Eros Ramazzotti, un murales in suo onore nella periferia romana

Eros Ramazzotti, cresciuto nel quartiere popolare di Lamaro-Cinecittà, è stato omaggiato con un grande murales di ben quindici metri: FOTO.

«Nato ai bordi di periferia, dove i tram non vanno avanti più, dove l’aria è popolare…», così cantava Eros Ramazzotti all’inizio della sua carriera. L’artista romano, cresciuto nel quartiere popolare di Lamaro-Cinecittà, è stato omaggiato con un grande murales di ben quindici metri.

Eros Ramazzotti, un murales alla periferia di Roma

 

Si tratta di un’opera di Cosimo Cheone Caiffa e ritrae un Ramazzotti giovanissimo e in canottiera bianca, proprio com’era all’epoca del suo trionfo a Sanremo Giovani, negli anni Ottanta. Il murales, che si trova nel comprensorio di case popolari in Viale Palmiro Togliatti, a Roma, è accompagnato dalla scritta “Musica è“, titolo di un suo grande successo del 1988.

Ecco cosa ha rivelato Augusto, amico d’infanzia di Eros, sulle pagine di Leggo:

Abbiamo voluto mostrargli la nostra riconoscenza per tutto quello che rappresenta e quello che continua a fare per noi. Eros ci ha voluto dare un contributo e ha scelto il soggetto tra le foto che lo ritraevano all’età in cui se n’è andato da qui. Un disegno che rispecchiasse la nostra giovinezza. E per la scritta pensavamo di inserire tutti i versi di Musica è, ma lui ha deciso di mettere solo il titolo con la sua grafia. Quella canzone per questa zona rappresenta tutto. Nessuno lo sa, ma Eros per noi ha fatto parecchio: ci ha aiutato con la squadra di calcio e ha sostenuto le spese di interventi molto pesanti per persone che stavano male.

L’opera sarà inaugurata domenica 23 febbraio – in presenza del padre di Ramazzotti. Augusto, poi, continua e conclude così:

A otto anni già poteva andare a Sanremo, suonava quattro strumenti ed era fortissimo. Sapeva che avrebbe fatto il cantante e che sarebbe arrivato fino in fondo. Aveva 12 anni e su una panchina diceva «Pensa che quando vincerò Sanremo qua sotto metteranno tutti gli striscioni». E ora gli abbiamo fatto un murales. La musica ce l’ha sempre avuta dentro.

(Clicca su una delle 2 foto)
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