I Disco Zodiac sono tornati con un nuovo singolo. Noi li abbiamo intervistati ed ecco cosa ci hanno raccontato!
I Disco Zodiac nascono a Roma nel 2012; la band composta da Alessio Modica, Lorenzo Lambusta, Marco Pula, Jacopo Piso e Michele Tortora nasce come cover band degli Arctic Monkeys, ma in poco tempo il desiderio e la necessità di creare qualcosa di nuovo li pervade. Nel 2014 svettano nella classifiche indie con il loro primo singolo, Astratte Deduzioni. Lo stesso anno vincono il contest Postepay Rock in Roma Faxtory, aggiudicandosi il premio della giuria che gli consente di salire sul palco del Rock in Roma l’anno seguente. I Disco Zodiac raccontano i vent’anni di tutti; la confusione, la nostalgia, l’irrequietezza, la rabbia e il disagio di un futuro pressappochista e incerto. Giovani, freschi, contemporanei e pieni di voglia di emergere. Sono tornati con un nuovo singolo, Supereroi, e noi abbiamo voluto saperne di più.
I Disco Zodiac si raccontano
Ciao, ragazzi! Innanzitutto voglio chiedervi come vi sentite in questo periodo così delicato, come state vivendo la vostra quarantena?
Per ora sembra tutto ok, c’è chi si è chiuso a giocare alla play, chi ha finito tutti i libri in sospeso e addirittura chi ha ripreso a fare attività sportiva… ma ci manca suonare insieme, questo sì!
Parlando di voi, invece, sono curiosa di sapere come vi siete conosciuti. Tantissime band oggi famose e cult vedono la loro nascita quasi per caso. Se pensiamo che gli U2 si sono conosciuti fra i banchi di scuola e oggi sono uno dei gruppi più affermati e apprezzati del mondo. Paradossalmente, se non ci avessero creduto fin dal primo minuto, probabilmente oggi non sarebbero il gruppo che sono.
Noi eravamo tutti nella stessa scuola di musica e ognuno di noi voleva avere una band…ci siamo riuniti a forza in un certo senso, visto anche che non ci stavamo molto simpatici. Però sì, ci abbiamo creduto da subito, iniziando con le cover e poi dopo con le nostre canzoni. Trovare le persone giuste con cui andare avanti è la chiave di questi progetti.
Sappiamo che i Disco Zodiac nascono ufficialmente nel 2012 come cover band degli Arctic Monkeys. Oltre al gruppo di Alex Turner, da chi altro prendete ispirazione?
Sicuramente dai The Strokes e dai Daft Punk.
Ovviamente chi scrive, chi fa musica, chi disegna e via dicendo, ha sempre qualcosa da dire. Qual è il vostro messaggio?
Accettare se stessi. È una cosa semplice a dirsi, un po’ meno a farsi.
Se poteste aprire il concerto di un altro gruppo o di un artista, chi vorreste che fosse?
Sebastien Tellier.
Pensando in grande: sappiamo tutti che dietro ai più grandi tour dei più famosi artisti ci sono ritmi serrati, duro lavoro e principalmente grande stress. Immaginandovi in una situazione simile, pensate di poter reggere questa pressione o non vi spaventa l’idea?
Sì, da morire. Infatti speriamo di non arrivare a quel livello… finché sarà così ce la godiamo!
Voglio fare un gioco. Vorrei che creaste un gruppo prendendo un solo componente dalle band che sto per elencarvi: Kasabian, Franz Ferdinand, The Kooks, Oasis e Arctic Monkeys (giustamente). E perché no, dategli anche un nome!
Batteria Arctic Monkeys, Bassista Franz Ferdinand, Chitarre Kooks E voce Kasabian….gli Oasis saranno occupati a litigare! Sarebbe bello fossero una band super GLAM ROCK.
Qual è la vostra canzone alla quale siete più affezionati?
“Platino” è una canzone intima con un ritmo lento e dove sentiamo che ognuno di noi ha rispettato al massimo il proprio ruolo, il proprio spazio.
Fatemi un po’ impicciare. Non neghiamolo: le rock star hanno il loro fascino intramontabile. L’essere conosciuti ha in qualche modo sancito un punto di svolta nelle vostre vite private?
Sicuramente non abbiamo fan sotto casa o gente che ci rincorre per strada, ma essere riconosciuti di tanto in tanto o comunque sapere che per gli altri sei un punto di riferimento ci fa piacere.
E già che parliamo di vite private, allora, raccontatemi qualcosa di voi. Non abbiate paura di deludere le vostre fan: siete fidanzati, in cerca o single incalliti?
Le nostre vite sentimentali sono un disastro: attraversiamo tutte e tre le fasi in una settimana…
Concludiamo le nostre interviste sempre con questa domanda: noi ci chiamiamo DonnaPOP, e per noi il termine POP rappresenta qualcosa di attraente, accattivante, di tendenza. Cos’è per voi POP?
Il POP è una cosa realizzata per essere di tutti, qualcosa di nuovo che rispetta ciò che è stato prima, che possa soddisfare la maggior parte della gente entusiasmando.
Supereroi, il video
Forse ti interessa anche:
- Interviste POP: Paolo Meneguzzi, il successo, il silenzio e il coraggio di tornare
- Interviste POP: Andrea Dianetti, i sogni di un talento a tutto tondo
- Interviste POP: Michelangelo, da Amici al nuovo singolo “In due a lottare”
- Interviste pop: parla Riccardo Pirrone, il volto di Taffo
- Interviste POP: Gilles Rocca, il vero vincitore di Sanremo 2020
- Interviste POP: Syria, l’artista dai mille volti