In tempi di quarantena, Albano non si scoraggia affatto e torna alla sua vecchia vita in campagna: ecco cosa fa oggi il cantante pugliese.
Nuova (vecchia) vita per uno dei cantanti italiani più amati all’estero, Albano Carrisi. L’artista di Cellino San Marco ha deciso di affrontare la quarantena tornando al suo più grande amore, la terra. Ecco come passa le sue giornate in Puglia, tra la campagna e la preghiera.
Albano, nuova vita in quarantena
Ha girato il mondo grazie ai suoi concerti, ha conquistato tutti con la sua voce potente e oggi, che l’intero Pianeta è stato costretto a fermarsi a causa del Coronavirus, ha deciso di tornare alle sue origini. Ecco cosa fa Albano Carrisi durante la quarantena, la confessione al settimanale Chi:
Sono tornato a fare il contadino. Da mattina a sera sto all’aria aperta e sfogo la mia iperattività nei campi. Ho sempre avuto un grande amore per la terra, è una fonte di energia pura. Da quando ho cominciato la carriera di cantante, più di 50 anni fa, non ho più smesso di girare il mondo. Cellino era una parentesi felice tra i viaggi e i concerti. Adesso invece mi ritrovo a vivere come quando ero ragazzo e andavo in campagna all’alba insieme con mio padre. Zappo, pianto fave e piselli, taglio la legna per fare il fuoco, lavoro nella vigna e la preparo alla raccolta che ci sarà tra qualche mese.
E ancora:
Le tradizioni contadine della mia infanzia sono diventate il mio quotidiano. E mi sento rinnovato, vicino come non mai ai miei nonni, a mio padre, a mia madre che è scomparsa pochi mesi fa. Purtroppo la quarantena mi impedisce di andare al cimitero a trovare i miei genitori, di pregare sulla loro tomba. Questa è una ferita in più. Ma attraverso i gesti del lavorare con gli attrezzi agricoli, dell’usare la zappa, la scure o il trattore, della fatica fisica e del sudore sento i miei cari accanto. È una sensazione molto intensa.
Non solo lavoro nei campi, ma anche tanta preghiera per Albano:
Cammino molto, soprattutto nel bosco della tenuta. Quello è davvero un luogo spirituale, una cattedrale di alberi. L’antidoto più efficace contro il male e la paura è la preghiera. E nel bosco alzo la mia preghiera a Dio. Ha visto tutta le tappe della mia vita ora è il mio confidente.
Infine, un pensiero per il suo pubblico:
Da tutta una vita io e il pubblico facciamo la strada insieme. E sento la sua assenza. Finché è stato possibile muoversi ho voluto proseguire con Amici, dove facevo il giudice. In quella trasmissione la parte esplosiva è rappresentata dal pubblico, dalla sua reazione e dal suo calore. Le ultime puntate cui ho partecipato le abbiamo fatte senza gente ed è stato come contemplare un lago prosciugato. La positività è ciò di cui abbiamo bisogno adesso. Abbiamo bisogno di buone notizie, ma anche di trovare dentro di noi la forza per combattere questa battaglia che è anche contro la paura che si insinua dentro ciascuno di noi. Non possiamo perdere la speranza. Dobbiamo essere vigili, prudenti ma anche coraggiosi. La guerra contro la malattia la vinceremo e allora, il giorno in cui l’avremo sconfitta, farò una grande festa alla quale inviterò chiunque vorrà partecipare.