Che malattia ha Diana Del Bufalo? A parlarne è proprio la diretta interessata: scopri a seguire cos'è la coprolalia.
Non tutti sanno che Diana Del Bufalo ha una malattia, ma quale? Si chiama coprolalia: cosa comporta?
L’attrice e cantante è da tempo un volto noto del piccolo schermo e ogni tanto si concede di fare qualche piccola gaffe pubblicamente. A quanto pare, il motivo non sarebbe una presunta sbadataggine, ma una vera e propria patologia. Di questo disturbo ne ha parlato proprio la diretta interessata in una vecchia intervista senza filtri!
Che malattia ha Diana Del Bufalo?
In una dichiarazione pubblica, Diana Del Bufalo ha spiegato che la sua malattia deriva da un ramo della Sindrome di Tourette. Ecco le sue parole: «Ho un disturbo: la coprolalia, l’impulso di dire inadeguatezze. Mi hanno spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette, mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali».
Cos’è la Coprolalia?
La coprolalia è uno dei sintomi della sindrome di Tourette e si verifica solamente in una minoranza di pazienti di cui, a quanto pare, Diana Del Bufalo fa parte. Non è possibile prevedere chi la svilupperà ed è comunemente conosciuta come “la malattia delle parolacce”. I sintomi riflettono gli atteggiamenti compulsivi patologici, caratterizzati da impulsi anormali e non controllabili.
Come ad esempio quello di pronunciare espressioni oscene o, appunto parolacce. Il soggetto che soffre di questa malattia, dunque, sentirà in alcune occasioni la necessità impellente di pronunciare brutte parole o frasi molto complesse e dal contenuto volgare, risultando – ovviamente – fuori luogo.
Come si manifesta?
Proprio come la Sindrome di Tourette, anche la malattia da cui è affetta Diana Del Bufalo si riscontra in alcuni contesti emotivi, ma senza motivi precisi e scatenanti. La coprolalia non è dovuta a scelte di comportamento e non è causata da fattori educativi. Inoltre, non riflette in alcun modo pensieri e convinzioni della persona.
Solitamente, comunque, la patologia colpisce particolarmente gli adolescenti, diminuendo, poi, mano mano con l’avanzare dell’età. Fino a poco tempo fa, inoltre, si pensava che dipendesse da problemi psicologici come frustrazione, rabbia repressa o sessualità. Oggi, invece, sappiamo che la radice di questo disturbo è fisica e quindi di natura neurobiologica.