Enrico Vanzina racconta la tragica morte del fratello Carlo Vanzina: ecco che malattia aveva e cosa è successo

Enrico Vanzina ha raccontato con grande dolore la morte di suo fratello Carlo: che malattia aveva il regista?

Enrico e Carlo Vanzina hanno fatto la storia del cinema italiano, sebbene a entrambi i fratelli non siano mai state risparmiate aspre critiche. La loro collaborazione artistica ha fatto in modo che uscissero oltre 150 film. Purtroppo, poi, il sodalizio è finito a causa della morte prematura del secondo dei due.

Come è morto Carlo Vanzina?

Carlo Vanzina, fratello di Enrico, è morto l’8 luglio del 2018 a 67 anni. Il noto regista è venuto a mancare a causa di un melanoma, ovvero un tumore della pelle; il decesso è avvenuto nella clinica romana Mater Dei, dove era ricoverato da molto tempo.

Secondo alcune testimonianze, sembra che a Carlo Vanzina fosse stata diagnosticata la malattia a vent’anni,  per la prima volta. Un percorso di cure, poi, lo aveva portato a guarire, anche se purtroppo la malattia a un certo punto si è ripresentata.

La recidiva, più violenta della prima manifestazione, ha purtroppo fatto in modo tale che le cure affrontate dal fratello di Enrico Vanzina risultassero insufficienti e – dopo un anno – lo hanno portato alla morte.

Enrico Vanzina parla del fratello

Ad annunciare la morte di Carlo Vanzina è stato suo fratello Enrico e la moglie Lisa Melidoni. Il noto regista, ricordando l’amato fratello scomparso, ha usato queste parole: “Nella sua amata Roma, dov’era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori ai quali, con i suoi film, ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese”.

Dopo la morte di Carlo Vanzina, Dagospia – riportando le parole di Fernando Proietti – aveva invece raccontato quanto segue: “Enrico Vanzina mi ha raccontato con un groppo in gola che suo fratello Carlo ha affrontato la via crucis della sua inesorabile malattia con la serenità di chi non voleva morire.”

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