Denise Pipitone: la magistrata Maria Angioni confessa «Ero spaventata»

Caso Denise Pipitone: chi è la magistrata Maria Angioni? Le rivelazioni inquietanti sul caso e nuovi nomi legati alla famiglia Corona...

Maria Angioni è stata la pm che si è occupata del caso di Denise Pipitone dal 2004 al 2005. Alle sue ultimissime rivelazioni si deve la riapertura delle indagini: ma la magistrata non si ferma e aggiunge nuovi inquietanti dettagli dell’epoca e fa nuovi nomi.

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Caso Denise Pipitone: chi è Maria Angioni?

Maria Angioni è la magistrata che ha indagato sulla scomparsa di Denise Pipitone all’inizio del caso, precisamente dall’ottobre 2004 al luglio 2005. La pm, purtroppo, non restò a lungo sul caso, ma quei mesi le bastarono per notare tutte le stranezze e le ombre che si celavano dietro la scomparsa della piccola Denise e della famiglia Corona. Ma andiamo con ordine.

Maria Angioni fu assegnata al caso di Denise Pipitone, nell’ottobre del 2004, quindi, un mese dopo la sparizione:

Il primo mese non ero assegnataria dell’inchiesta, poi a ottobre del 2004 sono diventata co-assegnataria con una delega limitata ad alcuni settori, come quello dell’esoterismo e della pedofilia. Perché si è cercato a tappeto. Abbiamo fatto ricerche sui pedofili, sugli esoterismi. Perché ricordo che Mazara del Vallo è una zona dove si fanno messe nere…

Poco dopo, quando l’assegnatario Luigi Boccia è andato via, la Angioni è diventata la principale titolare dell’inchiesta. Ma la magistrata ha potuto seguire l’inchiesta per poco: a fine luglio del 2005 è arrivato il trasferimento in Sardegna. Ma quei mesi le sono bastati per capire che in quella indagine c’erano troppe cose che non andavano.

Le rivelazioni inquietanti di Maria Angioni

Maria Angioni, sul caso di Denise Pipitone, ha rivelato tutte le stranezze e le difficoltà riscontrate durante le indagini:

Quell’inchiesta era un terreno minato. Non si riusciva a fare niente. Ovunque mi girassi incontravo difficoltà. Come quando venni interrotta da un esponente delle forze dell’ordine, mentre stavo interrogando una persona che mi stava dando notizie molto interessanti, e distruggendo quella pista. Quella volta mi spaventai davvero. Purtroppo, era la mia ultima attività inquirente, perché all’indomani lasciai la Procura di Marsala per andare al Tribunale di Cagliari

La confessione sul verbale di Claudio Corona

Maria Angioni fa nomi e cognomi e non si tira indietro, in particolare, riporta come ”strano” il verbale sul Claudio Corona, fratello di Anna, interrogato sul caso di Denise Pipitone:

Ognuno è libero, con la sua intelligenza, di pensare ciò che vuole ma ricordo che un pm è pagato per sospettare e non per rabbonirsi. Io mi sono trovata di fronte a cose che non andavano bene. Un esempio sui tanti successi?

Il verbale di Claudio Corona, fratello di Anna Corona. Ricordo che lui rispose in modo strafottente e basta. E chi ha preso il verbale non è andato avanti. Diede una risposta tipo. ‘E che ne so io?’. Da restare a bocca aperta. Una cosa scandalosa. E quel verbale fu chiuso così, senza alcuna ulteriore spiegazione.

L’ipotesi: «Qualcuno della famiglia Corona era un confidente della polizia»

Ecco le ultime dichiarazioni incredibile della pm sul caso e sul possibile motivo di tante difficoltà e segreti:

Me ne sono capitate talmente tante, di stranezze, che nemmeno me le ricordo. Mi ero data una spiegazione ma non ho avuto la dimostrazione. Io, sinceramente, pensavo che qualcuno della famiglia Corona fosse un confidente della Polizia, con il Commissariato di Mazara del Vallo e, come si sa, i confidenti si tende a proteggerli

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