A Sanremo, ogni anno, ci sono sempre poche donne in gara. Quest'anno sono solo sei su ventiquattro big. Perché? Ma non è finita qui...
Sanremo è maschilista? Il dubbio sorge spontaneo, visto che – anche quest’anno – nel cast ci sono poche donne. Sei su ventiquattro, per la precisione. Per non parlare delle conduttrici donne, pochissime. E i direttori artistici? In sessantanove edizioni, sempre e solo uomini. Ma perché?
Poche donne in gara
Partiamo dalla sessantanovesima edizione del Festival, che andrà in onda su Raiuno a partire da martedì 5 febbraio. Le donne in gara sono solo sei: Anna Tatangelo, Paola Turci, le veterane Loredana Bertè e Patty Pravo (quest’ultima in duetto con Briga), Arisa e Federica Carta (in gara con Shade). Gli uomini, invece, ben diciotto (senza considerare i gruppi formati da quattro o più componenti, tutti uomini, ça va sans dire).
Perché? Il motivo è del tutto ignoto. Eppure le donne, al Festival, hanno sempre portato eleganza, stile, contemporaneità, facendosi portavoci di nuove tendenze in fatto di moda. Tante le personalità che hanno lasciato il segno sul palco dell’Ariston; altrettanti i brani scritti e interpretati da donne che hanno fatto la storia della canzone italiana. Eppure, a quanto pare, vige un vero e proprio pregiudizio, perché non può essere un caso che il cast di Sanremo sia sempre costituito prevalentemente da uomini.
Poche conduttrici
Non può essere un caso nemmeno il fatto che raramente sia una donna a condurre il Festival. Negli ultimi vent’anni, ad esempio, soltanto Raffaella Carrà, Simona Ventura e Antonella Clerici sono approdate a Sanremo e hanno condotto la kermesse da sole, senza fare da spalla a un conduttore uomo. Nella maggior parte dei casi, la donna si limita ad essere l’ombra del presentatore, una bella statuina che si limita ad annunciare gli artisti in gara, sorridere alle telecamere e sfoggiare abiti di haute couture.
Per non parlare del compito di direttore artistico, svolto sempre e solo da uomini. Mai che una donna abbia avuto potere decisionale sul cast del Festival. Vogliamo credere davvero che le canzoni proposte dagli artisti uomini siano sempre più belle rispetto a quelle proposte dalle cantanti? Che non ci siano personalità abbastanza forti da poter condurre il Festival senza essere semplicemente la spalla di un uomo? Che una donna non sappia svolgere adeguatamente il compito di direttore artistico di Sanremo?
Quote rosa a Sanremo?
Ci sembra eccessivo parlare di quote rosa al Festival, non serve certamente stabilire preventivamente un numero di posti da riservare alle donne per garantire la rappresentatività femminile a Sanremo. Tuttavia, quello che ci piacerebbe è che le donne venissero trattate alla pari degli uomini, così da poter ricoprire incarichi di prestigio e condurre la kermesse senza subire pregiudizi.
Per quanto riguarda le cantanti in gara, sappiamo che le donne, a Sanremo, sono sempre e da sempre sinonimo di qualità, fascino, sorpresa. Dunque questo è un appello: vogliamo più artiste sul palco dell’Ariston! Più donne al Festival di Sanremo!