Fedez, Chiara Ferragni e le critiche inutili di chi sa puntare soltanto il dito

Fedez e Chiara Ferragni hanno creato una raccolta fondi che ha superato tremilioni di euro, ma la gente non smette di criticarli.

Conoscete il detto che dice «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito»? Credo sia la massima che meglio descriva l’italiano medio. Non a caso, quando Fedez e Chiara Ferragni hanno annunciato di aver devoluto € 100.000 all’Ospedale San Raffaele di Milano e di aver dato il via a una raccolta fondi per rafforzare il reparto di terapia intensiva, molti li hanno criticati.

Critiche per Fedez e Chiara Ferragni

 

Partiamo da un assunto fondamentale: Chiara Ferragni, professione influencer e imprenditrice digitale, e Fedez, professione rapper e imprenditore, non erano tenuti a fare assolutamente nulla. Utilizzando la loro fama, sono riusciti non solo a compiere un gesto concreto (ad ora, sono stati raccolti oltre tre milioni di euro, provenienti da ben novantadue paesi del mondo, facendo sì che la loro sia la più grande raccolta fondi d’Europa su Gofundme), ma anche a sensibilizzare la gente su un tema preso sottogamba dalla stragrande maggioranza degli italiani. Ma gli italiani, di fronte a un gesto così importante e significativo, cosa hanno fatto? Hanno polemizzato, ça va sans dire.

Polemiche inutili e dannose, che hanno rischiato di spostare l’attenzione da un gesto che, per qualsiasi motivo sia stato fatto, conta solo che sia stato fatto e che abbia portato frutti altrimenti insperati. Ecco alcune delle critiche rivolte a Fedez e alla Ferragni:

La beneficenza si fa in silenzio.
Lo fanno solo per i like.
Con quello che guadagnano, avrebbero potuto dare di più.
E agli ospedali del Sud non ci pensano?
E perché proprio il San Raffaele e non un ospedale pubblico?
A me continuano a stare antipatici.
Sono solo furbi.

Il Coronavirus sta facendo tanti morti, ma anche qualcosa di peggio: sta svelando la vera natura della maggior parte degli italiani, persone pressappochiste, superficiali, egoiste, capaci soltanto di puntare il dito contro chiunque, anche contro chi si sta impegnando per un bene che riguarda tutti, indistintamente.

La beneficenza si fa in silenzio? Assolutamente no: grazie all’esempio dato da Fedez e Chiara, sono partite campagne di raccolta fondi per tutti gli ospedali d’Italia. A dimostrazione del fatto che la condivisione, se fatta bene, è un’arma potente e inarrivabile. Lo fanno solo per i like? Considerando che la Ferragni ha oltre diciotto milioni di follower e Fedez oltre nove, non credo che lo facciano per i like; ma, anche se così fosse, resta il fatto che due ragazzi giovani, grazie alla loro fama e alla loro influenza sui social, hanno fatto un gesto concreto, che salverà la vita di tanta gente. Anche dovessero guadagnare nuovi follower, cosa ci sarebbe di male?

Le critiche, dunque, stanno a zero. Puntare il dito, denigrare e sminuire l’impegno degli altri, cercare il marcio ovunque sono atteggiamenti distruttivi e, senza mezzi termini, ignoranti. Atteggiamenti che rallentano, indeboliscono, sfiancano e creano un clima di sospetto, mentre l’attenzione di tutti dovrebbe essere rivolta in una direzione soltanto. Abbiamo un nemico comunque, si chiama Coronavirus. La guerra a Fedez e Chiara Ferragni, colpevoli – forse – di essere troppo ricchi, troppo famosi, troppo esposti, dice ben poco di loro, ma molto su chi li critica.

Mettete da parte invidie, frustrazioni e antipatie. Non importa sapere se ascoltiate le canzoni di Fedez, se vi piacciano oppure no. Non importa sapere se seguiate Chiara Ferragni o se compriate i biscotti che portano il suo nome. Quello che conta, in questo momento, è evitare di perdere di vista il nostro nemico comune. E, se non costa troppa fatica, ringraziare Fedez e Chiara.

Se non costa troppa fatica, sia ben inteso.

 

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