpevole di omicidio colposo e lo condanna a 6 anni di reclusione, più l’interdizione dai pubblici uffici.
Il 15 dicembre 2003 la Cassazione conferma le condanne di Scattone e Ferraro con un lieve sconto di pena: cinque anni e 4 mesi al primo, 4 anni e 2 mesi al secondo. Scattone viene trasferito a Rebibbia.
La vita fuori dal carcere
Scontata la pena, prima in carcere, fino al 2004, poi ai servizi sociali occupandosi della riabilitazione dei disabili, fino al 2006. Non più interdetto dai pubblici uffici, Giovanni Scattone ha anche lavorato come insegnante di liceo supplente: nel 2011 ha ottenuto una supplenza in storia e filosofia presso il liceo scientifico Cavour di Roma, lo stesso dove aveva studiato Marta Russo, generando pareri contrastanti tra insegnanti, genitori e studenti riguardo alla sua riammissione all’insegnamento.
Nel 2015 ottiene una cattedra in psicologia all’istituto Einaudi di Roma, diventando insegnante di ruolo, a seguito del superamento nel 2012 del relativo concorso a cattedra. Rinuncia tuttavia all’incarico pochi giorni dopo affermando di aver perso la serenità necessaria per quel tipo di lavoro. Oggi Scattone lavora come traduttore, correttore di bozze e ghost writer.
Il caso di Marta Russo è diventato nel corso degli anni uno dei misteri irrisolti della cronaca nera italiana.
Età
Giovanni Scattone ha 53 anni: è nato a Roma il 7 febbraio 1968, sotto il segno zodiacale dell’Acquario.
Moglie e figli di Giovanni Scattone
Si chiama Cinzia Giorgio la donna che nel 2001 ha spostato Giovanni Scattone. Il matrimonio con la scrittrice e sceneggiatrice è stato al centro dell’attenzione dei mass media. Sono stati in molti a definire la moglie di Scattone una sua fan perché, dopo averlo visto in televisione, ha avuto con lui una fitta corrispondenza tramite un amico. Cinzia ha anche organizzato numerose raccolte fondi per provare l’innocenza del suo futuro marito e assistente universitario, seguendo anche tutte le udienze del processo.
Scattone e la moglie, la scrittrice Cinzia Giorgio / Foto: Corriere.it
Da sempre la moglie di Scattone sostiene da sempre l’innocenza del marito, ribadendolo anche nel 2011, in seguito a nuove accuse pubbliche da parte dei genitori di Marta Russo, dopo la sentenza civile di risarcimento danni e la riammissione di Scattone all’insegnamento.
Foto oggi
Se non vuoi perdere nessuna news su questo e altro ancora, puoi seguire DonnaPOP cliccando QUI.