Chi era il padre di Raffaella Carrà? E perché la showgirl è cresciuta senza di lui? Scopri il motivo all'interno dell'articolo!
Raffaella Carrà è venuta a mancare di recente e la storia della sua vita è tornata in auge, offrendo spunti attuali per quanto concerne alcuni problemi sociali del nostro Paese. La showgirl ha sempre ammesso di essere crescita senza un padre, poiché sua madre – donna libera e d’avanguardia – ha deciso di divorziare da lui nel 1945. Raffaella ha passato quindi la sua infanzia insieme a due donne: la mamma e la nonna. Scopriamo insieme la sua storia.
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Perché Raffaella Carrà è cresciuta senza padre?
Il padre di Raffaella Carrà – Raffaele Pelloni – era quello che si dice un vero e proprio “playboy“. La madre della showgirl – Angela Iris dell’Utri – quindi ha deciso di separarsi da lui quando sua figlia aveva solamente due anni. Ecco le parole della cantante al portale Famigliacristiana:
I miei genitori si sono separati subito dopo il matrimonio. Per l’epoca era una rarità e mio padre mi minacciava che, se non mi fossi comportata bene, mi avrebbe tolto a mia madre. Io poi non sono nata a Bellaria; mia madre era di Bellaria. Aveva un bar. La mia famiglia era molto benestante. È inutile che io racconti la favola della piccola Cenerentola che poi ha avuto successo. No, no, non era così.
Raffaella Carrà è il mondo lgbtq+
Il rapporto di Raffaella Carrà con suo padre non è stato dei migliori, anzi a dire il vero è stato molto burrascoso. Quello con sua madre, e sua nonna, invece, solido e stimolante. La cantante, comunque, è stata spesso associata a una delle icone gay più amate e apprezzate dal mondo LGBT, forse proprio per la sua storia; in una sua intervista, la Carrà ha parlato anche di questa sfumatura della sua carriera:
Morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: “Perché sono piaciuta tanto ai gay?” Forse perché mi hanno cresciuta due donne. Tre, contando la nurse inglese. Mia mamma Angela Iris fu una delle prime a separarsi nel dopoguerra. Non si risposò più. Nonna Andreina era rimasta vedova di un poliziotto di Caltanissetta. […] Mi vergognavo di non avere avere una figura maschile. […] Mio padre è stato un uomo buono e intelligente, ma inaffidabile. Non aveva alcun senso della famiglia.
Ancora, su suo padre, Raffaella Carrà ha aggiunto:
Uscivo solo con i gay. Quando in sala faceva buio, loro non cercavano di tastarti. Il babbo ogni tanto mi telefonava per chiedermi se ero ancora vergine, minacciando in caso contrario di togliermi da mia madre e dal centro sperimentale. Ero così terrorizzata che fino ai 18 anni non mi sono lasciata toccare da nessuno.
E così è stato, finché la Carrà non ha incontrato il suo primo vero grande amore, Gianni Boncompagni:
Il babbo che cercavo l’ho trovato in lui, che aveva 11 anni più di me. Finalmente mi sono rilassata.
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