Sembra che Cecilia Sala abbia scoperchiato il vaso di Pandoro e abbia rivelato tutta l'ignoranza di cui gli italiani sono capaci.
La vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, coinvolti nel caso della Enrica Lexie nel 2012, è tornata al centro del dibattito pubblico, innescando reazioni forti e spesso provocatorie. Recentemente, le affermazioni passate di Cecilia Sala, in cui la giovane giornalista aveva sostenuto che i due militari italiani avrebbero dovuto essere giudicati in India, sono state ripescate.
Questi commenti, espressi quando Sala non era ancora ventenne, sono stati utilizzati da alcuni esponenti politici per giustificare un trattamento poco empatico nei confronti della giornalista arrestata in Iran. La polemica che ne è derivata mette in luce una realtà scomoda: siamo un Paese in cui l’ignoranza politica e storica spesso guida opinioni superficiali.
Cosa aveva detto Cecilia Sala a proposito dei marò?
Cecilia Sala, all’epoca 18enne, aveva pubblicato un tweet in cui suggeriva che i marò dovessero essere processati in India, come avremmo chiesto se i militari indiani avessero ucciso “il fruttivendolo o l’edicolante di Salvini in Val Pusteria“. In un successivo post su Facebook, un paio d’anni più tardi, Sala ribadiva la sua posizione, esprimendo la convinzione che il caso dovesse essere trattato dalle autorità indiane, come si sarebbe fatto con qualsiasi cittadino straniero coinvolto in un incidente simile.
Nonostante la giovane età e la visione fortemente influenzata dalla politica del momento, queste dichiarazioni non erano dettate da malafede, ma piuttosto da una comprensione limitata di una questione complessa, che non si risolveva con semplici appelli alla giustizia popolare.
Perché non bisogna paragonare Cecilia Sala ai due marò?
Paragonare la vicenda di Cecilia Sala a quella dei marò è un errore grossolano che tradisce una grave ignoranza della realtà internazionale. Innanzitutto, l’India e l’Iran sono due Paesi enormemente diversi, con politiche e sistemi giuridici che non possono essere trattati alla stessa stregua. L’India, pur con le sue problematiche interne, è una democrazia dove i diritti fondamentali sono, almeno formalmente, tutelati. L’Iran, al contrario, è una teocrazia dove le libertà individuali, soprattutto quelle delle donne, sono soggette a severi limiti, e chi si oppone al regime rischia la prigione, o peggio.
A ciò si aggiunge che i marò erano accusati di un errore tragico, avendo ucciso due pescatori indiani durante una missione di difesa di una nave, mentre Cecilia Sala è stata arrestata non per un crimine, ma come pedina in un gioco geopolitico che la vede vittima di una ritorsione.