In una lunga intervista con pochi filtri rilasciata a Vanity Fair, Vanoni si è raccontata parlando di tanti dettagli della sua gioventù.
In una lunga intervista con pochi filtri rilasciata a Vanity Fair, Ornella Vanoni si è raccontata parlando di tanti dettagli della sua gioventù e delle sue passate relazioni.
Mi sono definitivamente liberata della Vanoni. Non ne potevo più di lei. È rimasta colo Ornella. Ora sono io ed è tutta un’altra vita.
Ornella Vanoni a ruota libera
Simbolo della musica italiana, la Vanoni compierà 85 anni il prossimo 22 settembre. L’artista milanese ha parlato di tante cose, tra cui del suo caratterino irascibile e del suo periodo difficile a causa dell’insicurezze:
Da ragazza mi infiammavo per una sciocchezza. Oggi non ne ho più voglia, vivo molto meglio e voglio ridere… In questo mondo di merda ridere è il bene più prezioso che ci resti. Da giovane ero timidissima a causa di un’insicurezza cronica, ho fatto fatica. Arrossivo e cercavo la mia identità tra un silenzio e un azzardo. A 15 anni mi rasai a zero e mi feci bionda. Dormivo poco. Mi facevo schifo. Avevo paura… Era genetica, delle stesse paure soffriva mio padre.
A chi le domanda quali siano i suoi timori, la Vanoni risponde:
Per esempio ho paura del denaro. Ho lavorato tantissimo e oggi dovrei essere ricca. Invece di soldi non mi sono mai occupata, non ho mai controllato i conti, ho dato carta bianca a una banca che mi ha fregato 4 miliardi di lire e ho dissipato tutto quel che ho guadagnato. Sono stata una cretina e mi si è rivelata una verità: quando hai paura di qualcosa la perdi
Immancabile naturalmente anche una parentesi sulla sua vita sentimentale. In particolare con Giorgio Strehler. A chi le domanda di quanto rivelato nella biografia Una bellissima ragazza sul sesso sfrenato e la droga col regista, la Vanoni risponde:
Giorgio aveva molti vizi. Per un po’ li assecondai. Poi, d’un tratto, dissi basta […] Se stai con un uomo ci stai fino in fondo, poi arriva un momento in cui questa sensazione di invincibilità […] lascia spazio alla stanchezza, alla voglia di riprendere in mano la tua vita […] Quando mi sposai con Lucio Ardenzi, Giorgio mi telefonava tutte le sere. Faceva stalkeraggio con un telefono fisso. Era un lupo ferito. Ululava al di là della cornetta: «Puttana maledetta, dove sei?». Cercavo di calmarlo: «Giorgio, ti prego, non fare così»
Sul rapporto con le droghe, la Vanoni rivela:
È legato agli anni con Giorgio. Adesso la sera fumo una canna prima di addormentarmi. Mi serve per dormire.
La Vanoni prosegue il suo racconto a Vanity Fair, parlando anche del suo rapporto con la depressione, che ha vissuto:
Sono stata un anno dentro casa senza voler vedere nessuno. Una mia amica, anzi una ex amica che credevo tale e si dimostrò una stronza, mi diceva: “Lo fai per farti notare”. Invece la depressione è tremenda, sottovalutata