Il documentario Netflix sulla tragica vicenda di Yara Gambirasio ha fatto trasalire i genitori: cosa c'entra Massimo Bossetti?
Il caso di Yara Gambirasio presenta ancora oggi dei punti oscuri e il documentario targato Netflix, in cui appare Massimo Bossetti in persona, ha riaperto il dibattito dell’opinione pubblica.
Cosa sia successo davvero alla ragazzina di Brembate è ancora oggi un mistero, anche se – come sappiamo – quello che è stato indicato come colpevole sta scontando l’ergastolo nel carcere di Bollate. Stiamo parlando proprio di Massimo Bossetti, che è apparso in prima persona nel documentario Netflix.
Il prodotto della nota piattaforma streaming è uscito lo scorso luglio e ha avuto un clamoroso successo: Netflix, infatti, ripercorre tutte le fasi di indagine per l’omicidio di Yara Gambirasio e getta ombre su diversi dettagli che, nel tempo, sono stati fin troppo sottovalutati. L’opinione pubblica, dopo il documentario, è insorta.
C’è chi si schiera dalla parte di Bossetti, chi condanna l’ambiente della palestra dove Yara si allenava quasi tutti i giorni, chi punta il dito verso le associazioni a delinquere, ma, di fatto, la verità non è stata ancora svelata. La realtà giudiziaria, invece, indica l’operaio di Mapello come unico responsabile dei fatti.
Prosciolta la PM che ha accusato Massimo Bossetti
Come sappiamo, la PM Letizia Ruggeri, che si è occupata di indagare e condannare Massimo Bossetti, è stata prosciolta da ogni accusa. Sulla sua testa pendevano reati gravissimi, come quello di aver depistato le indagini per portare acqua al suo mulino. La donna, sostanzialmente, era imputata di aver voluto trovare un colpevole a ogni costo, senza però che l’operaio di Mapello fosse realmente coinvolto nei terribili fatti che tutti conosciamo.
I genitori di Yara Gambirasio denunciano Netflix
I genitori di Yara Gambirasio sono sempre stati riservatissimi e a loro è costato molto anche solo doversi presentare alle conferenze stampa pubbliche dopo la sparizione della loro bambina. Dopo la fine delle indagini, con la condanna di Massimo Bossetti, entrambi hanno preferito mantenere il massimo riserbo, senza mai presenziare in trasmissioni televisive o rilasciando dichiarazioni pubbliche.
Negli ultimi giorni, però, è emerso un dettaglio: i genitori di Yara Gambirasio hanno denunciato Netflix per aver usato del materiale privato; nessuno dei parenti della ragazzina di Brembate, infatti, ha mai fornito il consenso alla piattaforma streaming per diffondere quanto ascoltato o visto nel documentario. Cosa succederà ora? Staremo a vedere…