Chiusa ufficialmente l'inchiesta relativa al Pandoro-Gate che ha coinvolto Chiara Ferragni e l'azienda dolciaria Balocco.
La Procura di Milano ha chiuso le indagini per truffa aggravata ai danni di Chiara Ferragni e tutti gli altri soggetti coinvolti nel famoso Pandoro-Gate.
Cosa succede ora? Fra i vari indagati figura anche Fabio Maria Damato, ex manager dell’influencer di Cremona. L’inchiesta è stata curata dal PM Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco. Le indagini sono state portate avanti dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.
Al centro dell’inchiesta ci sarebbe la presunta pubblicità ingannevole relativa alle vendite del famoso pandoro griffato di Chiara Ferragni; il periodo relativo alle indagini è quello fra il 2021 e il 2022. Nelle indagini, ovviamente, sono finite le aziende dolciarie Balocco e Dolci Preziosi, quest’ultima responsabile di aver creato le Uova di Pasqua della nota imprenditrice digitali.
In entrambi i casi, come ricordiamo, le vendite sono state spacciate per iniziativa benefica, suggerendo che i proventi fossero destinati alla beneficenza. Purtroppo, così non è stato: di recente Chiara aveva raggiunto un accordo di patteggiamento per ciò che riguardava le sue Uova di Pasqua, ma cosa ne è del Pandoro-Gate?
Chiusa l’inchiesta del Pandoro-Gate
La Procura di Milano ha imposto a Chiara Ferragni, sostenuta dall’Antitrust e dalla Guardia di Finanza, la salatissima multa di un milione di euro per la pubblicità ingannevole fatta durante il periodo di sponsorizzazione del Pandoro Balocco. Secondo l’Antitrust, le società riconducibili all’ex moglie di Fedez, TBS Crew e Fenice, avrebbero indotto i consumatori a credere che l’acquisto del dolce natalizio contribuisse attivamente a fare beneficenza.
Come sappiamo, però, l’azienda dolciaria aveva già effettuato una donazione di 50mila euro ben prima che venisse creata l’iniziativa benefica attorno al famoso pandoro di Chiara Ferragni. Parliamo di diversi mesi prima. Ma non è finita qui! Grazie a questo progetto, le società legate alla nota influencer di Cremona avrebbero ottenuto un ricavo superiore al milione di euro, non contribuendo affatto alle donazioni di beneficenza.
Perché Chiara Ferragni rischia comunque il processo?
Sulla testa di Chiara Ferragni pendeva l’accusa gravissima di truffa aggravata. Cosa è cambiato nelle ultime ore? Di seguito la nota ufficiale della Procura di Milano sulla chiusura delle inchieste legate alla vendita dei pandori e delle Uova di Pasqua:
“All’esito delle indagini espletate dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, la Procura della Repubblica di Milano ha notificato a Chiara Ferragni, Fabio Damato, Alessandra Balocco e Francesco Canillo l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari (art. 415-bis cod. proc. pen.) per i reati di truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali “Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” (Natale 2022) e “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022)”.
E ancora: “Le indagini hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche. Sussiste un pubblico interesse a divulgare la notizia riguardante tale procedimento, in considerazione della lesione di beni giuridici diffusi, ferma restando la presunzione di innocenza dei destinatari del sopracitato avviso, da reputarsi non colpevoli fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile”.
La chiusura delle indagini è un passaggio precedente alla potenziale richiesta di processo; Chiara Ferragni e i suoi, dunque, dovranno aspettare gli sviluppi del caso per capire se attualmente rischiano ancora di doversi presentare in aula di fronte al giudice oppure no. Al momento l’influencer di Cremona non ha fatto alcuna dichiarazione pubblica su quanto emerso nelle ultime ore. Lo farà? Staremo a vedere…
Le dichiarazioni dopo la chiusura delle indagini
Gli avvocati di Chiara Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, tuttavia, hanno rilasciato la seguente nota:
“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima”.
Cosa succederà ora? Staremo a vedere!