Perché il 2 novembre è la festa dei morti? Che origini ha e perché si festeggia proprio oggi?

Il 2 novembre è la festa dei morti, ma perché si celebrano proprio in questa giornata? Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Il 2 novembre è una data significativa per la festa dei morti, una giornata in cui la Chiesa cattolica ricorda tutti coloro che ci hanno lasciato. A differenza del primo novembre, dedicato a tutti i santi, il 2 novembre non è una festa ufficiale e, in molte regioni, non comporta la chiusura delle scuole, anche se esistono eccezioni. In Italia, sono molte le tradizioni culinarie associate a questa giornata, come i dolci tipici, mentre in Centro America si celebrano eventi festivi di grande impatto, come rappresentato nel film Disney Coco. La giornata è caratterizzata da cerimonie e riti che uniscono il sacro e il profano, ricordando che la morte è parte della vita.

Perché il 2 novembre è la festa dei morti?

La scelta del 2 novembre come giornata per onorare i defunti ha radici storiche che affondano nel Medioevo. Inizialmente, i morti venivano commemorati nella domenica che precedeva l’inizio della Quaresima. La tradizione attuale è attribuita a un abate benedettino di Cluny, che nel 998 fece suonare le campane funebri dopo i vespri del primo novembre e celebrò l’eucarestia per tutti i defunti. Questa celebrazione venne successivamente estesa a tutta la Chiesa cattolica nel XIV secolo. Oggi, il 2 novembre è caratterizzato da orari di apertura prolungati nei cimiteri e celebrazioni liturgiche, come la messa officiata da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, dove si onorano anche i morti illustri.

Qual è l’origine della festa dei morti?

L’origine della festa dei morti è legata a tradizioni antiche di commemorazione e rispetto verso coloro che ci hanno lasciato. Nella cultura cristiana, la giornata è dedicata a riflessioni sulla vita e sulla morte, un momento per ricordare gli affetti perduti. In Italia, è tradizione portare fiori sulle tombe, con il crisantemo che simboleggia la morte e la memoria. Questo fiore, che sboccia in autunno, è considerato il “fiore d’oro” e rappresenta un legame profondo con le radici culturali del paese. La preparazione di dolci tipici, come le fave dei morti o le ossa di morto, arricchisce ulteriormente il significato di questa celebrazione, in cui si accolgono simbolicamente i defunti.

Festa dei morti in Italia e nel mondo: usanze e tradizioni

Le tradizioni legate alla festa dei morti variano notevolmente da paese a paese. In Italia, oltre ai dolci, ci sono usanze che coinvolgono anche la preparazione di tavole imbandite per accogliere i defunti, simbolo di un legame che non si spezza. Al contrario, in Centro America, la celebrazione assume toni festivi e colorati, come nel caso di El Día de los Muertos in Messico, dove gli altari sono decorati con fiori, foto e cibi preferiti dai defunti. I festeggiamenti sono spesso accompagnati da danze e musica, creando un’atmosfera di gioia e di ricordo.

In Guatemala, i cimiteri si animano con aquiloni giganti, mentre in Messico i dolci come le calaveras, teschi di zucchero colorato, diventano simboli di un’allegria che esorcizza la morte. Questa celebrazione, patrimonio immateriale dell’umanità, dimostra come il ricordo dei defunti possa essere un momento di unione e gioia, ricollegando il passato al presente in modi unici e affettuosi.

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